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mercoledì 16 novembre 2011

Forza super Mario!

Dalle ultime notizie sembra che la nascita del governo Monti abbia buone prospettive di riuscita. Tutte le forze politiche, escluso la lega,hanno dato il loro assenso per la formazione del nuovo governo. L'approvazione da parte dei partiti delle linee guida del nuovo esecutivo è alquanto tormentato ed è facilmente intuibile, visti i diversi interessi rappresentati. Stesso discorso per i nomi dei ministri che entrano ed escono in continuazione dalla lista. Sembra che l'idea del presidente della repubblica, sia ormai realtà.

All'inizio a molti il progetto di un governo di unità nazionale era sembrato una utopìa, viste le acredini esistenti tra gli schieramenti politici. Invece la sua saggezza ed il suo impegno costante hannofatto sì che un governo solo virtuale stia diventando una bella realtà in pochi giorni.
Molte le accuse di attacco alla democrazia ed alle regole costituzionali ricevute ma un buon fine giustifica i mezzi. Il presidente della repubblica non ha infranto le regole democratiche ma le ha solo forzate un pò.
Siccome è stato chiaro, dal primo momento, che tali modalità di condotta tendevano ad un nobile scopo tutti le hanno accettate di buon grado. Tutti hanno riconosciuto che il presidente non ha agito per interesse personale o di altri ma esclusivamente per il bene del paese. Il bene quello vero, non quello teorico sbandierato mille volte al giorno da tutti i mestiranti della politica.

Ricorrere a questa soluzione è stata una necessità obbligata in quanto tutto il parlamento italiano è squalificato davanti al suo popolo ed alla comunità internazionale. Trascorrere anni a farsi i dispetti reciproci, a discutere di escort e giudici o dellenottate del premier, hanno distrutto la credibilità della classe politica italiana.
Questa mossa dovrebbe rendere l'Italia più presentabile nel consesso europeo e mondiale sostituendo anche il balbettante ministro degli esteri. Senza dimenticare la sostituzione del ragioniere di Sondrio che ha sempre sostenuto di avere tenuto i conti dello stato sotto controllo senza però accorgersi del profondo rosso verso il quale precipitavano. La sostizione del ragioniere con un professore, che oltre ad insegnare economia la pratica pure ai più alti livelli, è di ottimo auspicio per il bilancio dello Stato. Se manterrà la sua parola di imporre dei sacrifici giusti ed eguali, alla fine della sua avventura tutti ci avranno guadagnato. Se poi darà pure una razionalizzazione alla macchina burocratica statale che ormai sbanda da tutte le parti, sicuramente il suo lavoro avrà raggiunto il top. Non resta che aspettare ed evere fiducia in una personalità con basi di cemento e non di cartapesta, intrisa di sola apparenza, come i politici nostrani.
Tutti devono essere pazienti ed aspettarsi anche qualche momento buio, dovuto a qualche sgambetto della mala politica che non è certo scomparsa della scena. Se è un super sicuramente saprà saltare gli ostacoli che si frapporranno tra lui ed un periodo più tranquillo. Per adesso tutti sono obbligati a gridare forza super Mario, fra qualche mese i risultati del suo lavoro si vedranno e sicuramente saranno apprezzati da tutti.

Anonimous

lunedì 14 novembre 2011

Il governo di topo Gigio

Non tutti ricordano le vignette di Forattini che rappresentavano Giuliano Amato con le vesti di Topo Gigio per la sua forte somiglianza con lo stesso. Si apprende dai media che sarà la personalità più importante dopo Monti, che farà parte del suo governo. Forse non tutti sanno che questo signore è un rapinatore di vecchiette in quanto rubò parte dei risparmi di tutte le vecchiette italiane. Con quei soldi finanziò il suo stipendio di trentunomila euro al mese e quelli dei suoi pari. ll professor Monti, bravissimo per decreto, lo segue a ruota. Per il suo disturbo di aver accettato la guida del governo re Gigio primo lo ha nominato senatore a vita con un appannaggio mensile di oltr venticinquemila euro al mese più lo stipendio di primo ministro .

Lo stesso monarca lo vuole capo del governo e così sarà .per questo ha seguito procedure inusitate che hanno permesso di nominarlo premier prima che quello in carica si dimettesse.Questi due personaggi insieme fanno tremare i polsi solo a guardarli eppure tanti sconsiderati applaudono o addirittura mettono le bandiere al balcone. Come sia possibile applaudire questi tristi figuri dei quali si intuisce il lavoro sporco che devono portate a termine è un mistero.Il loro compito è chiaro , eliminare le pensioni, tassare la casa, prima o seconda per loro pari sono, ed inventarsi qualche altro balzello per risanare il bilancio. Se questi signori avessero intenzione di tagliare parte dei costi parassitari, altamente indecorosi della politica, si potrebbero pure applaudire invece questo non fa parte dei loro programmi.

Nonostante questi foschi presupposti tantissimi italiani applaudono questo premier anomalo sperando chissà cosa. Non comprendono che questi signori sono stati delegati dai partiti a svolgere il lavoro sporco che competeva loro. Quello che preoccupa di più è la scarsa cultura democratica di tanti che non comprendono che chiunque debba governare, anche se fosse Gesù Cristo, dovrebbe essere designato dal popolo. Chiunque non si attenga a questo principio elementare è un probabile dittatore. Purtroppo in Italia la cultura democratica va scemando e si ha il timore che potrebbero anche scomparire del tutto. Si è avuto un piccolo assaggio a Roma dove sono stati proibiti tutti i cortei senza che nessuno si sia opposto. La contadina del nord, attuale segretario del più importante sindacato del paese ha vidimato quel divieto antidemocratico portando i suoi iscritti a Roma richiudendoli in una piazza. Il bello che chi ha imposto quel divieto è un sindaco, ex fascista, che sulle dimostrazioni di pizza ha creato la sua fortuna politica. I festeggiamenti di questi gonzi continueranno ancora per poco.
Festeggeranno fino a quando e sarà presto, il governo di topo Gigio, presieduto dal professore della BCE, toglierà dalle tasche degli stolti che lo applaudono i pochi spiccioli che hanno in tasca.

Sempostesso

mercoledì 9 novembre 2011

maestri e discepoli della politica carinolese

In questi giorni in maniera pubblica e non i soliti cospiratori specializzati nella politica del pettegolezzo, i cultori della politica personalistica si incontrano per tessere le solite trame antagoniste con la speranza di riportare alcuni interessi tra le lo loro mura domestiche, tra i loro tifosi ormai ridottissimi visto che molti di essi hanno preferito imbarcarsi sulla nave del più forte. Tra i politici da 4 soldi (cioè tutti) mi inteneriscono particolarmente Mattia di Lorenzo, Marcantonio e Marrese i quali prima erano amici poi sono diventati nemici, causando lo scioglimento dell’ armata brancamannillo e, oggi, iniziano a sbaciucchiarsi nuovamente. Sia chiaro, non voglio assolutamente attaccare questi per difendere il non lavoro della non amministrazione grimaldiana in quanto tutti sappiamo che a Carinola i politici non esistono ma esistono solo i soliti favori tra i soliti falliti che non potendo realizzarsi nella vita personale lavorativa devono percorrere strade alternative e poco limpide.
 Chiarito questo, ritorniamo sui personaggi succitati ovvero Mattia il fancazzista, Marcantonio il traditore e Marrese il venduto. Il Mattia, trombato e, quindi, escluso dalla partecipazione alle cosa pubblica può soltanto fare ciò che sa fare, ovvero spettegolare, dire bugie prima a uno e poi ad un altro camminando nell’ombra ai margini della vita sociale carinolese in modo da evitare brutte figure. Addirittura c’è chi sostiene che il fancazzista insieme all’altro disoccupato politico Mannillo (il quale, la sera lo sputtana e la mattina lo ama) si dilettano a comporre volantini anonimi scritti male e sulla falsa riga del Qu1iuiri quasi a tentar di confondere le tracce. Purtroppo per loro tutti conoscono i loro metodi e quando si vede un volantino anonimo tutti dicono “ah questo è di Mattia e  Gennaro” scuotendo il capo in senso di pietà. 
Detto questo, vorrei esporre ciò che penso dei non politici carinolesi usando la figura di Mattia come esempio. Mattia,infatti, è l’emblema del cattivo politico, di chi subdolamente ha confuso il concetto di politica con il concetto di impiego. Mattia è ormai noto che di lavorare proprio non ne vuole sapere e lo stesso per Marcantonio e Marrese. Per quanto riguarda gli ultimi due gli è andata di lusso con l’ennesimo tradimento e possono ancora respirare aria di municipio, aria di favori, sicuramente non così fresca come nei mesi passati ma sempre aria sana per i nostri politiciucci. Diversamente a Mattia le scorse elezioni lo hanno trombato, e ora è politicamente azzerato. Quindi come occupa il tempo Mattia? Semplice, trascorre le sue giornate nel tessere accordi bislacchi praticamente con tutti. Oggi con Marcantonio domani con Marrese quindi con Galdieri e poi con Gennaro, insieme al quale la sera mangia e mangia e appena arriva la grappa subito lo smerda senza se e senza ma per poi limonare come due adolescenti di primo bacio. Mattia è l’esempio tangibile del politico carinolese che nulla dà alla comunità in quanto deve cercare disperatamente di trovare qualcosa per se. Non me ne voglia Mattia ma così come ho detto è preso come esempio della mala politica che continua anche nei giovani amministratori. Pensiamo infatti al Di Spirito che provenendo proprio dalla scuola alleanzina piano piano sta imparando che il politico a carinola è un mestiere facile e garantito, lontano dal sacrificio sui libri o nelle fabbrica o negli uffici. Il Di Spirito impara bene ad essere un politico carinolese che pur non capendoci un cazzo di cosa significa amministrare sta imparando a vestirsi come i suoi maestri, Hogan ai piedi, pancia da politico, giacca da rappresentante di aspirapolvere, macchina da cafone nocelletese con accelerata pronta ogni qualvolta si passa avanti al bar. Impara bene anche la D’angelo ( si chiama così?) la quale non capendo cosa fare in comune ha ben deciso di costruirsene uno su misura per lei, dando vita al comune dei ragazzi. Bene signora bene, neanche Mattia ha mai pensato a un modo così originale per evitare le responsabilità amministrative. Vogliamo parlare dell’assessore Passaretti? No? Si, avete ragione è proprio inutile parlare di una persona inesistente. Nardelli? dai vi prego parlare di nardelli è come sparare sulla croce rossa. Grimaldi? Non sono discorsi da fare è decisamente pericoloso per lo stomaco. Insomma tutti stanno imparando cosa significa fare il politico a carinola e a questo punto mi viene il dubbio che forse era meglio Mattia almeno non faceva un cazzo ma era bravo a mostrarsi stanco di lavoro.

 FACOCEROAUTUNNALE.

domenica 6 novembre 2011

Il sindaco dei bambini


In questo periodo di crisi, gli enti locali, in particolare i Comuni, sono attanagliati dalla forte crisi economica che interessa tutta l'economia mondiale. La mancanza di fondi si ripercuote sulle normali attività amministrative dei Comuni con conseguente taglio di risorse per l 'assistenza sociale e per le manifestazioni culturali. Tra tutti i Comuni d'Italia ce n'è uno solo che non soffre di questa situazione. L'intelligenza dei suoi cittadini ha fatto sì che sia stato eletto un sindaco con tante idee innovative rivolte in particolare ai bambini. Lui è convinto che gli adulti siano irrecuperabile e pertanto bisogna pensare al domani, dedicandosi ai cittadini più piccoli.

Il sindaco di questo Comune fortunato non è quello stereostipato in giacca e cravatta; lui veste sempre in tenuta sportiva con qualche capo di colore rosso. Gli avversari sostengono che lo faccia per ricordare le sue origini di comunista, la verità è che lo fa è per essere più simpatico ai bambini. La sua azione è dedicata solo a loro ignorando completamente le esigenze delle persone mature che se la sanno vedere da soli. Lui non si interessa di lavori pubblici, tanto meno di lavoro per i giovani o delle esigenze del personale comunale. Unico atto sul personale è stato il licenziamento del comandante dei vigili urbani in modo da non dare fastidio ai cittadini indisciplinati.

Non vuole sentir parlare di bollette dell'acqua né della raccolta dei rifiuti e della relativa tassa. Non gli interessano i depuratori, tanto meno la viabilità o le telecomunicazioni. L'unica attività che lo assorbe completamente è organizzare iniziative per i bambini in modo da essere ricordato come il sindaco di questi. Ha ideato il consiglio comunale per i ragazzi per insegnare loro come si vincono le elezioni anche con pochi voti. Poi ha organizzato una conferenza sulla legalità per illustrare loro come si vive bene a Scampìa.

Allo scopo ha invitato un prete molto pratico della vita di quelle parti. Perfino i manifesti per la festa delle Forze Armate sono stati stampati con protagonisti i bambini. Invece del solito militare con il solito mezzo militare ha voluto due bambini che tenendosi per mano fanno gli auguri.
La sua idea più geniale è quella di mandare i bambini a scuola a piedi, peccato che ogni volta piova a dirotto.

Che bravo questo sindaco, che fortuna per i suoi amministrati che vengono tenuti lontani dai grattacapi che infastidiscono i cittadini degli altri Comuni! Che bello avere un sindaco dei bambini! Si pensa al bello del futuro, ignorando il brutto del presente. Tutti gli augurano di restare in carica a vita per rendere felici tutti per sempre, rendendo il suo comune il più invidiato. Volete sapere questo comune felice quale è? Semplicissimo girateli tutti e quando troverete un sindaco vestito di rosso siete arrivati.

Un bambino felice

venerdì 4 novembre 2011

La Padania e la Terronia

Le ultime dichiarazione del sig. Umberto Bossi, oltre ad essere squisitamente schifose (come lui d’altra parte) palesano un’ignoranza culturale che pari alla sua non la troviamo neanche nei bassifondi di Napoli. Lui, dal grande cuore e dal cervello più grande ancora (come quello di una gallina), la crisi la risolverebbe con un’operazione chirurgia: un’amputazione.. E cosa amputerebbe? Il Sud, il braccio cancrenoso dell’Italia.
Secondo lui, siamo noi meridionali la causa della crisi di tutta l’Europa, noi che impoveriamo il Nord perché succhiamo la loro ricchezza visto che le tasse pagate a Nord servono a pagare le pensioni del Sud. E quelle pagate a sud a cosa servono? A niente. E allora di questo Sud fannullone e bighellone che cosa ne vogliamo fare? Un colpo di bisturi e –zac! – lo togliamo definitivamente di mezzo. Intanto lo mettiamo in gabbia, nelle “gabbie previdenziali” perché è giusto che chi produce meno debba avere pensioni più basse!...
Il signor Bossi che si fregia del simbolo del guerriero medievale, non sa che il sud può fregiarsi di altrettanti allettanti simboli, forse meno affascinanti del suo, ma sicuramente più efficaci: bastoni e scoppette.

Neanche sa il signor Bossi che il se il Nord oggi è ricco, lo è per due motivi fondamentali: per il grosso capitale sottratto, a suo tempo, al Regno di Napoli e che ha permesso al Nord di investire e crescere in fabbriche ed aziende; per la manodopera meridionale sottopagata e sfruttata per decenni.

Oggi parla di eliminare il Sud dal resto dell’Italia. Io invece eliminerei lui e i suoi adepti che neanche hanno rispetto del sangue del Sud servito a liberare il Nord dalla dominazione austriaca.
E ancora mi chiedo come si può tollerare gente simile che dovrebbe stare in galera e invece è un ministro del governo italiano. Gli fa schifo “Roma ladrona”, ma non i soldi che percepisce da Roma per dire le sue immense stupidate!

Schifato

lunedì 31 ottobre 2011

Malcontento generale

Il malcontento impera da nord a sud in quasi tutte le classi sociali, che si vedono tartassate da ogni lato. I diritti dei lavoratori e dei cittadini si fanno sempre più aleatori fino a scomparire del tutto. La società italiana sembra andare verso una nuova forma di schiavismo dove la casta la fa da padrone e i cittadini sono gli schiavi che subiscono ogni sorta di soprusi, che vengono venduti e rivenduti finché servono. Abbandonati a se stessi quando non servono più.
Il malessere che serpeggia in tutta la Nazione suscita scioperi, manifestazioni, proteste più o meno violente contro i governanti, ma anche contro certi amministratori che non hanno considerazione dei problemi reali dei cittadini. E allora la distanza tra le due parti si fa sempre più grande, incolmabile, e la possibilità di intendimento sempre più difficile.

I cittadini carinolesi, dopo la batosta della bolletta dell’acqua, si sentono ancora una volta traditi, abusati, approfittati e protestano come possono nelle piazze, nelle strade, nei bar, nei negozi. I vaffa… e ri pozzun’accire volano in sordina, ma anche ad alta voce perché qualcuno non ha la minima paura di sbraitare contro gli amministratori e l’Equitalia che pescano continuamente e pesantemente nelle tasche dei carinolesi, senza regole e senza tener conto di nulla.

Qualcuno, più ingegnoso o più furbo, si diverte a scrivere volantini e li lascia dove può, invitando la gente a svegliarsi, a protestare, facendo anche capire che non è vero che non ci siano soldi nelle casse comunali, ma che questa amministrazione avrebbe ereditato dalla precedente un milione e trecentomila euro. Sarà vero?

Se sia vero o no, a noi poveri cristi non è dato di saperlo perché la politica carinolese, come quella nazionale, naviga sotto sotto, in acque scure. Una cosa però è senz’altro vera: che i cittadini non sono soddisfatti né dell’operato di quest’ amministrazione né della poca considerazione che essa ha per loro. E' un'amministrazione senza infamia e senza lode, che se non ci fosse affatto sarebbe la stessa cosa.

Il baratro tra l'istituzione Comune e i cittadini si fa dunque sempre più profondo. Ci sarà mai qualcuno che riuscirà a colmarlo?.... possibilmente, non di monnezza.

Sisalvichipuò!

sabato 29 ottobre 2011

Teano si, Teano no....

La maggioranza respinge la mozione Pdl sul ritiro della delibera d’indirizzo, che ha partorito la Convenzione sulla Polizia Municipale con la città di Teano, con soli sette voti a favore dell’irricevibilità della mozione stessa, così come proposto dal sindaco Luigi de Risi.
Ma in aula scoppiano scintille, Antonio Russo si assenta dall’aula al momento del voto, Antimo Marrese si astiene, e pochi minuti prima il vicesindaco Luigi Verrengia, con un intervento niente affatto sibillino, apre ad una ridiscussione interna della questione Convenzione. Piovono tanti “se” e parecchi “ma”; la maggioranza scricchiola palesemente in Consiglio comunale.
La tensione sale. Ma andiamo con calma. Tutto comincia dalla lettura di un documento in cui il sindaco ha spiegato come la delibera non si possa revocare in quanto “ è un atto di indirizzo, quindi non si è sostanziato in effetti concreti” e ancora che la “delibera non ha generato nulla”. Dunque “la revoca è irricevibile”.
Fin qui tutto bene, ma le grane per Luigi de Risi vengono dalla sua stessa maggioranza. Antonio Russo, con un intervento pacatissimo quanto duro, dice in poche parole che “il percorso va rivisto, questa soluzione non è praticabile sia per motivi tecnici che politici”, quindi apre dubbi sulla legittimità stessa della Convenzione fatta attraverso la normativa dell’Unione dei Comuni: “Ma Carinola e Teano non sono nella stessa unione”, annuncia secco l’ex assessore ai lavori pubblici. Insomma, Antonio Russo, senza giri di parole, avverte il sindaco che sulla Convenzione non intende seguirlo. E a lui fa eco Antimo Marrese, quindi il vicesindaco Luigi Verrengia che nel tentativo di mediare si lascia sfuggire - forse volutamente - troppi se e tantissimi forse sulla futura approvazione della Convenzione.
Il messaggio è chiaro. Dalla minoranza poi nulla di buono. Pasquale Galdieri, con dati alla mano, mette in difficoltà il sindaco sul rapporto costi benefici di questa scelta di fondersi con la Polizia Municipale di Teano, invocando alla fine una proroga del comandante Mario Tuozzi. Sulla votazione poi il capogruppo Pdl Franco Giacca abbandona l’aula prima che tutti avessero alzato la mano, probabilmente provato dall’impossibilità di replicare, ma forse ancora di più dalle parole del sindaco, che a proposito della mozione dice che “è scritta male”.
Prova a metterci una toppa il capogruppo Impegno in Comune Rosa di Maio, ma ormai la frittata è fatta. L’assessore provinciale, unica voce per ribattere a tutti – interni ed esterni – e a tutto, ripara sull’attacco dell’Unione dei Comuni, in quanto non sarebbe vincolante, quindi parla di una “Convenzione temporanea”. Infine però sui pareri del responsabile Comando Vigili , spiega che pur avendo “grande rispetto per il Comandante, è un parere non necessario, in quanto non vincolante”. E Mario Tuozzi, seduto in platea, arriccia il naso.

giovedì 27 ottobre 2011

Prova d’esame: il maltempo

Il maltempo incombe su tutt’Italia in maniera davvero disastrosa. Diversi morti e dispersi in Liguria. Strade che si trasformano in fiumi in piena, trascinando tutto quello che trovano lungo il cammino, compreso le persone. Un mare d’acqua e fango si intrufola nei campi, nelle case, nei sottoscale, nei portoni. Le auto si accavallano una sull’altra come fuscelli, trascinate da una furia che niente può arginare; i muri crollano; le strade si spaccano; le montagne franano; Pompei si sbriciola.
Le immagini che vediamo nei Tg sono semplicemente terribili e fanno davvero paura. Soprattutto dovrebbero far tremare gli amministratori, che da quelle immagini dovrebbero ricavarne un potente stimolo alla prevenzione, almeno là dove è possibile. E forse molti lo fanno, chissà. Ma i carinolesi? Sonnecchiano, come sempre.

Ieri, 26 ottobre, giornata di pioggia intensa. Tornando in auto dal lavoro, l’acqua piovana mi correva incontro come un torrente, non avendo dove incanalarsi. Dico: ma ci vuole così tanto a ripulire i canaletti di scolo dei fossi in modo che l’acqua posso incanalarsi in essi?

In paese la situazione non era migliore. Dai punti alti del paese scorreva un fiume d'acqua piovana che le caditoie stradali, completamente ostruite, non raccoglievano. Allora l'acqua scorreva lungo la strada, insinuandosi dove la pendenza le portava.
Ma non si dovrebbero ripulire periodicamente le caditoie? L’ultima volta che l' ho visto fare sarà stata una ventina d’anni fa, se non di più.

Non è un tempo sufficiente per ripulirle?

Ogni anno ripetiamo le stesse identiche cose, ed ogni hanno, immancabilmente, nessun amministratore ne prende nota.
Noi speriamo sempre di cavarcela da questi disastri idro-geologici, ma se dovesse verificarsi qualcosa di simile, anche in piccolo, non credo che i responsabili se la caveranno così a buon mercato. Non potranno dire che non erano stati avvertiti.

Cassandrino

venerdì 21 ottobre 2011

Dichiarazioni ing. Cestrone

Invito la redazione a pubblicare le seguenti dichiarazioni dell'Ing. Vincenzo Cestrone, che ho tratto dalla bacheca del Gruppo Facebook "Tribuna Politica Territoriale On Line". Trattasi di argomentazioni molto attuali, in quanto è di questi giorni la polemica intorno alle cartelle del canone acqua potebile ed acque di rifiuto, che stanno pervenendo ai cittadini, e che hanno riacceso l'attenzione sulla mancaza di depuratori nella rete fognaria carinolese. Si precisa che l'Ing. Cestrone ha inteso, nell'ultimo mese, e sempre utilizzando le pagine del notissimo social network, rendere note altre incredibili verità su alcune opere pubbliche di cui l'Amministrazione Comunale di Carinola guidata dal Sindaco Luigi De Risi sta provocando l'interruzione. La pubblicazione avvenga, se necessario, con la citazione del "trasportatore web", ossia il sottoscritto, che si assume da ora ogni responsabilità riflessa. Cordialità. Emiliano Polia

RIQUALIFICAZIONE DELLA RETE FOGNARIA del COMUNE DI CARINOLA (CE) – REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DI DEPURAZIONE – Considerazioni dell’ing. VINCENZO CESTRONE, progettista.

Il sottoscritto ing. VINCENZO CESTRONE, nell’anno 2009, sotto l’Amministrazione dott. Mannillo, veniva incaricato dall’U.T.C., congiuntamente ad un altro ingegnere, di interessarsi della riqualificazione del sistema fognario comunale, curarne le progettazioni e trovarne i finanziamenti, in quanto l’Ente con i propri fondi non può sostenerne la spesa.
In adempimento di ciò, provvedeva a rilevare tutto il sistema fognario comunale (a sue spese e senza ricevere 1 euro dall’Ente), al fine di elaborare una progettazione Preliminare di circa €. 9.000.000,00, che veniva approvata dal Commissario Prefettizio, subentrato nel frattempo, per le note vicende al Sindaco dott. Mannillo.
Pertanto, considerato che tutto il territorio comunale è privo di impianti di depurazione, e nell’intento di risolvere il grave problema igienico - sanitario da sempre esistente e porre fine ad un inquinamento sistematico del sottosuolo e delle arterie fluviali del territorio, sempre senza aver percepito 1 euro dall’Ente, il sottoscritto ingegnere redigeva n. 3 progettazioni definitive di Impianti di Depurazione a servizio di tutto il territorio comunale.
Dette progettazioni, per essere finanziate, dovevano essere inviate urgentemente alla Regione Campania, ma da mesi giacciono nelle stanze dell’U.T.C., dal momento che nessuno si è interessato di guardarli e di trasmetterli agli uffici competenti, sebbene per l’inquinamento sistematico dell’ambiente gli amministratori sono anche passibili di gravi procedimenti penali.
La soluzione, a costo zero per l’erario comunale, del problema DEPURAZIONE, affrontato per la prima volta solo dalla passata AC, grazie alla grande intuizione dell’ex. Sindaco dott. Mannilo, dell’ex. ASS. Russo, e del Geom. Marrese (Ex. Dirigente dell’U.T.C.), non sembra quindi interessare l’attuale classe dirigente comunale.
Dunque, malgrado il progetto redatto dal sottoscritto (ripeto senza essere pagato) sia di oggettiva rilevanza pubblica e la sua realizzazione non dovrebbe essere messa in discussione dai diversi schieramenti politici che fisiologicamente si avvicendano nella gestione della vita amministrativa di una comunità, così non è stato.
Addirittura qualche grande personaggio dell’attuale amministrazione lascia intravedere reati o illegittimità per il sottoscritto per aver redatto a costo zero (dal momento che nessuna competenza professionale gli è stato pagata, né ha presentato parcella), delle progettazioni (anticipando forse qualche migliaio di euro di soldi propri), che avrebbero risolto definitivamente il problema della depurazione e dell’inquinamento ambientale per tutto il territorio comunale.
Al contrario, con una fattiva collaborazione tra il sottoscritto e l’A.C., i depuratori sarebbero già stati tutti finanziati e il territorio comunale (tutti i cittadini carinolesi) ne avrebbe tratto un enorme beneficio.
In conclusione per il disinteresse amministrativo (vari sono stati i solleciti del sottoscritto a cui nessuno degli amministratori ha dato mai risposta), Carinola, sta perdendo una grossa opportunità.
Rispondere a precise logiche di potere, mettere persone incompetenti in posti di grande responsabilità, non produce niente. Io da tempo ho detto basta a tale sistema dei ricatti, rimanendo impassibile al politico di turno: costi quel che costi in quanto, lo ricordo a qualcuno, la professionalità e l’etica non hanno prezzo: sono dei valori.

giovedì 20 ottobre 2011

Incompetenti o strafottenti?

Sono in arrivo le cartelle esattoriali relative al consumo di acqua delle famiglie carinolesi. In arrivo perchè non ancora tutti l'hanno ricevuta. Quando la consegna sarà completata gli uffici comunali saranno pieni di cittadini giustamente infuriati. Giustamente perchè la cartella riporta il riferimento al consumo di acqua dell'anno 2009 mentre sembra sia riferita anche ad altri due anni.
Bisogna procedere con i “se” ed i “sembra”, perchè anche da una lettura attenta non si evince che l'importo non sia relativo solo all'anno 2009. Ovviamente gonfiando la cifra relativa all'acqua potabile si gonfia anche l'importo relativo alla voce acque reflue ed a quella relativa alla depurazione. La cifra che ne esce, per chi non ha fatto attenzione al consumo, è logicamente esorbitante. Non essendovi il dettaglio delle somme, sono giustificate anche le lamentele in quanto si pensa al consumo di un solo anno.

Sorvolando sul perchè a Carinola l'acqua debba essere pagate tre volte, se non quattro, comprendendo anche la tangente da versare al consorzio di bonifica di Caserta; sorvolando sul fatto che non esistono i depuratori e si paga la depurazione; sorvolando sul perchè si faccia pagare una tassa aggiuntiva sulle acque reflue quando è pacifico che la maggior parte dell' acqua è usata per servizi domestici e quindi defluisce, quello che è ancora più incomprensibile è il perchè venga stilata una cartella in modo così confusionario. Per mancanza di tempo? Per mancanza di personale? Le tesi, come al solito, sono disparate ma le più accorate sono o l'incompetenza o il dispregio dei cittadini trattati da sudditi. Non si sa quale tesi sia la più accreditata, nell’uno o nell'altro caso, per i responsabili non cambia nulla. non è prevista alcuna sanzione per chi materialmente ha compilato quelle cartelle, non è prevista alcuna punizione per i politici che dovrebbero controllare l'operato dei dipendenti.

Quando si parla di casta intoccabile non ci si illuda che siano solo i parlamentari o i magistrati: è molto più ampia. Unica soddisfazione, per chi se la può permettere, portare negli uffici comunali una vivace protesta, senza esagerare, altrimenti si viene messi alla porta. Tutto questo nell'indifferenza di gran parte della cittadinanza carinolese, non per mancanza di coraggio, ma semplicemente perchè loro il problema acqua non lo hanno. Come mai? vi chiederete. Semplicissimo: non hanno il contatore e quindi non ricevono nessuna cartella, la loro acqua lasciano che la paghino gli altri.

Ercolino

I conti non tornano

Ancora un pezzo dalla Gazzetta di Caserta per tenere informati i nostri lettori sugli ultimi sviluppi della complicata situazione tra il Comune di Carinola e la Esogest che sembra non trovi la strada verso una conciliazione tra le parti, con conseguente disagio della cittadinanza.

*****
Carinola. Altro incontro con Luca Sorbo, ma nulla di fatto. I rapporti non migliorano, ma più che altro i conti non tornano. “ Loro hanno delle cifre, noi delle altre. Vedremo come andrà a finire” spiega l’assessore alla finanze Tonino Pagano, impegnato in queste ore anche con il bilancio consuntivo da portare al prossimo consiglio comunale. Ma intanto il braccio di ferro con Esogest prende le movenze di una noiosa telenovela: lunedì mattina scontro sulle cifre, l’assessore Pagano lancia la sfida di rescindere il contratto e di riscriverlo. Luca Sorbo non accetta.
A complicare i rapporti le difficoltà di pagamento dell’Ente alla società, i controlli sui servizi, la delicata faccenda Selleccola, sulla quale si è andati a finire in Tribunale. “C’è un loro ricorso, dopo che l’amministrazione si è opposta alla loro citazione in giudizio. In ballo ci sono trecentomila euro che loro chiedono per la bonifica, ma non esiste che l’Ente sborserà questa spropositata cifra” Insomma, lo scontro, come spesso accade nelle pubbliche amministrazioni, finisce sul terreno finanziario, terreno però che sembra minato per la Esogest, che ha incontrato sul suo cammino un assessore alla finanze disposto a tutto pur di assicurare risparmi per l’Ente, determinato a cancellare la parola sprechi dal vocabolario dell’amministrazione. Dal piano finanziario a quello pratico. Ieri mattina si annuncia uno stato di agitazione dei dipendenti per il mancato pagamento delle buste paga. In pomeriggio si riesce a mediare, ma la frazione Casanova alle diciotto del pomeriggio sembra una piattaforma per discariche di indifferenziato. A complicare le cose i cani randagi, attirati, sebbene sia secco indifferenziato, da odore di cibo. Le strade sono sporchissime, i cittadini protestano. Infine conto alla rovescia per l’arrivo degli ultimi dati sulla raccolta differenziata, dopo i buoni risultati per la plastica del mese scorso, e la percentuale in generale attestatasi sul 50%. Imperativo chiudere per il trentuno dicembre con una percentuale superiore al 51%, pena una sanzione aggiunta della Provincia, la quale si prepara a gestire con la GISEC, il ciclo integrato dei rifiuti in Terra di Lavoro.
Le associazioni ambientaliste sollecitano l’assessore all’ecologia Fabio Passaretti a promuovere prima di fine anno almeno un convegno per sensibilizzare sulle tematiche della differenziata.
Dal giovane assessore apertura e disponibilità a collaborare.

Dalla Gazzetta di Caserta

lunedì 17 ottobre 2011

La casta zittisce gli indignati

Sono due giorni che tutti i media, carta stampata e televisioni, dibattono dei gravi incidenti di Roma durante la manifestazione degli indignati. Cinquecentomila persone, forse più, sabato scorso hanno marciato su Roma per gridare la loro indignazione nei confronti dei potenti che governano il paese. Intelligentemente, le loro proteste non erano rivolte esclusivamente ai governanti di turno, ma a tutta la casta politico-finanziaria che schiavizza gli italiani che non vi appartengono.
Sono partiti da tutta Italia, isole comprese, per gridare la loro rabbia ed i loro insulti nei confronti di chi ha rubato il loro futuro. Contro chi non solo ha cancellato il futuro. ma non ne promette nessun altro, per incapacità e perchè loro stanno bene così. Preoccupati da questa marea arrabbiata che stava per riversarsi sulla capitale hanno studiato le contromosse per mettere il silenziatore a quelle, che anche per loro, sono giuste proteste e rivendicazioni.
Conoscendo la beata innocenza della gioventù che in gran parte formava la massa dei manifestanti, la casta ha messo in atto la strategia più opportuna per neutralizzarli. Loro sanno benissimo che nei cortei di manifestanti spontanei si mischia di tutto, dal ragazzotto ingenuo fino al terrorista. Quindi per raggiungere lo scopo è bastato non fare nulla.
Non ci è voluto molto ai più scalmanati per capire che il servizio d'ordine era carente, anzi del tutto assente. La conseguenza è stata un sacco di Roma in piccolo, perchè circoscritto a piazza San Giovanni e dintorni. Hanno iniziato una decina, visto che quelli avevano mano libera, da poche decine sono diventati centinaia.
Dopo che li hanno fatti sfogare per alcune ore sono arrivati gli eroi di Maroni che hanno riportato la calma. Ormai quello che si doveva fare era fatto, l'operazione era perfettamente riuscita. Subito sono usciti dalle tane tutti i politici lanciando i loro anatemi contro i nuovi barbari. La curiosità è stata che tra i primi a condannare c'è stato il sindaco di Roma che sulle manifestazioni di piazza ha creato la sua fortuna politica, seguito dai degni compari, Gasparri e La Russa. In ultimo la ciliegina del ministro degli interni che ha elogiato il prefetto ed il questore fino all'ultimo poliziotto per la splendida operazione portata a termine.
Dal loro punto di vista è andato tutto benissimo, adesso e per giorni si parlerà dei danni alle auto, della Madonna in frantumi o del crofifisso divelto. Nessuno ha ricordato o discuterà delle motivazioni che ha spinto tante persone al sacrificio di recarsi a Roma. Nessuno ha parlato delle aspirazioni e dei progetti cancellati, addirittura hanno tolto loro anche lo sfizio di gridare buffoni ai loro tiranni. Giustamente meritano elogi il prefetto ed il questore, nell'essere riusciti a tappare la bocca a tanta gente. Nemmeno un milione di poliziotti sarebbero stati in grado di ammutolirli, loro ci sono riusciti con pochissimi uomini, anzi con nessuno. Il ministro leghista si sentrà in dovere di assegnare loro una onorificenza ed una promozione in quanto pochi sarebbero riusciti a portare a termine una operazione quasi impossibile.
I danni materiali e di immagine per la capitale e la nazione? Quisquilie, si approverà un'altra manovra e si pagheranno tutti i danni, anche maggiorati nel prezzo. Se poi ci sarà urgenza di pagare, si prenderanno i fondi stanziati per la banda larga e si devolveranno per Roma, tanto a chi conta internet non serve, anzi se funziona male avranno meno grattacapi.

Questurino


sabato 15 ottobre 2011

Oggi come ieri

“Le opportunità di carriera si erano esaurite, poiché tanti posti di carattere politico ed amministrativo erano stati occupati nel periodo precedente da uomini molto giovani.
In quel momento non vi erano che poche occasioni di inserimento, poiché le promozioni dei giovani nominati nel periodo precedente ritardavano naturalmente sia le ulteriori assegnazioni di posti sia le promozioni acoloro che erano entrati in un momento successivo.

Conseguentemente la struttura occupazionale in ordine all' età mutò, favorendo nei pubblici uffici gli uomini di età media a scapito dei giovani. Un autore ginevrino, James Fazy, espresse il malcontento dei giovani in unpamphlet intitolato: De la gérontocratie, ou de l'abus de la sagesse des vieillards dans le gouvernement:
"Essi avevano ridotto la Nazione - egli diceva - a settemila o ottomila individui eleggibili, asmatici, gottosi, paralitici, indeboliti nelle loro facoltà. Talune occasioni si potevano trovare nelle nuove iniziative industriali, che, tuttavia, si sviluppavano lentamente. La gioventù istruita, in numero superiore rispetto alle esigenze del paese, considerava in termini problematici il futuro che le stava di fronte. La Nazione abbondava di medici senza pazienti, di avvocati senza clienti e di giovani che trascorrevano il loro tempo nelle sale d'aspetto dei potenti. Non essendovi bisogno di loro, questi giovani cominciarono a soffrire non soltanto di un' insoddisfazione di ordine materiale, ma anche di un profondo malessere spirituale, che fini per essere chiamato le mal du siècle; non avevano alcuna ideologia che fornisse loro una spiegazione del loro destino, non possedevano saldi convincimenti né principi che potessero guidare la loro esistenza. Sebbene la Chiesa fosse di nuovo in una posizione di prestigio, la religione non riusciva a riconquistare l'antica autorità morale".
Il romantico ritorno al cattolicesimo non riuscì a far presa sull'immaginazione dei giovani nel loro complesso e non vi era del resto alcun altro sistema di valori in grado di colmare tale vuoto. A proposito della sua generazione, scriveva Alfred de Musset in La confession d'un enfant du siècle: "Ahimè, ahimè, la religione si è perduta... Non abbiamo più né speranze né aspettative, nemmeno due piccoli pezzi di nero legno di fronte ai quali stringere le nostre mani... Tutto ciò che era non è più. Tutto ciò che sarà non è ancora".
Era una giovane generazione, scontenta del sentimento di autocompiacimento ostentato dallo Stato, ed assetata di una nuova fede che fosse capace di dare un senso a ciò che sembrava privo di significato e di riempire il doloroso vuoto di solitudine e di disperazione”.
Questa pagina, tratta da un manuale istituzionale con l'eliminazione dei soli riferimenti temporali sembra scritta oggi e per noi. Si riferisce invece alla Francia della restaurazione, succeduta a
Napoleone.
Come uscì l'Europa da questa situazione?

Da lì a poco sarebbe successo ... il quarantotto.

Un indignato