Caro Michele, il pezzo che hai
proposto dimostra tutto il merito grazie al quale hai conseguito il tesserino
di giornalista/pubblicista. Hai ricostruito una vicenda emblematica con estrema
precisione e profondità di indagine. Come altri te ne sono grato e della tua
professionalità mi giovo a piene mani per sapere ed approfondire. Ovviamente
sta ora a noi lettori porre riflessioni ed esprimere opinioni e commenti.
Lo faccio immediatamente (il post è
appena uscito, e tra l’altro è in onda Servizio Pubblico con Vendola) anche
perché della circostanza sono stato forse il primo a scrivere sul Quiquirì nel Maggio del 2010 in un articolo che, non a
caso, si intitolava UN GIORNO IMPORTANTEPER LA LEGALITA’. In quell’occasione manifestai aperto giubilo per il fatto
che il Comune di Carinola avesse aderito, tra i primi, alla Stazione
Unica Appaltante della Provincia di Caserta. Sottolineai che la gara per
l’Auditorium (o meglio per il COMPLETAMENTO
DEI LAVORI DI ADEGUAMENTO STATICO E FUNZIONALE DI UN EDIFICIO COMUNALE PR
ATTIVITA’ CULTURALI SITO IN CARINOLA ALLA VIA PLATANI n. 8) che stava per aver
luogo il 10/06/2010 sarebbe stata la prima aggiudicata a Carinola con la nuova
procedura a titolarità prefettizia. Mi spinsi a dire che quella era l’alba
di un nuovo giorno. Un’alba ancor più luminosa se si considera che, qualche
mese prima, il Comune di Carinola sottoscrisse con la Prefettura di Caserta
anche il Protocollo di Legalità, un insieme di procedure atte a controllare le
ditte partecipanti alle gare di appalto (ed anche quelle aventi con queste
ultime rapporti di sub-appaltatori o di fornitori) anche dopo l’aggiudicazione
dei lavori, con l’impegno a bloccare il relativo contratto o ad invalidarlo se
già sottoscritto, nel caso di intervenuti elementi interdittivi antimafia o
anche di elementi considerabili discrezionalmente ostativi dal punto di vista
della notizia e dell’accertamento di eventuali rapporti o condotte non legali.
L’enfasi non fu fuori luogo, caro
Michele, in quanto da allora è cambiato molto. Come bene hai fatto notare, già
dalla prima applicazione l’accoppiata Stazione Unica Appaltante - Protocollo
della Legalità ha dimostrato di funzionare. Hai scritto, infatti, che ad
aggiudicarsi la gara in parola fu la ditta PEZZELLA RAFFAELE con sede in
CASERTA (CE) in VIA PATTURELLI, 141. Tale ditta risultò, in un primo momento e
forse (con il senno di poi) un po’ a sorpresa, in regola con i requisiti la cui
documentazione veniva richiesta dal bando di gara, requisiti come quelli
riguardanti l’assenza di interdittive o di sentenze passate in giudicato che
ponessero alla ditta cause ostative alla partecipazione. Tutte le notizie,
prima fornite in autodichiarazione, poi attraverso le certificazioni probanti
rese in originale, risultavano a posto. Anche il Certificato della Camera di
Commercio conteneva, evidentemente, la famosa “dicitura antimafia” che consente
alle stazioni appaltanti di conoscere eventuali divieti. Ciò si evince dai verbali di verifica
documentale, di apertura delle offerte, di aggiudicazione provvisoria e di aggiudicazione
definitiva (quest’ultimo firmato dall’ing. Lombardo, presidente della
Commissione in qualità di Dirigente del settore Tecnico dell’Ente
aggiudicatario – la gara fu infatti interamente espletata durante la gestione
di Vittoria Ciaramella). Tali verbali hanno data 15/06/2010, 22/10/2010,
02/08/2010, 06/08/2010 e 31/01/2011 (agg.def.). A fronte e all’analisi, anche
approfondita, delle carte presentate, le cose non potevano che andare in quel
modo e, se non ci fosse stata la nuova procedura della Stazione Unica
Appaltante, la ditta Petrella avrebbe cominciato subito i lavori. Lombardo,
insomma, firmò l’aggiudicazione definitiva e non poteva fare altrimenti e di lì
a poco l’appalto sarebbe stato contrattualizzato. Purtroppo per la ditta
vincitrice, tuttavia, la Stazione Unica Appaltante prevede un’ulteriore fase di
verifica, anche post-aggiudicazione, che invece prima non veniva contemplata.
Infatti gli art.12 e.13 delle “MODALITÀ' OPERATIVE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA
STAZIONE APPALTANTE UNICA PROVINCIALE” approvate con deliberazione
commissariale n. 148 del 29/09/2009 (anche la Provincia era commissariata dopo
la fuga mistica di De Franciscis) hanno istituito il Nucleo Investigativo
interforze atto a verificare il grado di legalità dei soggetti concorrenti con
l’obiettivo che, qualora dalle indagini effettuate anche dopo le sedute di gara
“emergano elementi relativi a forme di
collegamenti, condizionamenti o infiltrazioni di tipo mafioso nei confronti di
un'impresa partecipante a gara d'appalto, la Stazione Appaltante, su
informativa del Nucleo predetto, comunicherà tale situazione al Presidente
della Commissione di gara” al fine di bloccare la stipula del contratto con
la ditta risultata vincitrice ma con problemi di vicinanza alla criminalità
organizzata. Per giunta la Stazione Unica Appaltante, onde ottemperare al
Protocollo di Legalità, usa inserire, nei disciplinari di sua titolarità, la
seguente clausola (nel caso del bando dell’Auditorium al TITOLO VIII
-DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARSI DA PARTE DELL’ AGGIUDICATARIO E DISPOSIZIONI DA
ATTUARSI PRIMA DELLA STIPULA DELCONTRATTO): “L’ aggiudicatario deve trasmettere all’Ente
appaltante entro dieci giorni dall’aggiudicazione il Modulo GAP, prescritto
dalle istruzioni emanate dal Ministero dell’Interno, in attuazione della legge
10.12.1982 n. 726” . Il GAP è un documento in cui si elencano i dati più importanti della
ditta aggiudicatrice di un appalto, degli eventuali sub-appaltatori di cui ci
si vuole avvalere ed anche dei titolari delle forniture di cui l’appaltatore
avrà bisogno per completare l’opera. Questo per permettere alla Prefettura ed
al Nucleo Interforze di proseguire nelle indagini. E difatti, dopo l’obbligo di
consegna del Modulo Gap, la Stazione Unica Appaltante avverte, nel disciplinare,
che “nell’ipotesi in cui la Prefettura
rilevi la sussistenza di cause ostative all’affidamento dell’appalto, ai sensi
della legge 13.9.1982 n. 646, la stazione appaltante non ratifica l’esito della
gara”.
Ricapitoliamo. Pezzella presentò a suo tempo tutte le carte in
regola in sede di gara e, come si evince dal Verbale di aggiudicazione
definitiva firmato da Lombardo (presidente Commissione Stazione Unica) nel
Gennaio 2011, vinse l’appalto. Entro i canonici dieci giorni presentò il GAP ma
a quel punto, come bene ha fatto notare Michele, il Nucleo Interforze cominciò
a comunicare qualcosa. Quel qualcosa (citazione di alcuni episodi di versamenti
illeciti alla criminalità da parte dello stesso Raffaele Pezzella, di cui
l’ultimo il 25 Settembre 2010 – episodio comunque successivo alla data in cui
la ditta Pezzella presentò i documenti di gara validi) è contenuto nella nota
inviata all’ing. Lombardo e alla Prefettura. A seguito della nota Lombardo
bloccò (per Protocollo di Legalità) la stipula del contratto mentre la
Prefettura produsse addirittura l’interdittiva antimafia piena. Il ricorso al
TAR di Pezzella (ovviamente respinto) ha fatto perdere altri mesi, ma sono
stati mesi ben spesi.
In poche parole, se l’Amministrazione Comunale di Carinola non
avesse aderito alla Stazione Unica Appaltante della Provincia di Caserta e al
Protocollo di Legalità e non l’avesse fatto alla prima ora, oggi Raffaele
Pezzella, interdetto successivamente dalla Prefettura per questioni di camorra,
starebbe comunque lavorando a Carinola su di un appalto di oltre un milione e
mezzo di euro.
Fu l’alba di un nuovo giorno, non mi pento di quello che scrissi
nel Maggio del 2010. L’Amministrazione di Gennaro Mannillo cambiò le
consuetudini. Forse non vi era nemmeno la piena coscienza della ruscita in
termini concreti dell’adesione alla SAU della Provincia di Caserta. Ci si privò
della titolarità dell’affidamento degli appalti, in favore della legalità. Fu
un’adesione convinta ma quasi istintuale, congenita al mandato di discontinuità
che gli elettori avevano impresso a quella consiliatura. Oggi possiamo
apprezzare a fondo gli effetti e la forza di quel cambiamento procedurale.
Cambiamento epocale. Chiusi tutti i varchi: la criminalità, l’illegalità, non
passa.
A distanza di due anni vorrei che si comparasse quanto raccontato
da Michele con un altro episodio emblematico: l’affidamento, sia pur
momentaneo, all’Ecotransider srl del servizio di ricezione della frazione
organica proveniente dalla raccolta differenziata del Comune di Carinola.
L’Ecotransider, durante la gestione commissariale del nostro comune a seguito
della cacciata dell’Amministrazione Mannillo, partecipò alla gara di appalto
nel Maggio 2011, presso la SUA, classificandosi al secondo posto. Presentò le
carte secondo quanto richiesto da bando e risultò, verbali alla mano, in regola
con i requisiti, sia amministrativi, sia di salvaguardia dell’ambiente. A
vincere fu l’Esogest srl che offrì un prezzo migliore ma, dopo qualche mese,
per cause logistiche, dovette interrompere il servizio fornito. Il Comune di
Carinola, a quel punto, avrebbe dovuto rimettere velocemente la questione in
mano alla Stazione Unica, la quale avrebbe di certo interpellato l’Ecotransider
srl, seconda classificata alla gara, riaggiudigando in suo favore i lavori. Non
senza richiedere, tuttavia, la compilazione del GAP che avrebbe permesso al
Nucleo Interforze di fare le indagini, sia pur veloci. E le indagini avrebbero
sicuramente fatto venire alla luce che l’Ecotransider, nel Maggio del 2011 e
comunque dopo l’espletamento della gara di appalto, è stata oggetto di una
visita ispettiva da parte dei Commissari Prefettizi di Gricignano di Aversa e
dell’Arpac, che riscontrarono delle gravi irregolarità nella gestione del sito
di stoccaggio, addirittura in ordine alla natura (!) dei rifiuti ospitati a
giacenza. A seguito di quella ispezione i Commissari stilarono una durissima
ordinanza con cui chiedevano alla Regione Campania di revocare le
autorizzazioni. Ma la Giunta Comunale di Carinola, in questo caso, si comporta
in modo sconcertante. Snobba completamente la Stazione Unica Appaltante ed affida
direttamente (tra l’altro a prezzi maggiorati rispetto ai dettami del Codice
degli Appalti Pubblici di cui al Dlgs 163/2006) all’Ecotransider i lavori
sospesi dall’Esogest, non chiedendo alcuna documentazione a corredo (nemmeno le
autorizzazioni che, dopo sei mesi, non sarebbero più valide)e tantomeno facendo
compilare il GAP destinato al nucleo interforze. La procedura regolare si
sarebbe potuta avviare e concludere in un paio di giorni. Non c’era tempo hanno
risposto in Consiglio Comunale all’interrogazione in proposito mossa dal Gruppo
Coraggio e Libertà. Un passo indietro, anzi cento passi indietro. In questa
maniera si comunica che per l’illegalità il nostro comune offre di nuovo uno spiraglio d’entrata.
Ultima considerazione. Che bel progetto è quello dell’Auditorium.
E’ straordinario. Se la redazione del Quiquirì non l’avesse spedisco copia di
tutto (Documento 1 e Documento 2). Un’opera meravigliosa. Progettata dall’Arch.Fiorillo su incarico
dell’Amministrazione Comunale. Per la prima volta dopo tanti anni giovani
tecnici locali valorizzati. Da quanto tempo non si procedeva all’affidamento
della progettazione di un’opera così importante ad un tecnico di gran valore ma
col cognome meno abituale. Oggi l’arch.Fiorillo è meritatamente a capo dell’Ufficio
Tecnico di Carinola, dopo aver superato un percorso irto di insidie e dopo aver
dovuto ricorrere alla giustizia amministrativa.
Un abbraccio, caro Michele, che estendo a tutti.
L’Olandese