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martedì 3 aprile 2012

Ti amo, popolo mio


Popolo l'unico pregio che hai è che non sei niente. Meno di niente, devi solo aspettare. Perchè tu, popolo, questo solo puoi fare. Sei capace solo di attendere che tutto vada per il meglio. Le bugie sono pane per te. Se non mangi bugie, popolo, tu sei spacciato. E per questo motivo che ti voglio bene mio caro popolo.
Tu sei candido e devi vivere di sogni, sei un bambino che aspetta la festa e quando il regalo non è bello come lo desideravi diventi un pò triste, ma poi ti tiri su e continui a mangiare bugie. Ti amo popolo mio perchè ti lamenti sempre ma al primo sguardo di superiorità, al primo tono di prepotenza giri la faccia e torni a casa da tua moglie/marito. Perchè popolo tu non sei nulla, tu sei solo l'illusione di te stesso. Io ti amo e tu mi ami. Siamo fatti l'uno per l'altro; tu timido io espansivo, tu volgare io peggio, tu straccione io elegante, tu schiavo io potente, tu forte io precario, io potere tu popolo.
Popolo mi piaci perchè dici sempre di si anche quando dici di no. Sei simpatico quando credi di essere importante, necessario. Anche tuo figlio, il popolo giovane è simpatico come te quando crede di cambiare le cose, urla, chiede, gioca, propone ma alla fine è proprio come te: un niente. Si sa, i giovani sono giovani, ma presto diventano tutto e per tutto suo padre, un niente totale.
Tu non conti popolo devi solo stare zitto e fermo, devi solo illuderti, gonfiarti di promesse e di bugie. Popolo sei schiavo perchè accetti solo e non rifiuti mai e per questo motivo che tu sei popolo e io no, che tu sei schiavo e io no. Popolo ma chi credi di essere? Tu non sei niente e quindi torna al tuo posto e stai composto e in silezio. E se provi a disubbidirmi.................


Il tuo padrone

domenica 1 aprile 2012

Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi



Ero presente mercoledì scorso alla preghiera della gioia che si tiene ogni settimana dalle suore di Carinola, quando, alla fine di una sobria celebrazione in cui si era venerata la Croce, don Paolo Marotta ha comunicato a tutti i presenti la sua decisione di non celebrare più la preghiera.
E’ inutile dire che le persone presenti sono rimaste senza parole, poi hanno cominciato a protestare, qualcuno a piangere. Don Paolo ha dovuto calmare l’assemblea chiedendo silenzio e riflessione a tutti, a cominciare da se stesso.
Proprio per acconsentire alla volontà di don Paolo di usare questo periodo come momento di riflessione, rifletto. E mi faccio anche delle domande, a cui cerco di trovare una risposta.
La preghiera della gioia non è nata dalla volontà di don Paolo; è nata dal desiderio di alcuni giovani di riunirsi insieme per pregare e cantare; per vivere la loro fede nel modo a loro più congeniale. Solo più tardi, quando già si riunivano da qualche tempo, il sacerdote si è offerto di guidarli, sicuramente per due motivi specifici: primo, per accoglierli e farli sentire parte di un tutto che si chiama Chiesa; secondo perché anche a lui piace cantare, giovane con i giovani.
Ho partecipato spesso alla preghiera della gioia ed ho sempre visto una cappella piena di gente, ma soprattutto piena di tantissimi giovani e tanti uomini. Molte conversioni ha operato lo Spirito tramite questa preghiera; e questo è un dato di fatto. Don Paolo è stato sempre una guida straordinaria, che sapeva incitare al canto, ma anche al raccoglimento e al silenzio. E silenzio e raccoglimento si facevano.
Ora questo sacerdote viene accusato di allontanare le persone dalle loro parrocchie…. e lui, molto umilmente, si fa da parte per non creare malumori tra i suoi confratelli.

Quest’accusa così puerile mi fa venire da ridere. Beh, se le persone si allontanano dalle loro parrocchie, non è certo per causa di don Paolo o di quell’incontro settimanale, che può essere benissimo considerato un approfondimento della vita parrocchiale. Per conto mio, le ragioni vanno ricercate altrove: nell’incapacità di molti sacerdoti di mettersi sulla stessa lunghezza d’onda dei loro fedeli e soprattutto dei giovani; nella loro incapacità di accettare il carisma di un altro sacerdote.
E’ inutile negarlo, l’invidia e la gelosia hanno sempre trovato la porta ben aperta nella santa romana chiesa, che da madre si trasforma spesso in matrigna. Se poi aggiungiamo anche un pizzico di superbia da parte di chi non vuole sentirsi secondo a nessuno, ecco allora che la luciferite afferra e schiavizza il malcapitato. Mettiamoci ancora l’indolenza di un Pastore che, dopo aver partecipato lui stesso alla preghiera ed averla molto apprezzata, non riesce a valorizzare quest’ iniziativa di primo annuncio ai lontani, beh allora la pentola è bella e pronta!
Tutti nel calderone per essere cotti a fuoco lento? No!...

Quegli stessi giovani che avevano iniziato la preghiera tre anni fa e a cui si aggiungono ora molti altri, hanno deciso che non rinunceranno a quell’incontro settimanale così importante per loro.
L’incontro ci sarà lo stesso, anche senza don Paolo, perché don Paolo non era il fine della preghiera, era solo lo strumento, la guida che aiutava a pregare meglio. Quei sacerdoti che hanno protestato contro un’ iniziativa così positiva, possono gioire perché la loro malvagità ha ottenuto il risultato che volevano: quella di togliere un valido aiuto a chi aveva comunque voglia di incontrarsi per pregare insieme e a coloro che, grazie alla preghiera della gioia, hanno riscoperto il valore della spiritualità.
Credo che questi ragazzi saranno comunque aiutati perché, come dice Gesù, “dove sono riuniti due in mio nome, là sono io”.

Anima critica

venerdì 30 marzo 2012

L’ Annunziata bistrattata



All’inizio di questo marzo, una giovane studiosa della Sapienza di Roma, Eleonora, è venuta con il marito a Carinola a visitare e fotografare le nostre chiese, per uno studio sulle strutture religiose del XII, XIII e XIV secolo dell’alto casertano.
Mi aveva cortesemente contattato sul sito dell’Associazione Piccirillo, chiedendomi se fossi stata disposta ad accompagnarla. Beh, certo che si!
Siamo stati prima al Convento di san Francesco a Casanova e poi alla Cattedrale, dove ha fatto molte foto. E fin qui nulla da dire. Poi siamo stati all’Annunziata…
E allora ho avuto vergogna di essere di Carinola e di vivere in questo posto, per l' imbarazzo che ho provato a causa dell’incuria e l’indifferenza in cui versa quella stupenda chiesa.
Nonostante i responsabili fossero stati avvertiti di quella visita, non c’è stata l’ accortezza e la sensibilità di far trovare almeno tutto pulito.
L’Annunziata, questo piccolo gioiello del 1400, che se si trovasse altrove sfolgorerebbe d’ orgoglio per la cura e l’attenzione dedicatagli, qui se ne sta afflitta e sofferente, tra le erbacce che l‘ umiliano e la sporcizia che l’infesta da ogni lato, dandogli quel senso di degrado e di abbandono che rende patetica qualsiasi cosa.

Il povero Cristo della cappellina esterna, solo a guardarlo, fa stringere il cuore: appeso con un solo braccio alla croce, tra piante secche e vasi rovesciati e uno strato di polvere alto un dito, sembra morire una seconda volta nella desolazione e nello scoramento più nero.
L’interno della chiesa non era da meno. L’immagine dell’abbandono e dell’indifferenza era davanti ai nostri occhi: l’abside piena di immondizia varia; pavimenti sporchi, banchi polverosi, e su tutto, una spaventosa umidità alle pareti che avanza inesorabilmente e che distruggerà anche gli affreschi, se non si interviene velocemente.

Eleonora e suo marito restarono molto amareggiati e me lo disse bello chiaro e tondo: come si può lasciare un gioiello così in simili condizioni? E’ questa insensibilità generale verso i beni culturali che fa del sud un posto molto criticabile. Mi disse che avrebbe scritto qualcosa da pubblicarsi sui giornali locali per svegliarla questa sensibilità, ma finora non l’ha fatto, forse per un senso di rispetto nei miei confronti.

Cercai di giustificare la cosa dicendo che la chiesa viene aperta solo una volta all’anno, ma chiaramente non la convinsi, perché Eleonora mi rispose che proprio perchè è una chiesa chiusa per la maggior parte dell’anno, ci si dovrebbe avere più cura, altrimenti degrada più facilmente.
Che dire?...
Nonostante i continui appelli all'attenzione verso i nostri beni, nonostante la continua campagna formativa e informativa che si fa attraverso la Rete per cercare di suscitare interesse e sensibilità, ancora non abbiamo raggiunto, non dico la sufficienza, ma la mediocrità.
Gli animi sono ancora chiusi a queste problematiche; quelli di tutti.
Mi dispiace dirlo, ma comincerò a dare molto fastidio. Fino a quando non avrò risvegliato un minimo d’interesse nei miei concittadini, anche nei più istruiti, che sembrano non averne alcuno, se non quello immediatamente personale e spicciolo.


Clio

lunedì 26 marzo 2012

Terre di vino


Terre di Vino, nuovo appuntamento del Circuito socio-Culturale Caleno, in programmazione per sabato trentuno marzo a partire dalle diciannove. Così mentre i colossi del Falerno – Cantine Papa, Fattoria Pagano, e tanti altri ancora- si sono precipitati nello scorso weekend al Vinitaly di Verona - i ragazzi del Circuito continuano un percorso di ricerca di vini dei vitigni autoctoni, in occasione di una serata didattico-degustativa presso la sede operativa - sita in Borgo Laurenzi, Via Grangelsa n° 87 – Casanova di Carinola per sabato prossimo. Diverse le adesioni fino a questo momento così come buona è la dose di entusiasmo che si registra nella comunità per questa seconda edizione. A spiegare bene l’evento ci pensa Antonio Papa, produttore di vino Falerno, dottore in lettere classiche che collabora con l’associazione. Infatti, “Ritengo queste occasioni, utili per ristabilire un rapporto sano e genuino con il nostro territorio. Ho deciso di appoggiare i progetti (didattici) del circolo caleno già da qualche tempo, offrendo la mia esperienza, con la speranza di contribuire ad alimentare la fame di conoscenza e l'ambizione, e tutelare le nostre tipicità e la nostra storia”. In effetti, sembra di capire che Terre di Vino cerca di stimolare i piccoli e medi produttori che si affacciano per la prime volta alla produzione di nicchia del mitico vino Falerno, un’occasione didattica per stabilire la creazione di contatti fra studiosi, appassionati e produttori così da stimolare la crescita e il miglioramento di una produzione vitivinicola tutta da valorizzare. Terre di Vino comincerà con un seminario sulle tecniche di produzione del falerno: una viticoltura eroica in chiave moderna a cura di Antonio Papa, tecnico sommelier AIS. Dopodiché saranno trattati i principi della tecnica di degustazione dei vini, a cura di Guido Di Cresce sommelier AIS. A seguire una degustazione e piatti tipici di stagione. Per i produttori è possibile comunicare le loro adesioni fino a sabato pomeriggio.

Circuito Caleno


martedì 20 marzo 2012

Il cavallo e l'asino


C'era un uomo che aveva un asino e un cavallo. Un giorno che stavano viaggiando per la strada, l'asino si rivolse al cavallo: << Prendi un pò del mio carico, se non vuoi vedermi morto >>. Ma l'altro non volle saperne. E l'asino stramazzò e morì. Allora il padrone passò sul dorso del cavallo tutto il carico e in più la pelle dell'asino; e il cavallo, piangendo, esclamava:
<< Ahimè disgraziato! Che cosa mi è mai successo, povero infelice! Per aver rifiutato un poco di quel peso, eccomi costretto a portarlo tutto, ed in più anche la pelle>>.

La favola mostra che nella vita grandi e piccoli devono far causa comune, se vogliono salvarsi gli uni e gli altri.

Dalle favole di Esopo
E dove se non qui, nella classicità, si posson trovare queste illuminazioni, capaci di scuotere anche se per un solo momento, la nostra coscienza affannata e subito dopo liberar l'immaginazione. Ricercar la concordia, buon senso, educazione e senso civico, da noi spesso è come cercare metalli preziosi. Non solo, a volte mettere in pratica buone azioni fa rivoltar le orbite degli occhi a taluni. Così spaventoso è l'aiutarsi in una piccola comunità, difendere insieme la propria terra vergine, verde, profumata e carica di frutti, alberi e animali?Nessuno può credere ad una cosa del genere. Eppure, non viviamo come una comunità forte, onesta ed unita. Semmai è vero il contrario.

Caspita, ora che ci penso, non ho mai sentito parlar bene di qualcuno da un altro carinolese! Tutti si sparlano con lingue biforcute, peggio di aspidi! Hai visto quello? Hai sentito quell'altro? E così dallo scherzo si passa a qualcosa di peggio. Ma ciò sarebbe poco se quando collaborando per una causa comune - pubblica o privata - ci si aiutasse l'uno con l'altro senza risparmio...

Forse sarebbe il caso di cominciare a pensare al cavallo!

Popolo, caspita e come dormi (e come russi)! Destati, sto parlando con te! Non star sempre ad impicciarti di politica da bar e da marciapiedi, inciuci e di balle profumate scritte su questi poveri blog. Pensa a te stesso! Lascia che questi caproni si scornino fra loro, ad intromettersi con questi rischi di perdere - come a lavar la testa all'asino- tempo, acqua e sapone. E forse pure i sordi!

(Ora che l'effetto classico è già svanito, sento che forse non ho perso tempo a parlare ad asini e a cavalli)

Gavroche

martedì 13 marzo 2012

Comunicazione del dott. Mannillo




Ai Consiglieri comunali di Carinola (CE)
Al sito quiquirì in risposta all’articolo di Michele Sorvillo


Oggetto: comunicazione inerente la questione rifiuti


Nonostante il mio volontario allontanamento dalla vita amministrativa devo ancora una volta assistere ad operazioni mediatiche che mirano a colpire l’Amministrazione dal sottoscritto presieduta.

Nel ricordare che il Comune di Carinola è stato commissariato senza alcuna motivazione e che durante la fase di commissariamento non sono state rilevate illegalità e/o illegittimità da inviare una commissione di accesso.

I problemi gestionali invocati nei bar, sui marciapiedi, negli oratori e nelle case private, fomentando perfino i vertici provinciali dei Partiti erano e sono frutto di una strumentalizzazione politica che ha trovato terreno fertile nell’ignoranza, nell’invidia e nella “sete” di potere di qualche politicante.

Non credo che sia stata fatta chiarezza fino in fondo ed questo l’unico mio scopo ed il mio rammarico, per lasciare alla mia famiglia un patrimonio intatto: la mia dignità. Per questo motivo ho deciso di scrivere all’organo sovrano e non ho voluto farlo attraverso il Sindaco ed il Presidente del C.C. che avrebbero potuto cestinare questa mia missiva.

Certamente avrò commesso qualche errore, di valutazione, di sopravvalutazione e qualche errore comportamentale sul piano personale che hanno favorito il dimissionamento ma pochissimi e veniali per il mio operato.


Procederò per ordine, oggi tratteremo la questione rifiuti.

Appena insediatoci avviammo dopo venti giorni la raccolta porta a porta, bonificammo tutto il territorio comunale, non solo Selleccola, la circonvallazione di Casale, due, tre aree a Nocelleto, Carinola, Ventaroli etc.
Per Selleccola firmai un’ordinanza e chiesi al caposettore Ermanno Iannotta di impegnare la spesa, ricordo ancora il criterio adottato: costo di ogni chilogrammo così come nella normale gestione.

Impegnammo 320.000,00 che De Risi volle caricare a tutti i costi nel ruolo 2009. La società è stata puntualmente pagata per tutti i servizi della gestione Mannillo compreso Selleccola.
Reiteratamente Sindaco, Assessore Pagano e corrispondenti dei giornali parlano di Selleccola.
Vorrei capire cosa è avvenuto. La Società chiede un pagamento ulteriore? C’è una sentenza di un Giudice che condanna il comune? C’è una volontà a costruire un contenzioso, non credo perché siete tutte persone perbene. Esigo una risposta chiara e per iscritto, diversamente girerò queste domande alla Procura della Corte dei Conti.

Un Saluto. Prof. Gennaro Mannillo
"

mercoledì 7 marzo 2012

Raccolta e bonifica

Raccolta differenziata e bonifica del territorio, l’amministrazione stretta tra due fuochi. Continua lo stato di agitazione di gran parte del cantiere Esogest che lavora sul Comune, ma ad assicurare i servizi essenziali, con gravi ricadute sulla percentuale e sullo spezzamento delle strade, continuano a pensarci solamente i cinque operatori con contratto a tempo determinato.

Ma quanto potrà durare questa situazione? Certamente non tantissimo. Indiscrezioni parlano di un incontro informale tra Esogest e i vertici della maggioranza nella giornata di sabato. Ma il quadro resta complicato. La questione si alimenta dei debiti pregressi, di decina di migliaia di euro e all’orizzonte è già pronta la scadenza biennale del contratto. Come fare? Indubbiamente la questione è controversa, opaca e logicamente penalizza l’ambiente urbano e i cittadini stessi, costretti a sopportare disservizi continui da quando l’Esogest ha in gestione il ciclo dei rifiuti. Altro problema invece quello della bonifica del territorio, ora al lavoro si sono messi anche i Carabinieri della locale stazione, intenti a perlustrare il territorio in lungo ed in largo, in cerca di cumuli di rifiuti isolati da segnalare, ma pure preparati a beccare, qualora si dovesse presentare, l’occasione per pizzicare quanti inquinano con abbandoni di sacchetti, ingombranti e rifiuti speciali. Infatti, depositate l'altra mattina in Comune ben due segnalazioni di cumuli nella frazione Nocelleto. Intanto, il sindaco Luigi de Risi e l’ufficio tecnico sono al lavoro da giorni per organizzare la bonifica per i cumuli di competenza comunale, mentre scattano le ordinanze per quelli che cadono su terreno privato. Insomma, cresce l’attenzione per le problematiche ambientali che gravano da anni su un territorio che può essere recuperato con sforzi sia economici ma soprattutto morali da parte della comunità. Certamente a sollecitare le istituzioni in questo senso ci hanno pensato anche le associazioni locali, protagoniste di una serie di segnalazioni e denunce, in particolare per la rimozione di etèrnit. Ma ora serve lo scatto di orgoglio e grande collaborazione dei cittadini. Fallire questa occasione significa restare legati a pratiche barbare e oltretutto molto dannose anche per la nostra salute.

Misor

martedì 6 marzo 2012

Riflessioni sottovoce

In ogni cosa, ci sono sempre due forze che si oppongono e si contrastano, e solo quando l’una riesce a prevalere sull’altra, si determina una specificità.
Mi spiego. Anche nel nostro Comune sono presenti due forze: l’una positiva e costruttiva, che cerca di orientare il territorio verso il bene, inteso nella sua totalità; l’altra negativa e distruttrice, che arresta qualsiasi passo in avanti, per favorire invece la particolarità.
Oggi come oggi, la forza positiva la vedo nei tanti giovani e meno giovani, come i soci di Coraggio e Libertà, i ragazzi di Circuito Caleno, gli amministratori e articolisti dei vari blog locali che, nel loro piccolo, cercano di risvegliare negli altri l’interesse, la coscienza civile e il senso di appartenenza per una totale valorizzazione del territorio. La vedo nei vari studiosi, da non sottovalutare, che impegnano le loro forze per riportare alla luce e alla conoscenza un’identità storica niente affatto trascurabile. Queste persone rappresentano la forza costruttiva che potrebbe aiutare validamente nel rilancio del territorio.

Ad essa si oppone la forza negativa rappresentata, guarda caso, dagli amministratori, i politicuzzi, i galoppini, i sotutto e i melavedoio, che antepongono sempre il particolare al comunitario, il personale al collettivo, la vanagloria al servizio. Questa categoria di persone, a cui è purtroppo affidata l’amministrazione comunale, sono la forza più devastatrice che possa esistere a causa della loro incompetenza e indifferenza su tutti i campi del sapere e dell’essere. A loro non interessa la crescita del territorio se non nei termini che concepiscono per il loro vantaggio; non interessa la valorizzazione delle persone se queste non sono tra i numeri del loro elettorato; non interessa la tutela e la valorizzazione urbanistica e artistica se esse rappresentano un impegno e un servizio di grande responsabilità. A causa di questa mentalità così meschina e restrittiva si è perso e si continua a perdere un patrimonio urbanistico e artistico-architettonico non indifferente e che non sarà ritrovato mai più. Si perdono, inoltre, le forze costruttrici che davvero possono aiutare la crescita.

E a chi interessa tutto questo? Agli amministratori?.... Essi, hanno altro a cui pensare, saturi di piccinismo come sono!
E siccome non sanno valorizzare le forze presenti sul territorio, non sanno tutelare i beni urbanistici e storico-artistici carinolesi e non sanno avere lungimiranza, li ritengo colpevoli per la mancata crescita territoriale. Ed è per questa ragione che non posso e non potrò mai avere stima di chi decreta la morte di Carinola.
Visto che non c'è da aver fiducia dei nostri amministratori, invito tutte le forze positive elencate sopra a non mollare mai la presa.

nauseato

mercoledì 29 febbraio 2012

AssurbaniPall colpisce ancora!!!


Popolo, ti dico questo: tappati le orecchie e sturati il naso. Parliamo di cose serie, di fame e di lavoro che non c'è. Parliamo di politica, meglio ancora, di quelli che si atteggiano a politici. Del nuovo astro 'pascente', Massimo Grimaldi. Questi, non è una semplice delusione perchè la delusione potrebbe anche essere l'esito negativo di qualcosa di potenzialmente buono: pensiamo ad una finale di calcio persa, la quale risulta sicuramente come una delusione, ma in ogni caso ci si è arrivati in finale grazie ad un percorso di vittorie. Massimo, invece, non ha nemmeno dato il calcio di inizio. Proprio così, Massimo è peggio di una delusione, è un fallimento totale, è l'espressione della peggior politica vista in questi anni. Forse, addirittura peggio degli anni dibiasiani.

'Ancora oggi non ho un lavoro e per pranzo non ho che un pugno di sal,
tutta colpa di Massimo AssurbaniPall!'.

Il problema di una certa società civile è sempre stato la memoria corta, un male che, senza meraviglia, attecchisce in dose minore a noi del quiquirì che, di campagne elettorali, di promesse e chiacchiere di balcone ne abbiamo sentite tante e puntualmente fissate nella mente. Come non ricordare le bugie di Di Biasio e di Mannillo che senza ritegno promettevano Lamerica a Carinola; come dimenticare gli scroscianti applausi a Grimaldi quando garantiva piogge di milioni regionali, provinciali su Carinola. E invece, solo Pallpolitica. Massimo AssurbaniPall risulta ad oggi un problema per il nostro territorio in quanto giocando nell'ombra detta il non-fare di questa amministrazione, liquidando perfino qualche propostina sana maturata da qualche assessore o dal sindaco stesso.

Ma Giggi, poi, che tristezza, un manichino senza anima: e pensare che per un secondo ho creduto che, con un colpo di testa, si sarebbe liberato dalle catene di Massimo. Ma non voglio parlare del sindaco che sinceramente mi provoca, ormai, un sentimento misto a tenerezza e ilarità.
Parliamo di Massimo che inseguendo i suoi sogni di gloria ha messo il nostro comune e quindi noi stessi nelle mani di inetti e incompetenti. Pensiamo, infatti, a Giorgio che oltre a non fare nulla, firma delibere decisamente devastanti, colui che dice sempre di si, forse, sta aspettando il momento per battere cassa.
Pagano arranca e, pieno di grande imbarazzo, può solo fare spallucce. Poi gli altri assessori non sappiamo nemmeno chi siano proprio perchè qui a Carinola non si vede nulla per poter dare una fisonomia a questi assessori evanescenti.
Ah, si! C'è il giovane Passaretti che sinceramente dovrebbe fare il giovane. Ma ora che abbiamo individuato l'artefice di tanti guai, bisogna rivolgergli due parole. Massimo, ci sei? Dai, dacci una risposta plausibile, ma sopratutto dalla ai cittadini di Carinola, i quali hanno il diritto di sapere dove sono tutte quelle cose promesse dai balconi.
L'asse provincia - regione ormai sgretolata con la dipartita politica della Di Maio è solo un ricordo lontano. Questa donna dalle dolcissime parole di miele d'acacia, in pieno stile grimaldiano, anche lei avvezza alle bugie, alle promesse facili, ricordiamo benissimo cosa diceva dalla piazza di Nocelleto, dove in nome del socialismo, avrebbe portato benessere e svolte di vita per i giovani, per i bisognosi ecc ecc. Invece, si è rivelata un politico come tutti, una socialista come tanti, appunto.
Non so, ma forse Massimo crede che veramente i carinolesi siano stupidi? Noi no. Ebbene, sappiate che ci sono ancora molti di quelli che lottano contro i mulini a vento ai quali la memoria, per ora, non li abbandona. Beh, che dire, buon degrado a tutti. Grazie Massimo, grazie a tutti gli ignavi.

Jakulazione feroce & Gavroche

venerdì 24 febbraio 2012

Bonifica del territorio?


Ricognizione dei cumuli di rifiuti eseguita dalla Polizia Municipale, conclusi i lavori giovedì mattina, prima dell' incontro voluto dal sindaco Luigi de Risi per pianificare e stimare la bonifica del territorio, in un tavolo tecnico a cui parteciperà la responsabile del settore ecologia Maria de Cristofaro ed il neo-comandante dei Vigili Nicola Di Biasio, subentrato dopo la rinuncia di Flavio Fiorillo, nell’ambito della rotazione prescritta. Chiesti i preventivi alle ditte, ora si attendono i risultati. Intanto il comandante Di Biasio mostrerà alcune decine di foto scattate e stampate in seguito alla ricognizione partita dopo un ordine di servizio del sindaco, deciso a dare una ripulita al territorio urbano ed extraurbano, dove insistono cumuli ed abbandoni di sacchetti e di rifiuti. Casanova, Nocelleto, Casale, San Donato, Ventaroli.

Il Comune sta attraversando un pessimo momento dal punto di vista ecologico, gli abbandoni sono quotidiani, l’omertà e la strafottenza la fanno da padroni. Infatti, sono in molti quelli che si domandano: che cosa accadrà una volta pulito tutto il Comune? Occorre assolutamente la collaborazione dei cittadini, oltre alla messa in campo di misure di controllo ed ordinanze volte ad incutere timore in coloro che senza un briciolo di rispetto per il posto in cui vivono inquinano le strade, i ciglioni, le campagne ed i burroni. Diciamo subito che la bonifica comporterà dei costi straordinari, che si aggiungeranno a quelli già di per sé salati della raccolta differenziata porta a porta. Dagli uffici continuano a ripetere che meno rifiuti prodotti significa meno tasse. Ma ciò non può bastare: l’assessore al ramo Fabio Passaretti deve assolutamente escogitare un piano che nel giro di tre anni conduca ad una riduzione dei rifiuti prodotti e porti alla sensibilizzazione dei cittadini sugli abbandoni selvaggi.

michele sorvillo

domenica 19 febbraio 2012

Episcopio in dirittura d'arrivo



Arriverà il Rotary Club all’Episcopio (e a Palazzo Petrucci) prossimamente per una visita d’eccezione, ma restano ancora chiusi i battenti della meravigliosa basilica paleocristiana, oramai pronta per essere aperta, ma solo prima degli ultimi necessari interventi. E questo lo sa bene il sindaco Luigi de Risi che manderà i Vigili per risolvere la strana questione delle acque bianche. Oggetto di un grosso finanziamento pubblico, dopo cinque lunghi anni sembra finito il lavoro della Modugno costruzioni.
Ma ancora insistono le barriere. Come mai? Tanto per cominciare si attendono i banchi di legno per la chiesa, quindi la Curia e l’amministrazione si stanno impegnando per una cerimonia d’inaugurazione la cui data però sfugge ancora. Marzo, aprile, maggio, non si sa bene. Così dopo un sopralluogo si capisce subito che di cose da fare ce ne sono ancora parecchie.
Asfaltata la strada che dalla piazza conduce alla Basilica, a questo punto è improrogabile un intervento per far cessare lo scorrere delle acque bianche che allagano parte della strada appena messa a nuovo. Assieme a questo occorre fare ampia pulizia ai margini, togliendo rovi ed erbacce. Infine, pensare seriamente a come pubblicizzare l’apertura al pubblico sui canali mediatici più importanti.
Sito internet, brochure, chi se ne occuperà visto che non funziona la Pro-Loco? Bisogna accorciarsi le maniche e lavorare bene per trasformare Ventaroli in meta di studi e di ricerche, visite guidate e luogo di eventi capace di risvegliare turismo di nicchia (unita ad altre mete architettoniche del Comune), avendo di fatto tutte le carte in regola per potervi aspirare.
La Basilica di Santa Maria in foro Claudio, affonda le sue radici nel VI secolo dopo Cristo. I lavori, cominciati a seguito dell’arrivo di fondi Por nel duemilasei, pari a un milione e trecentomila euro circa, si sono interrotti diverse volte.
Ricco di caratteristici affreschi risalenti alla prima metà dell'XI sec, con interventi in varie epoche storiche, l’ultimo dei quali nel dopoguerra, l’Episcopio si rivelerà una volta aperto al pubblico, con adeguata pubblicità, un luogo ideale per visite turistiche, eventi culturali, concerti. Possibile che vi si possa ritornare a celebrare i sacramenti e le messe domenicali.



Michele Sorvillo

martedì 14 febbraio 2012

Rosa Shocking

Stamattina su vari mezzi d'informazione e blog, più o meno addomesticati, è comparso il comunicato stampa dell'assessore provinciale Rosa di Maio. Nel comunicato informava delle sue dimissioni da assessore provinciale nelle mani del partito. Questa prassi consolidata nella prima repubblica si ripete ancora oggi anche se meno frequentemente. Non sono vere dimissioni ma minacce velate alla controparte, in questo caso al presidente dell' amministrazione provinciale. Questa tecnica ricattatoria, al limite del codice penale se messa in atto da un privato, è consentita alla politica più retriva. In questo modo si cerca di regolare i conti o le spartizioni, a volte velatamente, a volte apertamente, come in questo caso.

Tutti sanno che all'origine dello scontro ci sono le nomine ai vertici della sanità casertana per le quali non è stato accontentato il presidente della provincia Zinzi. Per lui come per tutti i politici di professione, mettere dei propri referenti ai vertici delle aziende sanitarie e degli ospedali è di vitale importanza per la loro attività politica. Evidentemente quei posti garantiscono risorse di ogni genere per i politici che le decidono.

Non si tratta di appalti o posti pubblici per i quali facilmenti si raggiunge l'accordo sulla spartizione, ma di poltrone uniche dal potere immenso. Ufficialmente, questi posti sono slegati dalla politica, poi, chissà per quale motivo, da questi scaturiscono crisi a tutti i livelli.

L’ assessore Di Maio suo malgrado è finita e forse sarà travolta in un gioco più grande di lei. Sembra chiaro, e forse tra le righe del comunicato lo ha ammesso, che non è una sua iniziativa, ma che è costretta da poteri superiori. La sua mancata ribellione al diktat non può essere giudicata come scarsa personalità, ma solo effetto della legge attuale.
Per questa legge l'assessore è un nominato da qualcuno e pertanto solo a lui deve rispondere, e non all'elettorato. Le storture del sistema nei momenti di crisi come questo sono evidenti e queste situazioni quasi imbarazzanti. Da domani l'assessore continuerà ad esercitare le sue funzioni tranne la principale: deliberare in giunta. Inutile precisare che senza l'indirizzo deliberativo della giunta l'attività è ferma, ma ai politici non importa. Per loro queste sono le attività indispensabili da svolgere, anche se inutili in un ente inutile che necessaramente dovrebbe essere abolito.

Certamente i politici troveranno qualche scappatoia per conservare questo contenitore di poteri e privilegi dove continuare a passare le loro giornate tra giochetti e trabocchetti a spese dei cittadini. E la nostra Rosa comunale? Purtroppo diventerà ogni giorno più shocking in viso.


unochesa











venerdì 10 febbraio 2012

AVVISO


ARCHEOCLUB D' ITALIA
SEDI DI CARINOLA E FALCIANO DEL MASSICO

Gli Archeoclub di Carinola e Falciano del Massico
sono lieti di annunciare che dal 18 al 21 febbraio 2012 daranno vita ad un Campo di Ricerca sulle mura fortificate del centro urbano di Carinola con la finalità di definire, attraverso una serie di indagini scientifiche, il perimetro del circuito murario e le loro varie fasi costruttive, nonché l’ individuazione delle originarie porte d’ ingresso della città.

I presidenti
dott. Ugo Zannini
geom. Carmine Di Lorenzo


La partecipazione al campo di ricerca è aperta a tutti.

Le iscrizioni vanno richieste alle sedi degli Archeoclub
o telefonicamente al numero 3208850565
Ai partecipanti sarà rilasciato un attestato.