Di fronte al
più limpido dei sentimenti si liquefa ogni severità di spirito. Che bella
l’amicizia, in tutte le sue espressioni. La solidarietà, la considerazione, la
complicità si consumano tra umani anche negli ambienti apparentemente più crudi
e formali dei rapporti commerciali ed istituzionali, ed assistere ad abbracci
colmi di premura e benevolenza reciproca tra soggetti che ufficialmente si
trovano in aspro contenzioso riscalda sempre il cuore. E riscalda il cuore
vedere come, al cospetto di esempi nitidi di fratellanza, anche il più
inflessibile ed austero dei ragionieri abbandona per un attimo il suo rigore
inclemente.
Ma sì, ma cosa
sono 700.000 euro in fondo. Si transa tutto in questo mondo, ed anche le
relazioni fraterne si pagano a rate. Il Comune di Carinola pagherà a
porzioni mensili, da oggi fino al 2015, la sua vicinanza a Luciano Sorbo ed
alla sua Esogest Ambente srl. Così è stato deciso tra le due parti (parti?
ma ci facciano il piacere….), alla fine di una controversia che Antonio Pagano
ci descriveva come tenzone da sfinimento, durata in realtà solo qualche giorno
e senza spargimenti di sangue ma nemmeno menar di urla. C’era, evidentemente,
una certa urgenza di definire il tutto e procedere alla monetizzazione delle
economie di guerra che nel frattempo si erano create tra combattenti divenuti
alleati e confidenti, cosicchè il ring in cui tutti abbiamo immaginato il
Comune di Carinola contestare ogni virgola dei titoli di pagamento ad una pretenziosa
(e forse pretestuosa) ditta di servizi ecologici, si è trasformato in un
splendido giardino dove vecchi lord con il culto dell’amicizia tra maschi
adulti della stessa specie hanno concordato reciproche compiacenze con fare da
gentlemen.
Stiamo parlando,
si è capito, della delibera numero 23/2012 della Giunta Comunale di Carinola
con cui si è approvata una transazione con l’Esogest Ambiente srl, impresa
specializzata che cura l’igiene urbana e la raccolta dei rifiuti nel nostro
comune, la quale accampa crediti insoddisfatti per oltre 800 mila euro.
Transare vuol dire giungere ad un accordo bonario tra soggetti che inizialmente
si trovano in contenzioso economico. Un patteggiamento, per chi si ritiene
debitore.
Ma che vi sia
stato mai vero contenzioso tra Amministrazione Comunale di Carinola e dirigenti
Esogest è fortemente dubitabile. E’ stata sempre una finta, una messa in scena
ben resa, e mi prendo la responsabilità di questa affermazione. O perlomeno
posso sostenere in piena coscienza che, in questo caso, la conoscenza
diretta tra le parti, o meglio tra “autorevolezze” che ne costituiscono
l’espressione ed anche la rappresentanza (legale o informale), abbia in qualche
modo impedito il dipanarsi di un confronto serrato su cifre e verifiche, a
cui lo stesso Antonio Pagano avrebbe avuto in cuor suo intenzione di dar vita.
L’intesa, in poche parole, è avvenuta su altre basi e non è difficile notare le
tracce di ciò.
Non serve,
all’uopo, andare molto a fondo nell’analisi dei documenti. E’ tutto chiaro
anche in superficie. Si legga la delibera: il Comune di Carinola, a fine
Gennaio, affida all’avvocato Iannettone il compito di legale di parte, poichè
l’Esogest srl reclama pagamenti che probabilmente non convincono del tutto o
presentano lati oscuri (“assistere l’Ente per la definizione di tutta la
posizione di dare ed avere…..”). Vi è qualcosa di complicato nella
ricostruzione del debito maturato che rende necessario il ricorso a tale
assistenza, altrimenti, evidentemente, non sarebbe stata richiesta. Oppure, ed
è la cosa più probabile, il ricorso all’assistenza legale è modo per mallevarsi
dalle responsabilità al cospetto di sicuri dubbi che chiunque nel futuro
contesterà, ad esempio elettori o addirittura magistratura contabile: beh cari
miei, io ci ho messo l’avvocato, dirà il Sindaco De Risi, mica sono stato lì a
concedere tutto!
In quel
momento, 24/01/2011 giorno dell’incarico a Iannettone, l’Esogest Ambiente srl
ha in mano solo due decreti ingiuntivi, resi esecutivi dal giudice non perché questi ritenga
fondato il credito, ma semplicemente (così si legge sul testo di essi) per mancanza
di opposizione da parte del Comune di Carinola (tra amici, figurati, che
vuoi opporti…..). Uno di € 380.000, uno di 23.586,20 e l’ultimo di 10,768,00.
In tutto (le tre ingiunzioni decretate) per circa 415.000 euro di titoli
esecutivi, su cui avrei chiamato Iannettone a soddisfare curiosità varie – es.:
ma a che attività si riferiscono?. Non è, e si vede lontano un miglio,
il solito Iannettone quello che si prende cura del Comune in questo caso. Non è
quel cagnaccio che, ingaggiato dal Comune di Carinola in altra occasione, ha
messo alla porta nientedimeno che l’Enel spa ed il Commissario ad acta del
Consorzio Idrico Terra di Lavoro, respingendo (o sospendendo), grazie ad un
cavillo accordato dal TAR, il pagamento di una fornitura di energia chiesta con
decreto ingiuntivo e probabilmente anche dovuta. Stavolta appare morbido, come
gli è stato indicato.
Infatti
l’avvocato incaricato va per grazia e trova giustizia. Ma quale 415.000 euro, i
debiti con l’Esogest, come si legge nella relazione allegata alla delibera,
sono addirittura di più! E ti pare…Ci sono altre fatture non corrisposte, di
cui il buon Sorbo chiede l’immediato riconoscimento e pagamento nonostante non
abbia ancora provveduto ad ingiungere il suo amico debitore. Infatti,
riconosce Iannettone (e quindi la Giunta Comunale), dei 4.042.012,72 euro
costituenti il fatturato complessivo emesso dall’Esogest verso il Comune di
Carinola dal 2008 al 2012, ne sono stati pagati “appena” 3.241.746,86, come
risulta dalla somma dei mandati di pagamento spiccati dalla tesoreria comunale.
Differenza? € 800.265,90. Ecco in cosa è consistito, quindi, il lavoro di
“verifica” svolto dal legale del Comune: due addizioni (quella delle fatture
emesse e quella dei mandati di pagamento) ed una sottrazione tra i due
risultati parziali. Nessuna verifica più approfondita, magari sulla natura, sul
contenuto e sulla corrispondenza reale a servizi resi delle fatturazioni,
almeno quelle non oggetto di decretazione ingiuntiva (dando insomma quelle
decretate per buone). Niente, il Comune evidentemente non glielo chiedeva, e
l’avvocato giustamente non l’ha fatto.
Si noti infatti
una cosa che ci racconta lo stesso bravissimo Iannettone nella sua relazione:
il 15/03/2012, e cioè ben oltre il giorno dell’incarico e probabilmente nel
pieno delle attività investigative e legali, il Comune di Carinola comunica
ufficialmente con il suo avvocato e, attraverso il caposettore ecologia, gli
specifica che, sia chiaro, anche il Comune di Carinola ritiene a buona
ragione di dovere del danaro all’Esogest. Ci difenda caro Avvocato, ma non
insista troppo, non si affanni più del richiesto! Vogliamo che Lei ci assista
ma la preghiamo: non si sbatta più di tanto, non sia eccessivamente cavilloso,
riponga il microscopio e non si sacrifichi ad oltranza, perché € 709.985,50 a
Luciano Sorbo glieli dobbiamo senz’altro (abbiamo già verificato noi, grazie) e
glieli vogliamo dare……..anzi, non abbiamo atteso nemmeno l’ultimazione del
suo lavoro: abbiamo cominciato già a pagare inviando l’8 marzo un primo
bonifico di euro 50.000 (così, tanto per gradire, senza il parere di nessuno,
cominciati a prendere questo…..). L’avvocato, nella relazione, ci tiene
molto a sottolineare tale nota, per non incorrere lui stesso nel sospetto di
scarsa combattività: ragazzi, se me lo dite voi che gli dovete 700mila euro e
che su quelli non volete che faccia questione, io lascio stare e mi occupo solo
di quel poco che invece contestate….
Insomma, si
paghino questi 700.000 euro (e zitto) al fine transare, siano questi danari
ingiunti o non ingiunti (ce ne ingiungevano in effetti solo 415.000, sul resto
quasi non insistevano), anche se otteniamo una comoda rateizzazione a
sedicimila euro al mese (!). Nel testo della delibera non si fa cenno alla
sostanza dei decreti ed all’oggetto delle fatture, di cui si dice solo
l’ammontare complessivo: (ripetiamo) 4.042.012,72.
Perché 700.000
e non 800.000 mila? Un primo sconto che otteniamo è quello dovuto all’azione di
Pagano che lamenta alcuni disservizi. Sono quelle famose mancanze di cui
l’Assessore ci parlava qualche tempo fa, e sembrava, dai suoi proclami,
veramente intenzionato a fargliela pagare cara a quegli impuniti dell’Esogest!
E poi sai, Antonio pagano è Antonio Pagano, quando tuona sono cazzi…..c’è da
aver paura! Iannettone, da professionista valido qual è, questi disservizi
contestati se li fa riconoscere tutti quanti, a norma dell’articolo 21 del
contratto di appalto della raccolta: corrispondono, secondo una stima dello
stesso Comune di Carinola, ad una cifra di 9850,00 euro. Sì caro amico che mi
stai leggendo, hai letto bene! ecco il valore delle ostinate contestazioni del
Super Assessore Moralizzatore: 9 mila euro! Loro ci chiedono e ottengono (a
semplice esibizione di stampati) 4 milioni di euro e Antonio Pagano contesta
disservizi per 9 mila. Ma pigliateli sti 9 mila euro e vaffanculo, gli
risponde Sorbo. E lascia perdere pure i 27.000 euro e rotti dell’Estate
Carinolese del 2009, che so benissimo che non ti dovevo fatturare in quanto nel
frattempo, un mese prima, avevo vinto una gara di appalto con la Giunta
Mannillo in cui le pulizie post-manifestazioni di piazza risultavano e
risultano comprese nel corrispettivo totale mensile (mi farei pagare,
ora, una clamorosa doppia fatturazione, troppo spudorato sarebbe e ci
beccherebbero sicuramente, per quattro soldi). E facciamo una cosa, non mi dare
nemmeno i 41.879 euro che ti ho messo in più in alcune fatture di scarico della
frazione organica differenziata da maggio 2011, in quanto ti sarai accorto che
ho vinto anche la gara di appalto per l’impianto di stoccaggio dell’umido ad un
prezzo e ti ho applicato (per mero errore materiale) un prezzo più alto a
tonnellata. Ma sì, lascia stare, stai tranquillo, transiamo da buoni fratelli! dammi
solo il resto dei miei schifosissimi 4 milioni di euro che ti ho fatturato in
modo minimamente decente…...
Qualcuno, giorni fa, sul Quiquirì manifestò
incredulità:
QUATTROMILIONIQUARANTADUEMILADODICIVIRGOLASETTANTADUE? Dal
2008 già ampiamente inoltrato a inizio 2012 più di quattromilioni? Un milione e
duecentomila all’anno? Per far cosa? Vediamo: il rapporto tra Esogest Ambiente
srl e Comune di Carinola inizia nel Marzo 2008 quando, in seguito allo
scioglimento di fatto dell’Eco 4 – Ce4, l’allora Sindaco Pasquale Di Biasio
emise ordinanza urgente di affidamento del cantiere “Raccolta RSU differenziata
e trasporto a discarica” alla società di Sorbo con sede a Pastorano. Il
canone mensile stabilito in ordinanza è di € 50.000 + IVA (55.000 IVA inclusa).
Il rapporto prosegue per alcuni mesi con tale modalità provvisoria (brevi
proroghe assegnate dal Sindaco Gennaro Mannillo e dall’allora assessore
all’Ambiente Luigi Angelo De Risi) fino a quando l’Amministrazione in carica
non emana bando di evidenza pubblica per affidare il servizio con gara di
appalto. A vincere la gara, espletata i primi di Luglio 2009 è la stessa
Esogest srl, con un ribasso minimo sulla base d’asta che era di 1.800.000 euro
per tre anni di cantiere, ossia 600.000 euro l’anno con pagamenti mensili di
euro 50.000 + Iva al 10% (stessa quota del rapporto pregresso).
Considerando il piccolo ribasso applicato in sede di gara, la società Esogest
ambiente si impegnò a garantire, per € 49.167,834, le seguenti prestazioni
(estratto dal CAPITOLATO della Gara di Appalto) : 1) Raccolta porta a porta e/o condominiale, in
tutto il territorio comunale interessato al servizio, trasporto in forma
differenziata e conferimento dei rifiuti riferiti alle seguenti merceologie:
carta e cartoni, lattine ed altri contenitori metallici di prodotti non
etichettati pericolosi ai sensi della normativa per le materie pericolose,
materiali metallici ferrosi e non ferrosi di impiego domestico e di uso comune,
contenitori di plastica, negli impianti di smaltimento finale regolarmente
autorizzati, provenienti da utenze domestiche, commerciali, artigianali ed
industriali, uffici privati, Istituzioni o Enti Pubblici ed in genere da ogni
edificio o locale a qualunque uso adibiti, nessuno escluso ed eccettuato, sia
di facile che di difficile accesso; 2) Raccolta porta a porta e/o
condominiale, trasporto e conferimento dei rifiuti della frazione residuale
secca non riciclabile presso gli impianti che saranno indicati dall‘Amministrazione
Comunale, provenienti da utenze domestiche, commerciali, artigianali ed
industriali, uffici privati, Istituzioni o Enti Pubblici ed in genere da ogni
edificio o locale a qualunque uso adibiti; 3) Raccolta dalle campane e dai
contenitori stradali installati su tutto il territorio cittadino del vetro,
delle pile esauste e dei farmaci scaduti con trasporto agli impianti di
smaltimento finale regolarmente autorizzati, 4) Raccolta a domicilio (su
prenotazione ed in forma differenziata) dei rifiuti ingombranti e di beni
durevoli presso insediamenti civili, uffici, artigianali ed industriali,
commerciali, istituzioni ed il loro trasporto agli impianti di trattamento e
smaltimento; 5) Rimozione e trasporto dei rifiuti in genere, degli ingombranti
e degli inerti depositati, da ignoti, su aree pubbliche e private soggette
ad uso pubblico; 6) Messa in opera degli elementi forniti dall‘A.C.
(cassonetti, campane, cestini gettacarte, raccoglitori per rifiuti
differenziati); 7) Spazzamento, manuale e meccanico (settimanale), come
da calendario indicato di seguito all‘art. 33, del territorio comunale,
compreso lo svuotamento dei cestini gettacarte stradali, l‘estirpazione e la
pulizia delle erbacce dai marciapiedi e dalla sede stradale, anche con il ricorso
ad operazioni di diserbamento chimico quando richiesto dall‘Amministrazione,
l‘asportazione di foglie, frutti e quant‘altro, di strade, piazze, marciapiedi,
viali e giardini pubblici, o comunque delle aree pubbliche dell‘intero
territorio comunale, nonché delle strade ed aree private soggette aad uso
pubblico, compreso le aree di stazionamento dei contenitori; 8) Rimozione delle
deiezioni di animali, carcasse di animali di piccolo taglio e delle siringhe
abbandonate in aree e luoghi pubblici; 9) Distribuzione presso l‘utenza
di avvisi e/o materiale inerenti i vari aspetti della raccolta dei rifiuti,
forniti dall‘A.C.
Tutto ciò con
l’impiego di dieci unità lavorative (3 autisti e 7 operatori), due camion
(art.10 del capitolato) e 5 giorni alla settimana di raccolta. Inoltre la ditta
appaltatrice è tenuta “possedere” ulteriori due mezzi auto compattatori da 100
quintali, per esigenze straordinarie, che verrebbe pagato in forma extra per
euro 350,00 al giorno.
Il rapporto
così determinato dall’espletata gara di appalto, tra varie fasi di assegnazione
(provvisoria e definitiva) inizia il 28 novembre 2009. Fino al novembre 2012,
ripetiamo, spettano alla Esogest, qualora espletasse bene il servizio, circa
euro 1.800.000 + IVA meno il piccolo e trascurabile ribasso. A febbraio del
2012, di fatto e a norma del contratto in essere, Esogest dovrebbe aver
maturato al massimo 1.278.863,68 + IVA (26 mesi dal dicembre 2009 compreso).
Dal Marzo 2008 sino al novembre 2009 vi è un rapporto regolato dall’ordinanza
di Pasquale Di Biasio e dal rinnovo del Sindaco Mannillo: stesso servizio, più
o meno, della gara di appalto, e stesso prezzo, più o meno (circa 55.000 euro
iva inclusa). Totale del rapporto pre-appalto tra Esogest e Comune (22 mesi dal
Maggio 2008 al Novembre 2009): circa 1100.000 euro + IVA. In totale, solo
per il servizio di raccolta, dal 2008 al 2012 l’Esogest avrebbe dovuto quindi
fatturare circa 2.378.863,68 euro + IVA.
In effetti
l’Esogest non gestisce, a Carinola, solo l’appalto per la raccolta. Il giorno
5 Maggio 2011 vince anche l’appalto per la messa a disposizione un impianto per
lo sversamento dell’umido. Appalto annuale, che sta per terminare in quanto
comincia subito dopo l’assegnazione (07/05/2011) da parte della Stazione Unica
Appaltante della Provincia di Caserta, che vede l’Esogest battere la famosa
Ecotransider srl di Gricignano di Aversa con un ribasso del 16,5% rispetto al
15% su un clamoroso importo a base d’asta di 150 €/tonn + IVA (clamoroso e
molto sospetto, dopo dirò). Insomma, dal 6 maggio 2011 si sversa l’umido (o
meglio la frazione CER CER 20:01:08 proveniente dalla raccolta differenziata)
all’impianto di Pastorano dell’Esogest, e paghiamo € 137,77. Si memorizzi tale
cifra, che è il risultato di questo calcolo: (base d’asta € 150 + 10%
IVA) - 16,5% di ribasso applicato. In tutto, la gara di appalto, prevedendo
essa uno sversamento di 900 tonnellate di umido in tutti i 12 mesi, dovrebbe
fruttare all’Esogest un fatturato di 135.000 euro + IVA Maggio 2011 – Aprile
2012. Maggio 2011-Gennaio 2012 circa 100.000 + IVA. Siccome sappiamo che a
Pastorano sversiamo sempre un po’ di più del previsto (e figurati, misurano
loro…..), ecco che possiamo stabilire che per questo secondo appalto di
servizio, fino a Gennaio 2011, l’Esogest avrebbe dovuto fatturare circa €
130.000 + IVA. Togliamo il ribasso offerto del 16,5% ed ecco che otteniamo la
cifra di 108.550 che essendo indicativa arrotondiamo, per eccesso e
favorevolmente all’Esogest, a € 110.000. Ancora: siccome prima della vittoria
nella gara di appalto l’impianto di Pastorano era stato già precettato dalla
Commissaria Prefettizia Vittoria Ciaramella nel febbraio 2011 ad euro 150+IVA
la tonnellata, possiamo calcolare: tre mesi, circa 40.000 euro più IVA, giù di
li’. Con la stessa ordinanza Vittoria Ciaramella comandò all’Esogest anche il
deposito di multi materiale da imballaggio (plastica/vetro ecc.), per un valore
di ulteriori 40.000 euro l’anno, circa 30.000 euro in dieci mesi (Marzo
2011-Gennaio 2012). In tutto, per la messa a disposizione dell’impianto di
stoccaggio dell’umido e per quello multimateriale, l’Esogest da Aprile 2011 a
Gennaio 2012 avrebbe dovuto fatturare al massimo 180.000 + IVA.
Ricapitoliamo:
dal 2008 fino al Gennaio 2012 l’Esogest avrebbe dovuto fatturare € 1100.000+
IVA durante il primo periodo di raccolta pre-assegnazione della gara di
appalto, € 1.278.863,68 per il
servizio di raccolta in forza della gara di appalto del Luglio 2009, € 180.000
+ IVA per la messa a disposizione dell’impianto per l’umido e per il
multimateriale. In tutto, 2.558.863 + IVA. 2.814.750,04 IVA inclusa.
Perché allora
ne ha fatturati 4 milioni e rotti? E perché gliene abbiamo già dati 3 milioni e
250mila con mandati di pagamento già effettuati, circa 450mila in più del
previsto??? E perché ancora ne esigono altri 415.000 (e noi transiamo
generosamente per 700mila) più spese varie? Questo avrebbe dovuto chiedersi l’Amministrazione
Comunale di Carinola, questo avrebbe dovuto indagare l’avvocato di parte.
Fatture fuori
mazzo, chiaro. Fatture fuori delle prestazioni minime che l’Esogest avrebbe
dovuto garantire sotto ordinanza o perché titolare dei servizi di cui al
capitolato di appalto delle gare che ha vinto. Non c’è scampo, sono fatture per attività straordinarie.
Né nella delibera, né nella relazione di Iannettone, né nell’atto di
transazione, abbiamo detto, c’è la descrizione delle attività cui fanno
riferimento tali titoli. Titoli che determinano un aumento abnorme del
corrispettivo totale. Sappiamo solo che non si tratta della questione
Selleccola, come troviamo scritto in maniera ossessiva. Traspare un grande
imbarazzo da parte dello stesso avvocato, che proprio non ne vuol parlare nella
relazione, proprio non vuol parlare dell’oggetto di quelle fatture extra che
abbiamo pagato o che ci accingiamo a pagare transando, mentre invece sulle
poche su cui si riesce ad ottenere lo sconto (le abbiamo già indicate) vi è
quasi un gusto esibito per il dettaglio descrittivo…..lo stesso imbarazzo è
confermato sul sito internet istituzionale del Comune di Carinola, dove,
“affissa” all’albo pretorio on line, obbligatorio per legge, appare la delibera
23/2012 con tutti gli allegati, tranne quelli relativi all’elenco fatture ed
all’elenco pagamenti effettuati, che pure vengono dichiarati, sul testo del
provvedimento, “parte integrante” della delibera stessa e dell’atto di
trasnsazione.
Considerazione: nelle gare di appalto e nei relativi
contratti che impegnano l’Esogest, si fa esplicito riferimento (es. art.12 del
capitolato) alle attività di natura “straordinaria” o che superino in qualche
maniera lo standard minimo di prestazione. Tali attività devono, sta scritto,
essere richieste dal committente via fax o via incarico in forma scritta e
devono essere supportate da una relazione tecnica illustrativa approvata
dall’Amministrazione Comunale. Inoltre le attività extra non possono superare
il 20% del valore del contratto in essere, altrimenti il Comune dovrebbe, sta
scritto anche questo, ricorrere per quella prestazione ad altra apposita gara.
Ci si è accertati di questo? Ci si è accertati che a fronte di ogni fattura
“straordinaria” ci fosse relativo ordine di servizio in forma scritta? Ci si è
accertati che non si sia superato il 20% di sovrafatturazione? E se la procedura
corretta non fosse stata seguita, sarebbe stato possibile invalidare i titoli
di pagamento o almeno contestarli (una sovrafatturazione che superi il 20% che
non abbia seguito procedure idonee può portare addirittura, così vedo scritto
in modo solenne nel capitolato e nel contratto, alla risoluzione unilaterale
del rapporto)? Niente di tutto questo. Addizione delle fatture, verifica del
risultato aritmetico e basta…questa è l’attività che si è inteso portare
avanti…eppure parliamo di un milione e 200mila euro solo di extra… Se ci
aggiungiamo i 320.000 euro già pagati (da mandato) per Selleccola (nulla
dovremmo più su quella questione) parliamo di oltre un milione e 600mila di
servizi agguntivi che, ammesso che siano stati effettivamente resi nella loro
pienezza, superano il 60% del totale del valore dei contratti in essere
(1.600.000 su 2.800.000)!….ovviamente dovremmo, per essere precisi,
considerare solo il contratto di raccolta e le fatture extra che sono
intervenute dopo la stipula di esso, ma risparmio a chi legge tale percorso
matematico che comunque da, assicuro, lo stesso risultato….ma possibile che
nessuno, nell’Amministrazione, si sia accorto di ciò, nemmeno in questa ultima
fase in cui l’attenzione sarebbe dovuta essere massima? Molti di questi extra
risalgono alla seconda parte del 2011, a “controversia” già aperta!!!!
Chiarisco
concetto importante: non intendo dire che i titoli di credito presentati
dall’Esogest siano riferibili ad attività non svolte o siano falsi. Ciò che
meraviglia e preoccupa è tuttavia la manifesta docilità con cui si comporta
l’Amministrazione. L’altro giorno un assistente informatico mi ha presentato
fattura, e pur riconoscendogli il merito di aver rianimato il mio vecchio
hardware, ho discusso voce per voce quel pezzo di carta, fino a fargli
rimuovere una chiamata, che lui stesso ha poi ammesso non dovuta. Ci è concesso
sapere se uno spulcio del genere è stato intentato con i foglietti che
giornalmente ci recapitavano quelli della nostra amica ditta?
Io l’elenco
delle fatture emesse ce l’ho, ed ho l’elenco dei mandati fin qui spiccati.
Nonostante siano occultati all’albo pretorio, me li sono procurati. Anche
nell’elenco delle fatture, tuttavia, manca l’oggetto di esse, non essendoci
proprio l’apposita colonna della tabella. E’, per così dire, un elenco
omertoso. Allora ho dovuto rimediare un paio di fatturazioni campione,
copia dell’originale. Su di uno di questi titoli che si aggiungono
misteriosamente a quelli relativi al contratto di raccolta omnicomprensivo (che
vengono generalmente indicati con la dicitura IGIENE URBANA), ad esempio, vi è
la dicitura “INGOMBRANTI”, ma sul contratto c’è esplicitamente scritto, come
abbiamo visto, che il servizio ingombranti è a chiamata ed il pagamento della
prestazione e ricompresa nel canone mensile di appalto (compresa la messa a
disposizione dell’Ecocentro di deposito). Perché allora Esogest fattura in
maniera diversificata? E vi è tracciabilità delle chiamate? Su di un’altra
fattura,all’oggetto della controprestazione, c’è scritto “RIFIUTI INERTI
ECCEZIONALI”, ma l’impressione che ho è che spesso si equivochi ad arte la
prestazione di “Servizi straordinari e urgenti comprendenti la bonifica dei
siti inquinati presenti sul territorio comunale”, di cui il capitolato di
appalto della raccolta prevede un compenso straordinario a parte, con quelle di
“SERVIZIO DI RIFIUTI INERTI DEPOSITATI SU SUOLO PUBBLICO con utilizzo di
automezzo scoperto e di pale meccaniche piccole (bob-cat), rimozione entro 24
ore dalla segnalazione dei competenti uffici comunali e trasporto dei medesimi
presso idonei centri di smaltimento indicati dall’Amministrazione Comunale”
oppure con quelle di “rifiuti eccezionali (cartoni, materiale di risulta
proveniente da lavori edili, manutenzioni,etc.), in genere di elevata
volumetria con produzione sporadica non prevedibile” che invece sono
ricomprese, come gli ingombranti, nel compenso omnicomprensivo di 49.167,834+
IVA senza costi aggiuntivi. Per non parlare della voce “diserbo” spesso ad
oggetto di fatture che abbiamo chiamato “eccezionali” ma che invece dovrebbe
essere ricompreso nelle prestazioni standard da appalto come si legge nel
capitolato di raccolta: “Pulizia delle cordolature di delimitazione strade,
marciapiedi, aiuole spartitraffico dalla vegetazione spontanea (diserbo)”.
Molti dei titoli extracontrattuali sottintendono che, per svolgere quella
prestazione apparentemente ordinaria, in quei giorni è stato necessario, causa
eccezionalità di qualsiasi tipo, l’impiego di più mezzi (ad esempio dei due
auto compattatori a 350 euro al giorno di cui si è detto) e più uomini, ma
dubito che vi siano a supporto relazioni e perizie tecnico-descrittive (almeno
nessuno ha notizia della loro stesura) da parte del caposettore o di chi ha
competenza. Tutto assolutamente contestabile quindi, tutte le fatture portabili
in cassazione, se solo si fosse voluto….il miglior Iannettone, ingaggiato per
boxare e non per abbracciare l’avversario, li avrebbe messi ko alla prima
ripresa…..
In definitiva:
Esogest agisce a Carinola dal 2008 e al 2011 e lo fa pressoché in regime di
monopolio avendo il Comune assegnato loro anche la messa a disposizione dei
vari impianti di stoccaggio multimateriale. Per gestire l’intero ciclo avrebbe
dovuto percepire, fino al 2011 tutto, circa 2.800.000 iva inclusa. Stiamo
parlando di prezzi già assai generosi. Ma di euro l’Esogest ne fattura
nientedimeno che 1.200.000 di più, attraverso un centinaio (!) di
fatturazioni extra, di imprecisata natura. Di quelle fatture (ripeto, circa
cento) l’Amministrazione Comunale di Carinola ne contesta solo due o forse tre,
di piccolo importo e palesemente sbagliate.
Abbiamo già
detto dei decreti ingiuntivi a cui (fatto assai singolare) né la Ciaramella,
né De Risi (da Sindaco) si sono opposti. Il primo (380.000 euro) fa
riferimento ad una batteria di fatturazioni extra recapitate all’Assessorato
all’Ambiente del Comune di Carinola dal Maggio 2009 all’Aprile 2010.
L’Assessore di allora non le contesta e ne dispone il pagamento di alcune. Poi,
dimettendosi, lascia al Sindaco Mannillo la gestione del debito. Questi, con
atto monocratico, propone il 21/04/2010 il riconoscimento delle fatture che
trova in assessorato e la loro transazione, ma cogliendo che qualcosa non
quadra, dispone nello steso atto che venga fatta chiarezza attraverso
un’investigazione legale (di cui ordina la convocazione) che terminasse con un
atto di giunta, vincolante per il perfezionamento del riconoscimento del
debito. Ma la Giunta, come si è detto, già non è operativa per le note
dimissioni e dopo pochi giorni Gennaro Mannillo non è più Sindaco, cosicchè
quell’indagine e quella chiarezza sulle fatture viene dimenticata.
Come mai, a
partire dalla gestione commissariale, non vi è stata alcuna resistenza al
pagamento dei titoli, come mai non ci si è opposti alle ingiunzioni, come mai
si sia evitato di dar seguito ai dubbi di Mannillo e non si sia soddisfatta
alcuna curiosità sulla sostanza dei mandati di pagamento e sulle relative
bolle, come mai non si sia contestata alcuna richiesta di corrispettivo (tranne i simpatici novemila euro di Pagano) ed anzi
si sia transatta (gli avvocati dicono “transatto” il participio
passato di “transare”, ma sarebbe sbagliato: “transatto” dovrebbe essere
voce del verbo “transigere”, mentre di “transare”, termine nato dall’ignoranza,
dovrebbe essere “transato”..ma la Microsoft mi segnala errore) una cifra
molto vicina al massimo del presunto debito (quando la media delle transazioni,
anche quelle con l’Equitalia, è del 50-60%) ve lo lascio immaginare. Ho
premesso una piccola apologia dell’amicizia. Mi fermo. Tutto potrebbe essere
effetto di tale premessa, ma tutto potrebbe essere anche illazione e congettura
affrettata. Lascio a chi ha letto tale esercizio…..
Nel divertirsi
a trarre conclusioni sbrigative (così verranno tacciate, qualsiasi siano quelle
che verranno fuori), si consideri che il mondo del lavoro, soprattutto quello
negli enti pubblici, è governato, anche in maniera connaturata ed inevitabile,
dai “rapporti”. Mantenere buoni rapporti con una rete di agenti influenti è
spesso vitale, sicuramente proficuo. Si veda un aspetto non secondario della
vicenda: l’Esogest Ambiente srl è titolare, come si è detto, anche
dell’appalto per la messa a disposizione dell’impianto di stoccaggio dell’umido
proveniente dalla raccolta differenziata applicata a Carinola. Non so se si
è colta, leggendo la relazione dell’avv. Iannettone e lo stesso atto di
transazione, l’incredibile incertezza con cui si indica il prezzo del servizio
di questo appalto: prima si dice che l’Esogest per qualche mese ha emesso per
errore fattura per un prezzo maggiorato (per circa 41.000 euro), poi si dice
che la stessa Esogest si è accordata (!) grazie alla transazione per il prezzo
vero che offerse in sede di gara, poi si dice (in relazione) che tale prezzo è
€ 124,00 a tonnellata. In ultimo, al punto 5 dell’atto di transazione
schematizato, si rileva e ci si accorda di nuovo (!!) che il prezzo da
applicare venuto fuori dalla gara è 125,00 alla tonnellata sversata. Come dire:
tra amici non si fa caso all’euro in più e l’euro in meno. Infatti la cifra è
sbagliata anche nell’atto di transazione, perchè l’offerta dell’Esogest fu di €
125,25 + IVA/tonn (come abbiamo detto 137,77 Iva inclusa). L’appalto per lo
stoccaggio dell’umido dovrebbe terminare a fine Aprile, come lo stesso atto di
transazione ricorda. Ma ad oggi una nuova gara di appalto non è stata
indetta e, quindi, anche dopo la fine dei termini, si continuerà a sversare a
Pastorano da Luciano Sorbo. Rinnovi taciti, in qualche modo legali
perché previsti da legge e da capitolato (“Il servizio continuerà fino ad
espletamento definitivo di nuova gara di evidenza pubblica…”) ma che rendono
chiare le indecisioni di questa amministrazione nel resistere e gestire i
rapporti con una ditta veramente amica…o amica degli amici…
Rapporti che
consentono, d’altro canto, di mantenere il “controllo” di alcuni dati. Il mio
alter ego con nome e cognome registrato all’anagrafe denunciò qualche tempo fa
che, consentendo il Comune di Carinola l’anomalia in ordine alla quale una
ditta abbia sia il compito di raccogliere i rifiuti, misurare il loro peso in
partenza e trasportarli in discarica sia il compito di ricevere i rifiuti
trasportati e misurare il loro peso in arrivo (Esogest è titolare di entrambi gli
appalti), favorisce che la stessa ditta possa in qualche modo “istintivamente”
pesare in modo a lei favorevole, senza che alcuno si lamenti di qualche pesata
allegra. Il camion carico di umido viene pesato, per conto del committente,
da un omino quando parte da Carinola (ma viene veramente pesato, come c’è
scritto sul capitolato?) per poi trovare in discarica un altro omino che
riconosce ed accetta il tipo di rifiuto conferito, pesando di nuovo. Si
dovrebbero controllare a vicenda i due omini, ma ovviamente essendo entrambi al
soldo di Luciano Sorbo…..o essendo addirittura lo stesso omino…..Non è
automatico né sicuro che avvengano sviste o manipolazioni ma, come dire, il
Comune di Carinola non si è reso immune da tale evenienza….e controllando i FIR
(Formulario Identificazione Rifiuti) delle pesate dal momento che Esogest ha
cominciato a mettere a disposizione l’impianto di destinazione dell’umido che
raccoglie ci si potrebbe accorgere che la quantità di frazione organica
prodotta dai cittadini carinolesi è improvvisamente aumentata, o per lo meno è
aumentata rispetto alle previsioni che la stessa gara di appalto pronosticava.
L’Esogest viene pagata a peso ed il vantaggio di una pesata imprecisa per
eccesso è evidente, ma anche l’Amministrazione Comunale, da una situazione del
genere, ha qualcosa da guadagnare: il peso dell’umido sversato sta infatti
alla base della formula per il calcolo della percentuale della raccolta
differenziata (allegato 3 al Decreto Ministeriale n° 5723 del 14/11/2008
“Modalità di monitoraggio sulla produzione dei rifiuti e sulla raccolta
differenziata”, emanato in attuazione della 123/2008 dal Sottosegretario di
Stato per l’Emergenza Rifiuti -figura oggi soppressa- Guido Bertolaso).
Proporzionalità marcatamente diretta: più aumenta l’umido trasportato ad
impianto di stoccaggio più tale percentuale cresce. Ed infatti, come per
incanto, dal Maggio dell’anno scorso è aumentata iperbolicamente, sino a
raggiungere vette inaspettate e sbandierate del 56-57 %....
Insomma, se si
tutelano bene i rapporti con una ditta che gestisce “intelligentemente” il
ciclo dei rifiuti, o perlomeno il segmento di ciclo di competenza comunale,
un’amministrazione può trarre vantaggi. O perlomeno tale dominio dei
meccanismi, permette a molti sindaci di difendersi da quella “legge
cravatta” (la 123/2008 appunto) che invece di intimare loro di ridurre la
quantità assoluta di rifiuti prodotti nel territorio di competenza, li
costringe ad aumentare, con pene severe, la percentuale di rifiuti
differenziati. Basta a quel punto “padroneggiare” il sistema di rilevamento
del peso in arrivo ed il gioco è fatto…contento tu che guadagni un po’ di più,
contento io che ho la percentuale di differenziata giusta……
Le
amministrazioni, penso sia chiaro, sono quasi costrette a scendere a patti
(espliciti o silenziosi) con i gestori privati del ciclo rifiuti, che quindi
governano i processi. Si faccia
caso, a proposito ed in ultimo, ad un altro dato. Abbiamo detto che la base
d’asta della gara di appalto per l’individuazione dell’impianto di stoccaggio
della frazione organica della nostra raccolta differenziata era assurdo. Perché?
Ma perché era di 150 euro a tonnellata + IVA quando sversare l’indifferenziato
nelle discariche tenute dalla Provincia di Caserta costava una tariffa di € 118
iva inclusa. Considerato il ribasso in sede di gara, l’Esogest riceve,
abbiamo detto, circa 137,77 euro Iva inclusa. Non solo trattasi di un prezzo
oltremodo caro, considerando che trattasi di una semplice giacenza, ma ciò che
da più da pensare è che si vive a Carinola il seguente paradosso: ci si
affatica tanto e con impiego di mezzi portentoso e costosissimo (due camion tre
volte a settimana per l’umido, due volte a settimana per il secco, 10 persone
impiegate ecc.) per differenziare i rifiuti, per poi portarli ad un impianto
che ci costa di più, a tonnellata, rispetto a quanto avremmo pagato se quei
rifiuti non li avessimo differenziati. E vabbè, ma intanto preserviamo i
rapporti ……….. rapporti importanti, amicizie fondamentali……..
Rapporti ed
amicizie diffusi, che fanno la fortuna degli imprenditori, dei “contractors”.
Anche Marcianise ha individuato il sito di stoccaggio dell’umido mediante gara
di appalto ad evidenza pubblica, anche San Prisco, anche altri comuni. A parte
che vincono sempre o l’Esogest o l’Ecotransider (si scambiano anche loro molti
“favori”, altrimenti non si capisce perché l’Esogest offre un ribasso del 16,5
% per ospitare l’umido carinolese e poi non va oltre il 15% per quello di altri
enti locali, perdendo la gara con i colleghi di Gricignano che a loro volta,
cambiando misteriosamente l’offerta, pare abbiano “deciso” di perdere a
Carinola ed in altre parti). Quello che colpisce più è invero la base d’asta:
150 euro a tonnellata + IVA!. Ma guarda un po’. Si dirà: forse c’è un prezzario
regionale, da dove questa cifra viene estratta. No non c’è, ma anche se ci
fosse sarebbe un prezzario assurdo e troppo favorevole alle ditte di raccolta e
smaltimento.
Come dire: c’è un
disegno superiore…….ed alla base ci sono quelle che una volta si chiamavano
reti di amicizie ed oggi si chiamano network di poteri forti. Sono sistemi che
si pongono al di sopra di tutto e trasversalmente permeano ogni cosa….è il
mondo degli affari del ventunesimo secolo, un turbocapitalismo che tutto
governa, che si autoalimenta con meccanismi anticoncorrenziali dove le
amministrazioni pubbliche non sono più distributrici di servizi essenziali, ma
fonte inesauribile di enorme profitto….profitto, ovviamente, solo per pochi,
sempre per gli stessi….un sistema consolidatissimo e potentissimo che mette
sotto chiunque, figuriamoci chi debole lo è nelle fondamenta come
l’Amministrazione De Risi…..
Firmo, sul
Quiquiri, con il mio solito pseudonimo per rispetto dello spirito di questo
storico spazio libero. Tuttavia non scarico la responsabilità di quello che ho
affermato…….gli amministratori del sito, a cui non mi stancherò mai di dire
grazie per il risveglio delle coscienze che hanno contribuito a determinare da
qualche anno a questa parte, sanno bene chi sono e forse anche qualche
lettore…..a richiesta di chiunque, rivelate pure la mia identità….. Augh!
L’Olandese