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mercoledì 8 febbraio 2012

Che fine ha fatto la Pro-Loco?


Che fine ha fatto la Pro-Loco? Se lo chiedono in tanti, sopratutto alla vigilia della partenza di materiale informativo - su turismo, cultura e folklore - per Milano, alla fiera del turismo di Rho, attraverso uno spazio concesso dalla Camera di Commercio.
Vi parteciperà il Comune, quindi alcune associazioni locali. L’obiettivo è la promozione di eventi primaverili ed estivi (come Lunarte Festival) dell'anno 2012; si cerca disperatamente pubblicità oltre i confini regionali, un modo per far conoscere il territorio e le attrazioni possibili, che siano queste culturali, enogastronomiche, legate alla bellezze monumentali e naturalistiche. Certamente c'è tanto da fare, ma lo strano silenzio che avvolge l'inoperosità della Pro-Loco locale ha bisogno di un forte scossone. Da molti anni, l'ente di promozione turistico non propone e non riceve proposte. Scarsissimi i contatti con l'amministrazione comunale, così come con le associazioni e con la popolazione, sebbene esse abbiano corsie preferenziali nel riceve finanziamenti regionali.

Di fatto, è impossibile trovare un sito della Pro-Loco su internet, poiché nessuno ha mai pensato di crearlo. Il presidente - Claudio Iannettone - ha avuto nuove adesioni nel 2009 in una campagna tesseramenti, ma nonostante questo non sono state messe in campo iniziative di stampo turistico. Sappiamo invece che in genere queste famose associazioni popolari - che funzionano molto bene nei piccoli comuni della Campania e in tutto il Belpaese - hanno come obiettivo riprendere, promuovere, tutelare e sostenere le iniziative di carattere turistico – culturale. Far conoscere il paesaggio, le tradizioni e la storia. Quindi i beni archeologici, culturali e architettonici. Esaltare i prodotti tipici del paese. Infine accogliere, assistere e informare il turista sulle manifestazioni e le attrattive del paese. Ma fin'ora niente di tutto questo.
La Pro-Loco come ha detto qualcuno ieri, c'è ma non si vede. “Eppure ci sarebbe tanto bisogno di mettere in campo azioni volte alla promozione a tutto campo del territorio - spiegano alcuni studenti universitari incontrati in centro - il Comune sempre più abbandonato da forze giovani va deperendo giorno per giorno. Serve darsi da fare, organizzare iniziative anche simboliche, ma che risultino interessanti. Fra tutte, la Pro-Loco deve darsi una mossa, assolutamente”.

Michele Sorvillo

domenica 5 febbraio 2012

Di Cresce e Monfreda: ma che mi fate?


Premetto che data l’ età, e dunque l’ essere nato molti anni addietro, ho chiesto la cortesia ad un caro amico di scrivermi queste poche note su un argomento che mi sta molto a cuore.
Sono nato in tempi in cui, quasi come oggi, l’ acqua era bassa..e ..la scuola non mi è stata concesso di frequentarla dai miei genitori per ragioni più che intuibili e che non sto qui a rielencare. Se il mio “scrivano” non dovesse riportare con impeccabile perfezione grammaticale quello che io intendo affidare alla sua penna, ciò è solo perché sono io a non rendere perfettamente le idee. Anzi sono io che glielo confondo di sicuro. Però credo che alla fine si capisca e si colga il messaggio che voglio lanciare.

Sono uno che ha sempre votato a destra e, pertanto, potete capire in questi ultimi venti anni per chi ho votato, non pentito. Quest’anno alle amministrative però non avevo riferimenti: De Risi si commenta da solo (praticamente una vergogna politicamente) e Galdieri non solo è quello che è, e certamente non è quello che crede, per quanto, sia detto non come battuta, non ha neppure i voti dei parenti! Ho pertanto deciso di votare per il più giovane pensando di dare il mio piccolo e umile apporto elettorale ad una lista civica:quella di Michele Zannini.
Intendiamoci, Michele non è né giovane, almeno secondo me, né bravo come crede o tenta di accreditarsi. In più per anni è stato interprete e attuatore della dottrina “Dibiasiana”, seguendo il padre che era addirittura il Coordinatore dei DS, cioè del partito che ha governato Carinola dal 1994 al 2008 e ancora oltre, se consideriamo la Sindacatura di Mannilo, essendo questi un noto esponente della sinistra.

Non a caso Michele è finito per essere addirittura il segretario di questi. Lo stesso Michele che ha inteso oggi che è Consigliere comunale devolvere il risibile compenso mentre ieri, quando percepiva bei soldini quale segretario del sindaco non ha parlato di tagli né di risparmi, ma si è fatto pagare profumatamente eccome! Ho votato nell’ ambito della lista di Michele per due esponenti che mi parevano, almeno dicevano di essere, di destra: Rino Di Cresce e Fabio Monfreda.

Stimo Rino come uno dei massimi esperti mondiali di patronat! Apprezzo Fabio come uno gagliardo, tosto, serio sul lavoro e di destra! Me li ritrovo oggi alla corte della Picierno, una che sta nel PD, ancorata a quella tradizione che vede tutta la sua famiglia impegnata da decenni nella politica con lo zio, che attualmente è ancora Sindaco di Teano, e che va inserito in quel gruppo di potere che per anni ha disamministrato la nostra provincia; e con Ludovico Feola, Pasquale Di Biasio, Michele Zannini, Enrico Fabozzi (l’ex sindaco di Villa Literno, sostenuto alle regionali anche dalla Picierno, ho detto tutto!). Tutto questo perché Michele Zannini vuole fare carriera nel PD sponda Picierno!!

Mi chiedo: a chi è andato il voto, a Monfreda, a Di Cresce o a Zannini che me lo porta, anzi lo svende a sinistra per finalità personali che lo vedono in rapporto con la Picierno? La vicenda Tribunale è solo il pretesto per giustificare questo avvicinamento, almeno mi pare. Rino e Fabio sono troppo astuti per abboccare e ridicolizzare la loro passione e qualità politica e la loro storia personale. Mi appello alla loro intelligenza. Ah, volete saperne qualcosa di più di me? Ultrasettantenne, una vita in aeronautica, di destra da quando era in fasce…..mi capirete, ma non ve lo dirò se me lo chiedete da vicino!!!Però……Rino e Fabio, voi si, voi si che potete facilmente individuarmi, nella speranza che nel frattempo non sarete diventati del Piddi o dell’ Italia dei Valori (Di Pietro poi…). I vostri risultati non possono essere strumentalizzati da altri. Qualcuno al vostro interno lo ha già compreso. Non dubito che possiate farlo anche voi.
Ciao grazie se mi pubblicherete.

Unodidestra

venerdì 3 febbraio 2012

Voglio morire di noia!

Forse Monti ha voluto scherzare, ma non tanto. Forse ha voluto sdrammatizzare una situazione che si fa sempre più drammatica, ma il risultato è stata una gaffe poco intelligente che ha fatto arrabbiare gli italiani e sorridere i paesi europei. Secondo Monti, è molto meglio se i giovani si abitueranno a cambiare lavoro spesso, perché il lavoro fisso a lungo andare è monotono!

Ahahahahahahahah!!! Quest’ uomo è fuori di testa!

Per la maggior parte dei giovani, non c’è nemmeno un primo lavoro, figuriamoci se ci sarà il secondo, e poi il terzo lavoro e così via!

Io credo che questa classe politica sia tutta fuori di testa, non solo Monti! E sapete perché? Perchè i politici vivono tutti fuori dalla realtà. Lo dimostrano ogni giorno per le continue cazzate che dicono, per come giocano con la vita della gente, pensando di giocare con dei pupazzi da mettere via quando non servono più. D’altra parte, chi vive da bancario da anni, o da professore universitario, o da parlamentare, non può capire chi vive con mille euro al mese.

Chi ha posti di lavoro già assicurati per i propri rampolli, non può capire chi è costretto a vedere i propri figli esaurirsi alla ricerca di uno straccio di lavoro sottopagato. Chi diventa padrone di una casa al Colosseo senza neppure sapere chi gliel’ha pagata, non può capire chi ha un mutuo ventennale sulle spalle per pagarsi uno straccio di appartamento. Chi prende una ricca pensione dopo una sola legislatura, non può capire chi lavora 40 anni per ritrovarsi con una pensioncina da terzo mondo, e non può capire neanche chi perde il lavoro a cinquant’anni, ritrovandosi con una famiglia, e magari un mutuo, sul groppone.

Non può capirlo perché semplicemente non lo sa!

E allora il sistema non va, non PUO’ andare assolutamente. E facciamocele capire le cose ai nostri governanti! Come? Con l’esperienza sul campo.

Per capire cosa significa essere un italiano medio, i politici dovrebbero essere dei morti di fame come tutti gli italiani medi. Hanno rinunciato a 700 euro mensili del loro stipendio milionario? Poveretti! Ma vogliamo scherzare! A chi vogliono prendere per i fondelli? Con 700 euro mensili CI DEVONO VIVERE e rinunciare a tutto il resto, non viceversa! E devono viaggiare in treno, in autobus, in motorino, in bicicletta, a piedi o tutt’ al più con auto propria, come la maggior parte dei cittadini italiani. E magari li mandiamo anche a raccogliere i pomodori a Villa Literno per un’intera estate! Solo facendo varie esperienze della normalità, di quel che per gli altri è normalità, possono essere in grado di governare una nazione. Non altrimenti.

Da cittadino italiano che vive in una democrazia, pretendo che tutti i privilegi spariscano e che chi ci governa debba essere esattamente uguale agli altri. Se si mettono le scarpe degli altri, solo allora si capisce se esse vanno bene o fanno male. Il resto è tutta inutile retorica.

Anonimo

giovedì 2 febbraio 2012

Terra rubata - Viaggio nell' Italia che scompare

Un’Italia erosa dalle lobby del cemento e del mattone che fagocitano per sempre, al ritmo di 75 ettari al giorno, tesori naturalistici e paesaggistici, terreni agricoli e spazi di aggregazione sociale che non saranno più restituiti all’ambiente e alla collettività.

È la fotografia di un processo irreversibile e in crescita, quello della perdita di territorio, che FAI e WWF tracciano nel Dossier sul consumo del suolo “Terra Rubata – Viaggio nell’Italia che scompare”, presentato ieri a Milano, in cui vengono illustrate le analisi e le proposte delle due associazioni. Secondo il Dossier, nei prossimi 20 anni la superficie occupata dalle aree urbane crescerà di circa 600mila ettari, pari ad una conversione urbana di 75 ettari al giorno, raffigurabile come un quadrato di 6.400 chilometri quadrati.
La stima, emerge da un’indagine condotta su 11 regioni italiane, corrispondenti al 44% della superficie totale, secondo cui l’area urbana in Italia negli ultimi 50 anni si è moltiplicata, secondo i dati ufficiali, di 3,5 volte ed è aumentata, dagli anni ’50 ai primi anni del 2000, di quasi 600mila ettari - oltre 33 ettari al giorno e 366,65 mq a persona, con valori medi oltre il 300% e picchi di incremento fino al 1100% in alcune regioni – equivalenti all’intera regione del Friuli Venezia Giulia, come risulta da un progetto di ricerca promosso dall’Università degli Studi dell’Aquila in collaborazione con il WWF Italia, l’Università Bocconi, l’Osservatorio per la Biodiversità, il Paesaggio Rurale e ilProgetto Sostenibile della Regione Umbria.
E in 50 anni (1951 – 2011) persino quei comuni che si sono svuotati a causa dell’emigrazione sono cresciuti di oltre 800 mq per ogni abitante perso.
Resta la piaga dell’abusivismo edilizio, che dal 1948 ad oggi ha ferito il territorio con 4,5 milioni di abusi edilizi, 75mila l’anno e 207 al giorno, e in favore negli ultimi 16 anni ci sono stati 3 condoni (1985, 1994 e 2003). Poi ci sono le cave che nel solo 2006 hanno mutilato il territorio escavando 375 milioni di tonnellate di inerti e 320 milioni di tonnellate di argilla, calcare, gessi e pietre ornamentali. I progetti delle grandi infrastrutture, invece, mettono a rischio 84 aree protette, 192 Siti di Interesse Comunitario e 64 International Bird Area.

Si registra poi, in agricoltura, dal 2000 al 2010 una diminuzione della Superficie Aziendale Totale (SAT) dell’8% e della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) del 2,3%, mentre il numero delle aziende agricole e zootecniche diminuisce, nello stesso periodo, del 32,2% in meno di aziende agricole e zootecniche. Il risultato è un territorio meno presidiato e più fragile: in Italia circa il 70% dei Comuni è interessato da frane che, tra il 1950 e il 2009, hanno provocato 6.439 vittime tra morti, feriti e dispersi. Allarmante anche il rischio desertificazione: il 4,3% del territorio italiano è considerato “sensibile a fenomeni di desertificazione” e il12,7% come “vulnerabile”.
Tra le proposte di FAI e WWF contenute nella road map per fermare il consumo del suolo, ci sono:
- severi limiti all’urbanizzazione nella nuova generazione di piani paesistici e, in attesa della loro definitiva redazione, la richiesta di una moratoria delle nuove edificazioni su scala comunale;
- il censimento degli effetti dell’abusivismo edilizio su scala comunale per contrastare più efficacemente il fenomeno;
- dare priorità al riuso dei suoli anche utilizzando la leva fiscale per penalizzare l’uso di nuove risorse territoriali;
- procedere ai Cambi di Destinazione d’Uso solo se coerenti con le scelte in materia di ambiente, paesaggio, trasporti e viabilità.
- rafforzare la tutela delle nostre coste estendendo da 300 a 1000 metri dalla linea di battigia il margine di salvaguardia;
- difendere i fiumi non solo attraverso il rispetto delle fasce fluviali ma con interventi di abbattimento e delocalizzazione degli immobili situati nelle aree a rischio idrogeologico;
- farsi carico degli interventi di bonifica dei siti inquinati, escludendo che i costi di bonifica vengano compensati attraverso il riuso delle aree a fini edificatori.

Fonte: Greenews.info

mercoledì 1 febbraio 2012

Calendario Eventi C.C.C.

Pochi giorni fa è stato pubblicato il calendario bimestrale delle attività dell'associazione Circuito socio-Culturale Caleno. Gli eventi si terranno tutti presso la sede operativa dell’associazione carinolese situata nello storico Borgo Laurenzi di Casanova di Carinola. L'organizzazione delle attività ha un cartellone decisamente avvincente e pieno di spunti per chiunque, si svaria infatti dal teatro alla poesia, dal rock all'elettronica, per passare poi a serate all'insegna della letteratura e dell'attualità politica sia nazionale che internazionale e con infine una serata dedicata all'enogastronomia.

Si inizierà dunque il 4 Febbraio con il “Reading Rock”, iniziativa di grande spessore ed originalità, ideata dall'attore e regista teatrale Pasquale Passaretti. Una serata di sinergia tra musica e poesia, dove rock e teatro si confondono e si mescolano creando sensazioni e vibrazioni di fortissimo impatto.

Un evento di grande coinvolgimento emotivo durante il quale, la musica diventa momento teatrale e la poesia corpo scenico. L'evento è organizzato dall’associazione Circuito socio-Culturale Caleno insieme all' Associazione Teatrale Etérnit di Mondragone.
A partire dalle ore 22:00, gli attori e musicisti Agostino Pagliaro, Pasquale Passaretti, Luigi Morra e Velia Esposito daranno vita ad un momento di grande sperimentazione nel quale la musica rock, poesia classica e azione scenica confluiranno insieme dando luogo ad uno spazio toccante ben definito, circondato da simboli ad uso degli spettatori. Un reading che diventa, quindi, un contenitore che avvicina generi artistici apparentemente lontani. Poeti classici come Alfieri, Foscolo, D'Annunzio, Montale, Ungaretti, Baudelaire verranno riletti dagli attori, accompagnati da sonorità acide e allo stesso tempo melodiche di stampo rock, offrendo così al pubblico una chiave di lettura diversa rispetto alle classiche interpretazioni accademiche. La serata, proseguirà con un dj set a cura del collettivo "CoseDiCasa".

Ci sarà poi il 18 Febbraio alle ore 20:00 una cena sociale dove si assaporeranno i prodotti tipici locali del periodo di Carnevale.

Sabato 10 Marzo alle ore 17:30 sarà invece la giornata di presentazione del libro di Paola Broccoli “Quegli istanti a ridosso del futuro” con la prefazione di Roberto Saviano. Alla presentazione del testo ci sarà anche la partecipazione della preside della facoltà di lettere della Seconda Università di Napoli ed altri esponenti della cultura campana e non solo. Si coglierà l'occasione per dar vita ad un dibattito aperto riguardo la situazione nello specifico delle zone di Terra di Lavoro, le opportunità perse e quelle che ancora è possibile recuperare.

Il 17 marzo alle ore 20:00 sarà la volta dell'ultimo appuntamento con l'attualità in programma per questo bimestre di attività così intense con: “Free Palestine”una giornata dedicata alla memoria di Vittorio Arrigoni noto attivista ed uomo sempre in primo piano nella salvaguardia dei diritti civili calpestati nell'area della Cisgiordania. All'evento parteciperanno diversi attivisti tra cui “Castelli per la Palestina” ed amici dello stesso Arrigoni che porteranno il loro contributo con video, dossier e testimonianze, illustrando le diverse campagne portate avanti in nome della giustizia nell'area del medio oriente. Anche in questo caso vi sarà un dibattito aperto sulla questione palestinese con confronti e spunti di sicuro molto interessanti.

L'ultimo evento in programma, ma non per questo meno importante ci sarà il 31 Marzo alle ore 20:00 con una seconda riproposizione del riuscitissimo “Terre di Vino” evento entusiasmante che propone la spiegazione del noto sommelier Antonio Papa della storia del Vino Falerno con delucidazioni riguardo le migliori tecniche di produzione e conservazione vitivinicole.

Non ci resta dunque che dirci arrivederci al 4 Febbraio data del primo evento in programma. NON MANCATE!!!!!

Per info circuitocaleno@gmail.com
oppure chiama al 3386812014

martedì 24 gennaio 2012

Volere, fortemente volere


Un occhio all’Europa e una mano al nostro territorio: l’essenziale è darci da fare. Molto in alto si preannunciano una serie di misure dettate dalla presidenza danese, che ha fissato il calendario per una crescita verde, attraverso una riforma fiscale ambientale che proverà ad approvare durante i sei mesi che gli spettano. E questi i dieci punti programmatici che Ida Auken, Ministro dell’Ambiente danese cercherà di sviluppare entro il 30 giugno prossimo. Vediamo. “Uscita sostenibile dalla crisi, prospettive finanziarie, clima, energie, salute e inquinamento, prodotti chimici, agricoltura e pesca sostenibile, risorse, spreco e tutela dell’ambiente”.

Insomma, sei mesi di politiche verdi come non si sono mai viste prima? Vedremo. Intanto aspettando Godot, bisogna comunque rimboccarci le maniche e fare ognuno la propria parte. Per primi a dare un esempio dovrebbero essere coloro che amministrano, troppo impegnati forse con la formazione dello Staff, con la Esogest, con la scrittura di un Puc misterioso. Che dire di un’unione dei comuni per farsi trovare pronti alle misure della green-economy, o si preferisce quella grey? Ma anche la minoranza potrebbe fare tanto, produrre proposte, segnalare, mettere in campo iniziative simboliche. Macchè! Signore e signori il quadro è triste.

Se facessimo una fotografia dello stato di salute del territorio comunale, di certo non sarebbe per niente facile fare un bel sorriso, al contrario verrebbe da indignarci. Scarichi di eternit ( denunciati da cinque associazioni - Coraggio e Libertà, Circuito socio-Culturale Caleno, Nessun Dorma, Associazione La Grangelsa e Compagnia Teatrale 'A Scarpasciota - lunedì a Carabinieri, Sindaco, Vigili e Asl), sversamenti continui di sacchetti di rifiuti solidi urbani, materiale di risulta; scarichi bianchi senza depurazione. E ancora, salendo in collina e spingendoci fino in montagna, bossoli dappertutto lasciati dai cacciatori, per non parlare di quel che resta degli incendi estivi. Credere che questa sia la normalità è il più grande inganno in cui potessimo cadere. No, questa non è normalità, queste sono barbarie che dobbiamo assolutamente contrastare. Dov’è finita la Civiltà? Si è persa dentro le parole della politica, nell’indifferenza, nella fretta di consumare, buttare e di spendere ancora. Nel frazionismo esasperato, che invece di essere un valore, diventa ostacolo. Quali sono le soluzioni? Tantissime, basta solo volerle veramente.

Penny Vendolo


martedì 17 gennaio 2012

Concordia, disastro all'italiana



In questi giorni i media ci stanno bombardando con notizie e reportage sul naufragio della nave da crociera Concordia. Tutto il mondo è collegato con l'isola del Giglio dove è spiaggiata la più bella nave della marineria italiana e forse del mondo. Meglio sorvolare sui giudizi degli stranieri sul nostro paese che ricordano tanto i sorrisini della Merkel e Sarkozy. Tutti ridono dell'Italia e concordano con i giudizi delle agenzie di valutazione internazionali che giudicano inaffidabile il nostro paese. La Concordia è un esempio molto vistoso dell'anarchia in qui vive l'Italia senza regole e senza alcun senso dello stato.

Confusione, approssimazione, scarsa professionalità , arroganza e menefreghismo condite da tanta furbizia: queste sono le virtù che imperano in Italia. Tutto questo si è visto su quella nave, personale che non conosceva la lingua dei passeggeri, stranieri ingaggiati a prezzi minimi, scarsa professionalità, niente preparazione alle emergenze.

Senza dimenticare l'organizzazione amministrativa da barzelletta che dopo giorni dalla disgrazia non riesce a stabilire l numero preciso dei dispersi, perché forse non sapevano il numero preciso di passeggeri imbarcati. Si ha motivo di credere che il comandante della nave abbia avuto quell'incarico perché la madre era amica della proprietaria della società, nel più tradizionale stile italiano. Il merito e la capacità non contano, serve solo essere amico di o figlio di - il resto non conta.

E alla prima occasione ecco i risultati. I disastri che comporta questo sistema vigente in tutti gli ambiti, in particolare nella gestione dello stato sono incalcolabili. Ormai si diventa ministro o assessore perché amica/o del premier o del sindaco.

Adesso che abbiamo al governo tutto il reparto geriatrico del policlinico, nessuno si è preoccupato di controllare in che modo questi vecchi tromboni abbiano fatto carriera, sono bravi e basta. Se i politici se la cavano semplicemente mettendosi momentaneamente in disparte, nonostante i disastri fatti, non è lo stesso per questo comandante fasullo. Anche se fatiscente la giustizia non potrà esimersi dal comminargli il massimo della pena per le nefandezze commesse. Questi, forte del suo presunto potere assoluto, non solo ha fracassato tale bellezza ma si è disinteressato della salvezza dei passeggeri e delle vittime della sua incapacità. Le marinerie di tutto il mondo hanno sempre celebrato il comandante coraggioso che abbandona per ultimo la nave o addirittura è andato a fondo con essa.
Adesso assistiamo al comandante napoletano che ha pensato a filarsela
per primo e anche davanti ad un ordine perentorio di un bravo ufficiale di tornare sulla nave si è rifiutato. Sembra un oltraggio a tutti i buoni principi ma non è altro che il normale modo di agire in Italia.
Chiunque abbia una responsabilità in Italia, ha diritto ai privilegi del grado ma non agli obblighi se ce ne sono come in questo caso. Ormai anche il bidello della scuola è convinto di poter fare quello che vuole, tralasciamo il preside. Il reparto geriatrico che ci governa in questo momento riuscirà a invertire questo modo di vivere?
Chissà, difficilmente ci proveranno in quanto anche loro sono imbevuti di questa nuova dottrina imperante in Italia e cioè chi può, può e
basta.

Naufrago giapponese

giovedì 12 gennaio 2012

Di Lorenzo cercasi

Il coordinatore campano del PDL Cosentino dovrebbe andare in galera; dovrebbe, in quanto in Italia se sei un ladro di polli ti danno venti anni, se invece sei una persona con oggettivi interessi camorristici e sei parte della casta, il "dovrebbe" scatta automatico. Non voglio spendere parole sui chiari e provati legami di Cosentino con il clan di Setola e tutti i ladrocini fatti dal coordinatore campano, il quale, ad oggi, potrebbe (speriamo di no) scamparsela nuovamente in quanto l’amico Berlusconi, con i suoi soliti mezzi, magicamente, nell’arco di una giornata, ha convinto i leghisti pappisti di attuare “voto libero e di coscienza”. [Notare come le parole abbiano significati diversi per i nostri politici, dove libertà significa libertà di salvare un camorrista e coscienza significa comprensione per i camorristi].

Ad ogni modo, vorrei spostare l’attenzione sui mattoncini che reggono la posizione dominante di Cosentino in Campania, ovvero Landolfi e il suo fido (nostro concittadino) Di Lorenzo. Lungi da me di identificare Di Lorenzo come un Cosentino nostrano ( ci vuole decisamente più talento), ma piuttosto mi piacerebbe capire la posizione del nostro compaesano, pienamente integrato nei meccanismi gestionali del PDL, verso questa vicenda. Non vuole essere una provocazione la mia, ma visto che il nostro Di Lorenzo dai balconi si è sempre mostrato candido come un giglio, puro come un fanciullo che per il bene del nostro territorio avrebbe fatto di tutto, vorrei sapere cosa pensa dei chiari e oggettivi coinvolgimenti del suo capo con la melma camorrista della nostra regione.

Un giglio sicuramente si dissocerebbe da una persona che non va in galera, non perché sia estraneo ai fatti, ma perché la casta romana, alzando un muro di fango secco, gli evita le sbarre. Io mi auguro che Cosentino sia arrestato e mi auguro che Landolfi insieme al suo fido Di Lorenzo “scomunichino” il loro capo.
Chiaramente questo non succederà in quanto la colpa, come al solito, è dei giudici quindi della polizia che hanno attuato “forzature” e che Cosentino è l’ennesimo perseguitato di questi farabutti che non hanno nulla da fare e si accaniscono contro i nostri “onesti” politici. AAA Di Lorenzo cercasi.

odiolacamorra

mercoledì 11 gennaio 2012

Rubinetti a secco


Carissimi amici redattori e lettori del Quiquirì volevo semplicemente denunciare, attraverso qualche domanda, un fatto gravissimo che oramai dura da mesi. E' mai possibile che a Casanova di Carinola, da diversi mesi appunto, all'incirca dopo le ore 21,30, manca quasi del tutto l'acqua???

In pratica, scusatemi la volgarità, se si vuole andare a cagare dopo le 21,00 bisogna premunirsi di bacinelle o secchi d'acqua (precedentemente riempiti) perchè se no non si può nemmeno scaricare.

E il nostro "zelante" Sindaco De Risi che ci dice in merito? E il nostro Consigliere Regionale non si può scomodare a muovere i fili del burattino De Risi e cercare di risolvere questo disservizio?? Capisco che non si tratta di una cosa redditizia per loro come la Sacom-cimitero o l'affare dell'orto-frutta a Francolise.... ma almeno l'acqua per il cesso, a noi poveri cittadini di Casanova, ce la potrebbero dare! Grazie.

Cittadino Casanovese

martedì 10 gennaio 2012

Risorse in saldo

La nota scritta da Roberto sulla sua Tribuna politica riguardo alla “desertificazione” del territorio non è certamente una cosa nuova. E’ da tempo che da questo blog si sottolinea l’emigrazione dei giovani e delle menti migliori verso l’Italia settentrionale o verso altri paesi europei. La conseguenza di tutto questo la vediamo bene: paesi vuoti, economia ferma, vita sociale e culturale al minimo e grazie ai soliti noti che incontrano non poche difficoltà di attuazione dei loro progetti. Non è solo questione della crisi che ha investito l’Europa; non è solo il lavoro che non c’è; è la “desertificazione” della vita politica carinolese.

Qualcuno potrebbe darmi torto, e lo farà sicuramente, ma io credo che se avessimo avuto amministrazioni più dinamiche, più pronte, più lungimiranti qualcosa sarebbe cambiato. Forse non avremmo fermato il fenomeno dell’emigrazione, ma lo avremmo almeno contenuto e qualcuno sarebbe rimasto, cercando di tentare qua la sua avventura esistenziale.

Cosa da questo Comune ai giovani? Nulla. Cosa da ai bambini? La chiusura mentale. Cosa da ai vecchi? La pace eterna. In cimiteri umani prima e in quelli di mattoni poi.
Il dinamismo sociale, economico e culturale non è una prerogativa di questo Comune. Mancano le spinte, mancano le motivazioni e mancano anche le capacità laddove invece dovrebbero esserci. Le menti no, quelle non mancano, a dire il vero. Ma si chiudono in se stesse, nel loro mondo, perché non hanno voglia di scontrarsi contro i mulini a vento locali: assessori inetti e incompetenti; un sindaco che non c’è. Come l’isola di Peter Pan.

Ok, arriveranno i soliti commenti: ma perché non ti metti in gioco tu, se credi di capire e di poter fare più degli altri? A cui rispondo con una domanda
semilsimile: ma perchè vi mettete in gioco se non avete voglia di fare un cavolo, neanche di provarci?... Forse se i politici carinolesi andassero tutti a zappare le patate, sarebbero di maggior utilità alla comunità.

La realtà è una sola: che bisogna smetterla con la retorica e con i “te l’avevo detto” e cercare di recuperare in qualche modo questo territorio, prima che muoia definitivamente. O è già morto?... Aiuto!

Sisalvichipuò

sabato 31 dicembre 2011

Onore al merito



Con la giornata di oggi termina la collaborazione col comune di Carinola del comandante dei vigili urbani Mario Tuozzi. Andare in pensione non è una bella esperienza per molti, esservi costretto non lo è per nessuno. Questa seconda ipotesi sembrerebbe interessare il nostro comandante.  In questa circostanza è consuetudine augurare al pensionando di godersi lungamente la pensione. Parimenti si esprime il rammarico per non vederlo più al suo posto. Questi pronunciamenti molte volte sono di routine ma mai come in questo caso saranno sentiti anche da chi non lo vuole più al suo posto. il comandante Tuozzi è stato il cardine di tutte le amministrazioni che si sono susseguite sul comune di Carinola nella sua carriera. La sua capacità operativa basata sulla sua preparazione ed esperienza sul campo ne ha fatto il punto di riferimento anche per i comuni viciniori. 
A qualcuno non piaceva la sua aria di consapevolezza di capacità ma non era certo colpa sua se altri non erano all'altezza dei loro compiti. Mai nessuno in questo comune ha potuto dire di aver subito un torto da lui, anche chi ha avuto qualche sanzione. Chiunque abbia avuto una contravvenzione, anche se pesante, ha dovuto riconoscere che era stata fatta per esclusivo rispetto della legge non per altri fini, tantomeno politici. La sua serietà e serenità di valutazione ed il suo senso del dovere non gli è stato mai confutato da nessuno e per questo ha subito parecchi attacchi anche nella carne. Inutile dilungarsi sulle qualità della persona, anche se non ricordate restano tutte. Ormai il dado è tratto, compreso di non aver la fiducia dell'amministrazione in carica ha deciso di lasciare il suo posto. Ufficialmente dal suo pensionamento si vantano presunti risparmi per le casse comunali ma si comprende benissimo che è una pezza. Se si volesse risparmiare basterebbe ridurre le posizioni dirigenziali da sei a due massimo tre che per Carinola sarebbero anche troppe. Mai sentito che si spinge il personale al pensionamento per risparmiare specialmente col governo attuale che sta studiando un normativa che permette a chi vuole di restare fino a settant'anni. Se fossero tutti capaci come il comandante Tuozzi potrebbe anche andare bene ma.... ....questo sarà un 'altro articolo. Se lui, come ormai sembra certo, è stato costretto e quindi falso che sia per risparmiare, la spiegazione più ovvia è una sola, non era allineato ala maggioranza. Lui non si è allineato e loro non hanno agevolato il suo cambio di marcia, il risultato è l'addio apparentemente consensuale. Così sembra perchè mancano grida o pugni sul tavolo, un addio da ottimi amici all'apparenza. Tutti sanno che le grandi persone non fanno trapelare i loro veri sentimenti nè li esternano solo per fare confusione. Prossimamente sapremo se questo combattente veterano si ritirerà a coltivare qualche orticello o lo ritrotroveremo nei panni di un attore della politica. Per lui che di politici ne ha conosciuti tanti e che conosce bene anche quelli attuali, debolezze comprese , sarà difficile tirarsi indietro dall'agone politico. Se succedesse per i cittadini carinolesi sarebbe positivo avere una voce in più che li aiuterebbe a conoscere tutti i volti nascosti dell'ammiinistrazione. Queste considerazioni lasciamole per il domani, oggi auguriamo al nosto comandante una  lunga e felice vita da pensionato insieme a tutta la sua famiglia.
Cittadino carinolese 

Bbuche bbuche - le foto















BUON ANNO


giovedì 29 dicembre 2011

La Cantata di San Silvestro

Inizialmente ogni città, paese, contrada, aveva un testo ed una melodia più o meno propria, legata al proprio substrato culturale, e insieme aveva anche un nome preciso per definire la Cantata di San Silvestro: Buche-Buche per alcuni, per altri PutiPù, per altri ancora il Carro della ‘Nferta e così via. Ma alla fine queste “farse natalizie”, o “canti a suffragio”, dalla remotissima tradizione popolare del Meridione (ma che molti vogliono far provenire dal territorio santarpinese), sono semplicemente dei canti augurali, tramandati, con vari mutamenti linguistici e semantici, nel corso dei secoli. Così avviene che in questi giorni la Cantata di San Silvestro bussi ancora alle porte delle case e passi per le piazze, col suo seguito di musici, cantanti per risvegliare una cultura antica e una memoria che si rinnova anno dopo anno.
Come sia nato e quando soprattutto, sono domande di non facile soluzione. Tuttavia, appunto per le misteriose origini che si nascondono dietro di essa, è stata studiata da filosofi, musicologi e antropologi, da G.B. Basile ( che ne parlò per la prima volta nel 1600) a Pasolini, fino a Roberto de Simone che ne ha garantito certa divulgazione scritta.
Naturalmente datarla è quasi impossibile, a causa dei suoi riferimenti alle antiche farse avellane ( addirittura V secolo a.C.). Di sicuro sappiamo però che essa fu vietata varie volte nel corso dei secoli per le strade della Campania. Per ultimo, dal regime fascista, che impediva di andare cantando per le strade e forse pure per i suoi contenuti pagani.
Poi tutto rinasce nel dopoguerra, anche in quel di Casanova. La voglia di ricominciare, il benessere, spinsero Francesco Zuè (artigiano casanovese) a rimpiazzare in qualche modo la cantata locale, andata però perduta. Pensò, insieme ad alcuni, ad una rielaborazione del testo e della musica, integrando con quanto rimaneva delle strofe tramandate, con altre ascoltate nei comuni limitrofi ( Sessa, Casale, Lauro, Cascano, Corigliano, Piedimonte). Una sera di fine anno partì per i vicoli di Casanova, con il suo mandolino, qualche chitarra, alcuni cantanti, ed ovviamente con un suonatore di buche-buche, realizzato artigianalmente.
La tradizione ha resistito, si è rinnovata, con la partecipazione di nuovi componenti, che anche quest’anno porteranno in giro - per case, piazze, vicoli e cortili - la Cantata di San Silvestro, col suo seguito colorato, affascinato, carico di gioia e coperto da un mantello mitico.

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