Questo asciutto proverbio antico sintetizza un principio semplice che chi svolge una qualunque attività avrà una ricompensa.
Carinola in questi giorni è ricoperta di manifesti insoliti che ricordano l'emergenza rifiuti. In essi si ricorda la vicenda che vide protagonista il popolo di Casanova che unanime, o quasi, si oppose ad un oscuro piano per trasformare la cava adiacente il paese in discarica. Sembra un secolo fa invece sono fatti di pochi anni fa quando l'emergenza rifiuti stava per sommergere Carinola togliendole l'unica sua risorsa ovvero l'aria pulita. La minaccia velata si trasformò in incubo per tutti quando la stampa riportò la notizia che ormai la cava era indispensabile per risolvere la crisi ed i tecnici del commissariato l'avevano dichiarata idonea allo scopo. Ci furono le pantomime dei vari politici che facevano accordi a Napoli per portare i rifiuti e lo negavano in piazza. Figure ambigue che giustificavano le scelte che calavano dall'alto nei palazzi e le contestavano insieme alla persone comuni. E' doveroso ricordare anche politici che diedero la loro solideriatà senza nulla chiedere come Razzino, Russo, e Grimaldi. Il primo seguì tutta la vicenda anche in campo regionale svelando le magagne dell'allora sindaco procurando un verbale di una riunione riservata che servì a squarciare il velo di omertà che era stato steso sulla vicenda. Il secondo arrivò a votare insieme a parte della maggioranza per spostare l'ubicazione della discarica nel proprio paese creandosi dei nemici a vita. Il terzo, cioè Grimaldi ,fu onnipresente ad ogni manifestazione e ogni sera non andava a dormire se non passava prima a salutare i coraggiosi che presidiavano l'ingresso della cava sfidando la pioggia ed il freddo. Inoltre sembra che abbia contribuito anche alle spese del presidio, atto da ricordare in tempi in cui molti predicano ma pochi mettono mano al portafogli.Ora che ci sono le elezioni sembra giusto ricordare queste persone che hanno lavorato per noi. Da noi il politico preferisce interessarsi al singolo procurandogli un lavoro o una promozione o un trasferimento, perchè è più facile avere un ritorno elettorale. Invece in questo caso si è lavorato per la collettività come sempre si dovrebbe fare. Il voto dovrebbe andare a quei politici che hanno lavorato per la comunità senza pensare chi si avvantaggia o chi viene penalizzato dal loro operato. Dovrebbero essere valutati e votati su fatti concreti, non sulle chiacchiere con cui ammorbano l'aria in questo periodo su cosa faranno senza spiegare invece cosa hanno fatto. Da parte di tutti gli schieramenti si prova a parlare di progetti astrusi o buonisti per dividere gli ascoltatori sul piano del destra e sinistra, una volta riusciti a farlo il gioco è fatto. Questo è il periodo che si sente dire, voto tizio perchè di destra o caio perchè di sinistra. Niente di più sbagliato, invece la domanda dovrebbe essere: cosa ha fatto nei cinque anni trascorsi quel candidato e la sua coalizione che è stata al potere? Se la risposta è positiva lo si vota, se negativa si vota l'altro. Se si vota per appartenenza è normale che il politico invece di governare regni, tanto vive di rendita, sapendo che il suo suffragio è assicurato. Se si esamina invece l'attività che ha svolto saranno spronati a fare, e bene. Se lavoreranno spetterà loro il premio del voto che non sarà un regalo.
Pericle