Oggi, 13 marzo 2008, è un mese giusto dalla morte del nostro amico e compaesano Giovanni Pezzulo, ucciso il 13 febbraio scorso in Afghanistan dai talebani mentre era in missione di pace.
Molte bandiere ancora sventolano sui balconi delle case; non si ha voglia di toglierle, non ancora almeno.
Questo mese è passato sulle spalle di noi casanovesi molto lentamente, trascinandosi dietro la tristezza e l’angoscia che solo certi fatti riescono a sollevare.
La morte di Giovanni è stato uno di quegli episodi che ci ha segnati, fatti un po’ più vecchi e oggi sembra che sia passato non un mese, ma un anno.
Ho sentito che il Comune ha intenzione di intitolargli una strada e il campo sportivo comunale: ben vengano queste iniziative se riusciranno a tener viva la memoria del nostro amico. Col passare degli anni le nuove generazioni si chiederanno chi era Giovanni Pezzulo e qualcuno lo racconterà loro, ma chissà perché percepisco in queste iniziative un po’ di strumentalizzazione e un po’ di retorica che non riescono a farmi sentire veramente soddifatto.
Al di là della commozione che certe cerimonie commemorative possono suscitare, sento una nota stonata. Sento che lo spirito altruistico e generoso di Giovanni non viene pienamente onorato.
Era un soldato, certo, anche ben pagato, certo, ma che svolgeva la sua missione di pace con grande entusiasmo e abnegazione. Era felice se riusciva a far sorridere un bambino afghano o a dargli una speranza. Non faceva altro che mandare foto di bambini alla famiglia, ai suoi fratelli.
Noi casanovesi conoscevamo bene chi era Giovanni Pezzulo: ne conoscevamo la serietà, ma anche l’allegria; ne conoscevamo la generosità, ma anche l’umiltà.
Giovanni non era uno che amava mettersi in mostra, mai. Non avrebbe gradito tutti gli onori che gli si vogliono tributare oggi. Si sarebbe rifugiato in famiglia e sarebbe scappato via da qualsiasi manifestazione di popolarità. In fondo era un timido.
Una sola cosa oggi gli farebbe piacere: che la sua missione di pace e di amore verso i più deboli continuasse. Che la sua gente, il suo Comune portasse avanti per lui il suo spirito di solidarietà.
E allora, oggi, voglio rivolgermi direttamente all’ Amministrazione Comunale, vecchia o nuova che sia, lanciando una piccola proposta: perché il Comune di Carinola non si fa promotore di una borsa di studio intitolata a Giovanni Pezzulo per uno studente/studentessa del Comune? Non ci vorrebbe tanto; meno di mille euro annui, quanto basta per pagare le tasse universitarie a un giovane meritevole e bisognoso.
Ecco, questa sarebbe la risposta che Giovanni vorrebbe: un gesto d’amore e di solidarietà verso chi ne ha più bisogno. Sono sicuro che, in questo modo, la sua memoria verrebbe veramente onorata.
Il compagno di scuola.
Molte bandiere ancora sventolano sui balconi delle case; non si ha voglia di toglierle, non ancora almeno.
Questo mese è passato sulle spalle di noi casanovesi molto lentamente, trascinandosi dietro la tristezza e l’angoscia che solo certi fatti riescono a sollevare.
La morte di Giovanni è stato uno di quegli episodi che ci ha segnati, fatti un po’ più vecchi e oggi sembra che sia passato non un mese, ma un anno.
Ho sentito che il Comune ha intenzione di intitolargli una strada e il campo sportivo comunale: ben vengano queste iniziative se riusciranno a tener viva la memoria del nostro amico. Col passare degli anni le nuove generazioni si chiederanno chi era Giovanni Pezzulo e qualcuno lo racconterà loro, ma chissà perché percepisco in queste iniziative un po’ di strumentalizzazione e un po’ di retorica che non riescono a farmi sentire veramente soddifatto.
Al di là della commozione che certe cerimonie commemorative possono suscitare, sento una nota stonata. Sento che lo spirito altruistico e generoso di Giovanni non viene pienamente onorato.
Era un soldato, certo, anche ben pagato, certo, ma che svolgeva la sua missione di pace con grande entusiasmo e abnegazione. Era felice se riusciva a far sorridere un bambino afghano o a dargli una speranza. Non faceva altro che mandare foto di bambini alla famiglia, ai suoi fratelli.
Noi casanovesi conoscevamo bene chi era Giovanni Pezzulo: ne conoscevamo la serietà, ma anche l’allegria; ne conoscevamo la generosità, ma anche l’umiltà.
Giovanni non era uno che amava mettersi in mostra, mai. Non avrebbe gradito tutti gli onori che gli si vogliono tributare oggi. Si sarebbe rifugiato in famiglia e sarebbe scappato via da qualsiasi manifestazione di popolarità. In fondo era un timido.
Una sola cosa oggi gli farebbe piacere: che la sua missione di pace e di amore verso i più deboli continuasse. Che la sua gente, il suo Comune portasse avanti per lui il suo spirito di solidarietà.
E allora, oggi, voglio rivolgermi direttamente all’ Amministrazione Comunale, vecchia o nuova che sia, lanciando una piccola proposta: perché il Comune di Carinola non si fa promotore di una borsa di studio intitolata a Giovanni Pezzulo per uno studente/studentessa del Comune? Non ci vorrebbe tanto; meno di mille euro annui, quanto basta per pagare le tasse universitarie a un giovane meritevole e bisognoso.
Ecco, questa sarebbe la risposta che Giovanni vorrebbe: un gesto d’amore e di solidarietà verso chi ne ha più bisogno. Sono sicuro che, in questo modo, la sua memoria verrebbe veramente onorata.
Il compagno di scuola.
Io credo sia un'ottima modo per ricordare il nostro compaesano scomparso.
RispondiEliminaGrazie
Ottima proposta, spero solo che entrambi le liste la prendono in considerazione. Giovannino resterà sempre nei nostri cuori.
RispondiEliminaSi, anch'io sono d'accordo. Per rendere onore a chi ha fatto del bene, bisogna fare del bene.
RispondiEliminaSono pienamente d'accordo con la proposta .Però io preferisco che gli si intesti una strada importante di Casanova. Sono un malpensante, conoscendo i comportamenti della maggior parte dei nostri governanti comunali sento che imbroglierebbero nell'assegnazione della borsa di studio. Sarebbe l'oltraggio più grande per il nostro eroe.
RispondiEliminaanche io sono una coscritta di "giovannino",cosi veniva chiamato da tutti noi.Penso che oltre ad istituire una borsa di studio per uno studente bisognoso si potrebbe fare anche una adozione a distanza di un bambino afgano.Potremmo farlo anche solo tutti noi nati nel 1963.
RispondiEliminasarà sempre nei nostri cuori e di esempio per inostri figli
RispondiEliminaoltra all'intestazione di una strada sono d'accordissimo con la proposta del post
RispondiEliminaDa noi sicuramente non sarà mai dimenticato il nostro valoroso eroe Giovannino però per le future generazioni di Casanova sarebbe opportuno intitolargli una stada.
RispondiEliminaPotrebbe essere l'attuale via Giardino impropriamente intitolata dai loro residenti (al Comune non è censita), sarebbe la successiva di via Tenente Budetti e prima ancora via Sottotenente Montano.
Se proprio gli si vuole intitolare una strada al nostro Giovanni, penso invece che una strada vicino casa sua sia la cosa migliore. Potrebbe essere una delle nuove traverse senza nome che si trovano sulla cosiddetta Masseria di Grella. Comunque, la proposta della borsa di studio è eccellente.
RispondiEliminanon conosco giovanni ma non posso non dire che il nostro paesano è l'ennesima vittima della guerra imperialistica americano acui senza perdere tempo come una zecca lo stato italiano ci si attacca. e chi ci va per sotto sono i proletarimilitari. poi i politici con una faccia di merda si permettano di parlare di valori di pace e di moralità. sinceramente esporre una bendiera per giovanni si ma una bandiera per i falsi valori nazionali mi sembra un pò stonata.Jakulazioneferoce
RispondiEliminaMolti la pensano come te,Jac Ferox, tra cui io, ma le bandiere esposte ai balconi, sono per onorare l'amico e il paesano non certo una nazione che questi ragazzi li manda al massacro per servire l'imperialismo americano.
RispondiEliminaApprezzo chi ha scritto questo post, che molto garbatamente ha parlato di strumentalizzazione e retorica e ha invece indicato un modo più concreto e positivo di onorare il nostro sfortunato Giovanni.
Perciò, stendiamo un velo pietoso su questo argomento e rimandiamolo ad altri momenti, magari meno drammatici. Portiamo invece rispetto a chi Giovanni lo ha perso come figlio e come fratello, con il silenzio e con la nostra solidarietà di amici e compaesani e non alimentiamo discussioni che potrebbero far male.
Non mi ricordo di Giovanni perchè sono un po' più grande di lui,ma il giorno in cui ho sentito il suo nome al telegionnale ho capito che parlavano di qualcuno del mio paese,ho riconosciuto il cognome e non mi sbagliavo.Il giorno del suo arrivo in Italia una malinconia profonda mi è stata compagna.Ho letto le proposte fatte per ricordarlo e condivido.Mi piacerebbe però che Casanova si ricordasse di lui proprio con l'adozione a distanza.Io l'ho fatto e vi assicuro che è una bella cosa,se tutto il paese volesse dare anche un solo euro a famiglia ogni mese,troppi bambini avrebbero un futuro grazie a lui
RispondiEliminaLe iniziative proposte, la borsa di studio e l'adozione a distanza, potrebbero essere parallele, una comunale e l'altra più privata. Però sorge un piccolo problema: mentre la borsa di studio la gestirebbe l'amministrazione comunale, chi porterebbe avanti l'adozione a distanza? Chi si preoccuperebbe di andare ogni mese, o anche ogni anno, a riscuotere il contributo e inviarlo? Bisognerebbe mettere tutto nelle mani del parroco che però avrebbe bisogno di collaboratori. Oppure creare una piccola commissione di due o tre persone di buona volontà... Sembra una cosa da niente, ma a lungo andare, esaurito l'entusiasmo, diventerebbe un problema e tutto finirebbe in fumo. Ve lo dice una che ha visto nascere e morire decine di iniziative del genere. C'è bisogno di proposte concrete, ma soprattutto di persone che si facciano avanti. E' facile parlare e dire la propria; è molto più difficile fare.
RispondiEliminaAll'amica delle 14,10
RispondiEliminanon è poi così difficile,una volta individuata l'organizzazione a cui fare capo la raccolta può essere fatta in parrocchia,a S.Francesco o in qualunque sede si voglia preferire.L'impegno di raccogliere il denaro servirà proprio a ricordarci di lui,ogni volta che daremo il nostro piccolo contributo sapremo perchè e da cosa è nato,non sarebbe male farlo fare ai nostri figli che imparerebbero a capire come si può vicere senza fare guerre.
i sono raffaella e sono quella che ha proposto l'adozione a distanza.questo tipo di iniziativa e'stata fatta e portata a termine anche nella scuola dove mia figli studia e malgrado ogni anno alcuni studenti escono dall'istituto perche'finiscono il loro corso di studi ai bambini adottati non manca mai il sostegno.in questo caso c'e' il preside che si preoccupa di organizzare il tutto,noi potremmo affidarci al parroco,il quale,credo sara'molto ben disposto a darci una mano.
RispondiEliminaOK, amica delle 16,19 mettiti all'opera e fa sapere qualcosa di concreto. Ti assicuriamo collaborazione.
RispondiEliminami chiamo Raffaella,sono stata io a lanciare l'idea per l'adozione a distanza.Ascuola dove studi mia figlia lo hanno fatto e con il coordinamento del preside tutto funziona benissimo.Noi potremmo chiedere la collaborazione del parroco il quale credo sara' dispostissimo a darci una mano,inoltre si potrebbe aprire un numero di conto corrente postale su cui chiunque volesse partecipare all'iniziativa potra' versare la propria quota.
RispondiEliminaE VAI!!! Ho appena letto sul sito di Ceraldi, che è stata stanziata una borsa di studio dedicata a Giovanni Pezzulo, SU PROPOSTA DELL' AMMINISTRATORE DELLE FINANZE, (chi é?) per uno studente svantaggiato del Comune di Carinola.
RispondiEliminaMa noi SAPPIAMO BENISSIMO che questa proposta è venuta dalle pagine del QUIQUIRI. Ci fa piacere che sia stato subito raccolta dall'Amministrazione uscente che ne farà motivo di vanto per le prossime tornate elettorali. A questo punto, l'importante è raggiungere lo scopo.
MOLTO BENE QUIQUIRI! A quanto pare hai la tua bella influenza sulla vita del Comune, anche se non ti vengono dati i dovuti meriti!!!
You Know Who
Ceraldi non si smentisce mai!
RispondiEliminaSiete prprio incontentabili, la prima volta che viene subito esaudita una richiesta e vi lamentate. Per rimediare la delibera inzierà con la premessa "Dando seguito ad una proposta del quiquiri si delibera..............." va bene così??????
RispondiEliminaEcco, bravo! Proprio così dovrebbe essere! Siamo felicissimi che la proposta è stata subito accettata, ma i nostri amministratori devono anche avere il coraggio di dare la giusta paternità all' iniziativa e non appropriarsene per il proprio vantaggio nella prossima campagna elettorale!
RispondiEliminaUna quiquirina
ah ah ah infatti... incredibile la puntualità con cui i politici riescano a sciacallare su fatti importanti prendendosi meriti che non hanno, specialmente in piena campagna elettorale...ma Ceraldi fa di più,parla di sè alla terza persona mascherandosi dietro ad un blog che ha il nome e lo stemma del paese, ma che non è altro che il SUO blog personale!! Che storia, ma come si fà!
RispondiEliminaAnnullate la scheda và, che è meglio.
Siamo lieti che l'Assessore alle Finanze abbia fatto sua la proposta lanciata da Quiquiri per una Borsa di Studio in memoria del nostro amico Giovanni Pezzulo a favore di uno studente disagiato del Comune di Carinola.
RispondiEliminaAll' Assessore alle Finanze: buon lavoro
E con questo la discussione e' conclusa.
La Redazione
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RispondiEliminami dispiace tantissimo che dal fare proposte per onorare la memoria di giovanni si sta'finendo nel far solo ed inutile polemica politica .Mipiacerebbe che si giungesse ad una soluzione concreta per portare avanti l'opera di umanità che il nostro amico svolgeva con tanto onore.
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