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giovedì 19 maggio 2011

Il Gioco di Biasox


Sembra che Il Conte del Grillo non sia stato l'unico a ritrovare, studiare e tradurre le gesta dell' Antica Calenum. Inizia qui la saga del Conte Biasox a cura di Goffredo il Merlo


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Erano ormai giorni che il conte Biasox passava il suo tempo  in esilio sulla sua terrazza,  guardando da lontano il suo vecchio regno. Pensava a Giano, a Mattia, al cerusico e tutti i traditori che si sollazzavano in sua assenza.
Pensava a Grimaldellis che ormai era re e che scorazzava per la sua città.
Una sola cosa lo rendeva felice: i suoi averi erano tutti in cassaforte.
Ma sapeva anche che per intraprendere una guerra con Grimaldellis e i traditori avrebbe dovuto sperperare buona parte dei possedimenti e senza la certezza di una vittoria sicura.
A questo punto pensava … e pensava a come provare a riprendere il regno senza sperperare fortune e magari pacificamente.
Ormai era vecchio e stanco, non più potente come una volta quando un suo grido faceva tremare tutta la contea. 
Allora pensò ad un piano d’astuzia. 
Convocò un nobile dei Giallibus che aveva raccolto ingenti fortune durante il suo regno con vari progetti riguardanti il territorio ma mai nessuno realizzato. Sapendo che il giovane ormai ricco bramava solo al titolo di Conte lo mandò a chiamare dal prode Giano  e Mattia il gerarca di sinistra dicendogli che gli avrebbe rivelato il modo per fregare a Grimaldellis la contea.

Il giallibus subito corse alla presenza di Biasox, il quale in maniera super astuta gli spiegò che avrebbe mandato un messo a Grimaldellis con una proposta di giocarsi il regno in un grande gioco tra 2 squadre inventato da egli stesso per l’occasione.
Tale gioco avrebbe risolto la questione pacificamente e non ci sarebbero stati spargimenti di sangue.

Grimaldellis era un tipo orgoglioso e astuto e sicuramente si sarebbe accordato.
Il gioco consisteva in un grande tiro alla fune tra due squadre di mercenari e mentre alcuni tiravano, altri potevano lanciare frutti e ortaggi contro la squadra avversaria, per cui le difficoltà erano nel reperire il maggior numero di mercenari e di comprare il maggior numero di ortaggi e frutti da lanciare contro l’avversario.

Il Giallibus raggirato da Biasox, Giano e Mattia, mise a disposizione della coalizione ingenti fortune. Giano e Mattia radunarono tutti i propri uomini pagandoli profumatamente con i proventi del Giallibus.
E si dice che furono radunati oltre 2 mila uomini.
Purtroppo si dice anche che gli stessi uomini di Mattia, poco dediti alla fatica, al sudore e sempre alla ricerca di espedienti, essendo molto affamati dal fatto della mancanza di liquidità in un periodo cosi di crisi, nascondessero un carico ogni 5 carichi di frutta e ortaggi destinati al grande gioco nei palazzi di Kasanovia e nelle case dei poveri adepti affamati. Ma di questo non ne abbiamo notizia certa.

Nel frattempo, dall’altro lato della contea, il pastore forzuto e barbuto Franz il Grigio vide tra i cespugli una specie di sacco di iuta ... avvicinatosi vide che si trattava di un Giovane forse ferito e stordito.
Appena si avvicinò capì subito di chi si trattava.
Era il giovane Micheligno da San Donà, che era stato attirato dai sicari di Giano in un' imboscata e dalla quale non era più tornato vivo.
Probabilmente  i sicari bramosi  di ricevere la ricompensa da Giano lo avevano colpito frettolosamente e non si erano accorti che il giovane era ancora in vita.
Il pastore Franz lo caricò sulle spalle e lo portò nella sua capanna - con latte di capra, cosciotti di agnello e infusi d’erbe dopo una settimana riuscì a rimettere in forze il giovane ma ingenuo cacciatore di Volpi.

Micheligno era disperato per il tradimento di Giano fu cosi che prese la decisione .. lo avrebbe affrontato a viso aperto.
Il buon Franz lo prese con tutta la sua forza e lo legò ad un albero per non farlo muovere.
Subito dopo bevve un litro di vino e si addormentò.

Fu cosi che lo scaltro Micheligno riuscì a liberarsi e imbracciato un bastone si incamminò verso il palazzo di Giano.
Arrivato in città ragionò sul da farsi.
Da solo non sarebbe mai riuscito nemmeno ad avvicinarsi al castello di Giano e nemmeno i suoi amici capo ciucci di San Donà,  contati su un palmo di una mano, sarebbero riusciti ad aiutarlo.
Fu cosi che si stava rassegnando … ma poi… udì i banditori che annunciavano che per partecipare al grande gioco indetto dal Conte bastavano 60 volontari più dodici cavalieri e un candidato al titolo di Conte.
Il ragazzo da buon cacciatore ebbe l’idea: parteciperò al gioco! Esclamò
E umilierò Giano!
A questo punto tornò da Franz che si era ripreso dalla sbornia, e gli raccontò il piano..
Franz, che odiava Giano più di Micheligno, accettò di seguirlo nella sfida.
Tanto lui era forte al tiro alla fune.

Intanto Grimaldellis si preparava al grande gioco riunendo tutte le tribù più numerose.
Non voleva perdere il titolo di Re: sarebbe stato deriso in tutto il gran consiglio del Regno di Maradonia, se avesse perso nuovamente Calenum.

 A questo punto riunì il Cerusico con tutta la tribù dei gingerini, Donna Maria di pezze  rotonde, Antonius la  volpe, Antimus Mutus e i suoi passeri, e infine anche Luigi la flemma.
Per aumentare lo spirito di gruppo teneva grossi banchetti, sotto il simbolo di Maradonia, sperperando in lungo e in largo le sue ricchezze, ma la posta in gioco era alta per cui non avrebbe badato a spese.
 Mise a capo della squadra il folle Cerusico Don Luis De Santa Cruz, recentemente nominato Baronetto dei Gingerini, (consapevole che se non fosse stato capitano avrebbe potuto tradire passando addirittura con Biasox. I suoi informatori lo avevano avvisato di più colloqui tra i due).

 Il cerusico già sognava la sua Carinola e pensava con la sua megalomania strampalata a grandi progetti.
 Aveva preparato un plastico con la torre di Pisa in piazza Osvaldo Mazza.
Ventaroli sarebbe dovuta diventare una piccola Anacapri creando un canale da S.Ruosi alla via Appia che gli girava  tutto intorno.
 A San Ruosi avrebbe creato un piccolo porticciolo, cosi da avere una strada diretta da San Bartolomeo.
 Sognava di fare le case di Calenum di tanti colori diversi, in base alle stagioni.

Tutti tuttavia pensavano che avrebbe ridotto in schiavitù Kasanovia per ordine di Grimaldellis, invece proprio a Casanovam avrebbe tenuto la manifestazione che più gli stava a cuore: la fiera del Gingerino come dimostrazione della sua benevolenza.
 Intanto Franz e Micheligno giravano per tutta la contea usando parole strane di Liberazione e Rinnovamento, e di avere coraggio contro Biasox e Grimaldellis.
Ma occorrevano mercenari e carichi di ortaggi e frutti per partecipare al grande gioco e tra lui e Franz potettero comprare solo una cassetta di patate e un grossa zucca.
 Ma il sogno di Micheligno era affascinante nel regno: non tutti si erano venduti a Biasox e Grimaldellis e molti detestavano Giano.

 Tra questi c'era un giovane alto ( e qualcuno dice bello, ma su questo non c'è notizia certa)  di Nome Severino e di professione politologo che aveva avuto grossi screzi con Giano ( anch'esso politologo) dovuti ad alcune critiche proprio su trattati di politica (Non si è mai saputo se Giano fosse geloso della bellezza di Severino, oppure se Severino avesse mal sopportato le critiche ai suoi trattati).

 Severino appena sentì il nome di Giano sposò la causa, si alleò con Micheligno e Franz e insieme radunarono altri giovani e giovinette, tra cui  Maria la saggia da San Donà, Nella l'archeologa da Kasanovia, Fabio Rinoceros da Nocelleum e Rosa la lattaia.

 Si riunivano segretamente e pensavano a chi altro aggiungere alla causa.

Intanto a Casalem c'era un giovane a di Nome Nicolae e di professione enigmista, che volle unirsi a Micheligno, asserendo che avrebbe distratto gli avversari con i suoi enigmi, ed essendovi tra i molti sostenitori di Biasox e Grimaldellis tanti...  ma tanti…  non  proprio svegli…  la cosa sembrò poter funzionare.
Fu cosi Che Nicolae si unì al gruppo.
Fra questi (non proprio svegli) spiccavano il giovane Spiritus e il giovane Nardellibus, paggi di corte che avevano problemi con la lettura per cui erano il tormento di Grimaldellis nei pubblici convegni.
Ma d'altro lato messi nel gran consiglio erano facilmente manipolabili a differenza dello scaltro Antonius delle volpi e Antimus Mutus, ma questo è un altro capitolo.
Micheligno sempre accompagnato dal prode Franz girava tutta Calenum e radunò 778 Giovani.
Erano pochi contro i 2700 di Grimaldellis e i 2000 di Biasox ma il rancore  verso Giano era tanto che Micheligno li avrebbe affrontati anche da solo.

Il problema nacque quando si dovevano comprare gli ortaggi e frutti da lanciare contro i mercenari di Biasox e Grimaldellis.

Nessuno aveva un soldo erano tutti: giovani pastori, falegnani, muratori e scrivani con tanta arte e poca parte.

Ma non si diedero per vinti: la gente di tutti villaggi offrì qualcosa per far giocare al grande gioco la squadra di Micheligno: chi portava una patata, chi portava una zucchina e chi una melanzana.

Biasox rideva tutto il giorno, pensando ai carichi che de Giallibus comprava per lui, insieme a sciarpe, cappucci e cinte con lo stemma dei Biasox per distinguerli nel grande gioco.
Grimaldellis, più furbo e meno contento perché a differenza di Biasox pagava lui (con i soldi di Maradonia, ma erano pur sempre suoi), non capiva quale sentimento armasse questi giovani a privarsi anche della cena pur di partecipare.

Era ancora più depresso quando si voltava  e vedeva Don Luis costruire le portaerei  da ancorare a San Ruosi.

Antimus Mutus faceva conti per il futuro, Antonio delle volpi che progettava il puk, il pak e il punk, tutte opere pubbliche sue preferite (Non ne terminava alcuna ma era solito terminare i fondi per costruirle).

Ma Grimaldellis sapeva che tutti gli uomini hanno un prezzo a Calenum, e presto avrebbe comprato anche i giovani di Micheligno e, anche se non ci fosse riuscito, erano tanto pochi che non rappresentavano un problema.

Fu cosi che arrivò il giorno del grande Gioco: Biasox godeva e rideva da solo.... senza un soldo e senza stancarsi avrebbe ripreso Calenum.
Grimaldellis sudava freddo, spaventato dalle continue voci di tradimento ( anche donna Maria di pezze rotonde appena giunta a lui dalla corte di Biasox non gli ispirava fiducia).
Ma aveva una sola certezza: il denaro… comprare uomini, e comprare cibarie, lo avrebbe fatto vincere e fu cosi...
Infatti i 2700 di Grimaldellis sferrarono un attacco fortissimo contro i 2000 di Biasox che ad un certo punto finirono gli ortaggi da lanciare (Forse per colpa di Mattia il gerarca di Sinistra che aveva nascosto in  vari palazzi carichi e carichi per i suoi fannulloni, sarebbero serviti in attesa di un altro espediente. Si doveva pur campare aveva giustamente pensato!).

Quasi subito  i 778 di Micheligno potevano tirare solo la fune in quanto ad un certo  punto erano finiti i pochi ortaggi da lanciare verso i Grimaldellis e la squadra di Biasox/Giallibus.

Il prode Franz si battè come un leone proteggendo sempre Micheligno, che da capitano era il primo in  lista a prendere attacchi.
Dopo di lui in posizione subito dopo veniva Severino che spergiurava mentre tirava la fune contro Giano.
Nicolae distraeva di Spiritus e Nardellis con gli enigmi. ( Più che un enigma gli fece una domanda: dimmi chi sei ! Gli chiese Nicola! Nardellis non si aspettava una domanda cosi semplice e rispose sicuramente con un lapsus mentale dicendo: " Io sono Grimaldellis!

Mentre il giovane Spiritus preso dalla foga del grande gioco non rispose nulla. Qualcuno con cattiveria asserisce che ci stia ancora pensando).

Grimaldellis aveva vinto ormai.

Quasi tutti  i giocatori  di Biasox erano caduti oppure in fuga e i giovani di Micheligno erano tutti esausti ma non tutti erano caduti.

Buona parte dei giocatori di Grimaldellis  pensavano solo al compenso e non giocando con passione avevano abbandonato il gioco correndo alle macchinette mangiasoldi in voga a Calenum nelle osterie in quell’epoca.
Ma ci fù un grosso colpo di scena: Micheligno prese la grossa zucca che aveva portato il prode Franz, saltando molti dei giocatori di Grimaldellis, riuscì al lanciarla ad uno dei più forti e amati giovani della contrada di Kasanovia: Enzus cuore Impavidum. 
 Enzus prese questa zucca e corse, corse verso Gingerino, e il suo plastico con tutte le opere d'arte costruite  anche a  Calenum.
 Pensò alla sua Kasanovia, agli amici che lo avevano sostenuto, e saltò  oltre 1000 uomini di Grimaldellis, ( Molti già bevevano gingerini e facevano pokerini), e correva verso il Cerusico Don Luis : obiettivo rompergli la zucca in testa.

 Arrivato ad un passo da Don Luis, una patata lo colpì, lanciata da Donna Rosa della Baia Azzurra.
La zucca gli scappò dalle mani, e non riuscì nell'intento.  Ma...cadendo la zucca cadde sul plastico di Don Luis frantumandolo a mille pezzi. Fece un gran boato che Grimaldellis penso ad un colpo basso addirittura...un'imboscata di Biasox. ( Per fortuna non era cosi).

 Intanto Micheligno emozionato dal gesto di Enzo insieme con i 778 giovani ebbero a dare un ultimo forte strappo alla fune e fu così che caddero a terra in un grosso tonfo.

A terra erano anche De Imbecillibus, Tulipanus, donna Maria la zampa e Giorgius baffo da pazzo. Donna Ciaramellibus (funzionario che ogni tanto era costretta a prendere le sorti del comando di Calenum mentre questi faccendieri si azzuffavano), decise di far contare gli uomini che erano rimasti  in piedi.
In base a quella proporzione dichiarò che il gran consiglio  era cosi composto:

8 componenti per Grimaldellis ( con a Capo Don Luis il cerusico)
3 per Biasox ( Tra cui il giallibus)
1 Addirittura per Micheligno da San Donà!

Micheligno si abbracciava con il prode Franz ed era festeggiato da tutti i suoi giovani sostenitori.
Grimaldellis era contento di aver sconfitto per la seconda volta Biasox ma faceva i conti: tanti soldi spesi, e guardando Don Luis che ricostruiva un nuovo plastico, con la torre Eiffel a Calenum gli venne un forte senso di avvilimento.

Intanto Nardellibus continuava a dire : "sono Nardellibus o Grimaldellis"?!

Antimus Mutus con Antonius Delle Volpi pensavano ai compensi da dividere con il puk, pink e punk.

Gli sembrava una vittoria a metà.

Il Conte Biasox si ritrasse nel suo esilio, consapevole di non aver ripreso Calenum ma di non aver speso un soldo!

Inoltre aveva comunque 3 rappresentati nel gran consiglio.

Continua....

 Goffredo Il Merlo

mercoledì 18 maggio 2011

I Dati

Le elezioni amministrative hanno decretato la vittoria della lista capeggiata da De Risi e ha evidenziato alcune dinamiche politiche da non sottovalutare e da prendere ovviamente in analisi. Ciò che più salta all’occhio è la splendida e riuscita strategia politica attuata da Grimaldi il quale ancora meglio di Di Biasio ha chiaramente accentrato tutta l’amministrazione sulla sua figura. Ancora meglio di di Biasio proprio per il fatto che grazie alla sua strategia attuata in questi anni e concretizzatasi dopo il verdetto delle elezioni dei giorni scorsi, ha eliminato qualsiasi gioco di forza all’interno della maggioranza, appena insediata, in modo da non poter più correre rischi e di poter usufruire di una certa stabilità politica.

Mannillo (Tulipano,  Zampi, Montano), Di Lorenzo e per ultimo Giorgio sono stati prima acquisiti e poi scaricati. I primi politicamente distrutti, il secondo illuso e quindi scaricato. Infatti Giorgio avrebbe rappresentato una corrente potenzialmente destabilizzante all’interno della sua composizione in quanto legato storicamente ai Di Biasio e  per  Grimaldi è ovviamente più utile Di Spirito  in quanto, diciamoci la verità, poco può proporre, poco può rappresentare. A questo punto è chiaro che Casanova è stata politicamente azzerata con la bocciatura di Mannillo e Di Lorenzo che non sono riusciti ad “infilare” all’interno della macchina amministrativa nessuno dei loro. Un dato che anche se apparentemente negativo è decisamente positivo per i ragazzi di Coraggio e Libertà che a solo Casanova hanno avuto la fiducia di 212 elettori  grazie alle loro facce e alle loro idee, senza promettere posti di lavoro fantasma e senza un euro. I ragazzi di CeL nella frazione di Casanova hanno sconfitto la vecchia guardia aprendo così una nuova stagione politica e un nuovo movimento che con una buona programmazione potrebbe aumentare vertiginosamente il consenso. L’unico rammarico per CeL è che per pochi voti non ha potuto vedere un consigliere d’opposizione in più che molto probabilmente sarebbe stato Bertone, negando così ai casanovesi una vera e attiva rappresentanza di Casanova. Forse colpa di qualche “vecchio(a)” della politica casanovese che avrebbe potuto tranquillamente incalanare i suoi voti verso questi ragazzi invece di dirottarli su Carmine Di Lorenzo il quale, nonostante il tutoraggio di alcuni, ritorna alla vita privata con un pugno di mosche in mano. Cinque anni di De Risi che salvo capricci dovrebbe amministrare stabilmente Carinola, 5 anni d’opposizione per Coraggio e Libertà che messo da parte l’entusiasmo deve necessariamente lavorare duro per aumentare i consensi e la credibilità senza, ovviamente, farsi mangiare dalle dinamiche politiche nostrane. A questo punto possiamo solo dire che i vincitori sono due: Grimaldi e Coraggio e Libertà, gli sconfitti sono i Di Biasio (ma ancora fortissimi) e i deceduti (politicamente parlando) sono Mannillo e Di Lorenzo.
Zampi-Montano-Tulipano non pervenuti. 

Datolo

sabato 14 maggio 2011

Eliminare l'anomalia Carinolese

Il comune di Carinola è uno dei pochissimi in provincia di Caserta che non ha come sindaco un medico. Il sindaco di Sessa era e sarà un medico, quello di Mondragone anche, pure quello di Francolise senza dimenticare Falciano che non aveva scampo, visto che i candidati erano due medici. Anche il presidente della provincia è medico, addirittura primario, non conosco i suoi pazienti, ma se prende tutti quei voti saranno vivi, forse perché li manda dai suoi amici. Anche Carinola deve uniformarsi alla mafia bianca che impera su questa sfortunata provincia. Il medico non è pagato per curare ma per stare qualche ora in ospedale o nello studio. Lui presta la sua opera a chi gli pare pertanto è indispensabile averne uno amico.

Nella campagna elettorale si è parlato di mercato ortofrutticolo, marciapiedi,  piste ciclabili, posti di lavoro, uno solo ha candidamente affermato a cuore aperto di non promettere niente di tutto questo. Lui promette a chiunque si rivolga a lui di aiutarlo a vivere ed anche gratis. Può sembrare una offerta minoritaria rispetta alle altre, ma non è così almeno per gli anziani, che sono la maggioranza degli abitanti. Un giovane può votare con coraggio ed in piena libertà chi vuole ma un anziano, in queste zone, deve pensare alla sopravvivenza. Se non si rivolge ad un medico amico sicuramente finirà prima del tempo. Gli ospedali, i centri medici, le strutture sanitarie in genere, sono solo un posto dove occupare gli amici degli amici che curano solo gli amici ed i familiari. 
Gli altri devono accontentarsi di quello che gli capita ed affidarsi alla loro buona sorte. Se succedesse  in qualche altra zona d'Italia quello che capita qui, ovvero che ogni medico è anche amministratore del comune o altro,  forse l'autorità giudiziaria interverrebbe per stroncare questo miserevole voto di scambio. Qui non succede, qui i magistrati sono impegnati a combattere la “camorra”, fingendo di non comprendere che questo fenomeno è peggio della camorra, ed è inoltre considerato praticamente come normale dalla popolazione. Chi è tentato di cercare soluzioni politiche coraggiose si sentirà in difficoltà nel guardare negli occhi quello che lo deve aiutare a vivere se non lo ha votato. Se poi il medico in questione si interessa di cuore, allora devi affidarti alle sue mani se vuoi vivere, non hai altra scelta. Non si può essere uomini liberi da morti, pertanto tutti compatti voteranno il nostro candidato medico: saranno vivi qualche giorno in più… anche se da schiavi moderni.

Matusalemme

p.s si informa il solito commentatore che non capisce che il post è ironicamente serio

venerdì 13 maggio 2011

Tifoseria celeste

Un giorno il buon Dio, stanco di tutte le mostruosità che vedeva sulla Terra, chiamò i due angeli ai piedi del  suo trono e disse loro:
- Uagliù, ‘nci’a facciu cchiù! Chissi me fann’a pelle! -
-  Signore, sei puro Spirito! -  ricordò umilmente Primo Angelo, inchinandosi.
- Lo so, lo so! Si fa per dire! Un po’ di umorismo!... Ho bisogno di distrarmi un po’. Cercate per tutto il Paradiso i Santi protettori del Comune di Carinola e fateli venire qua, così ci guardiamo insieme questa partita elettorale. Solo i carinolesi riescono a farmi ridere.-
I due angeli presero il volo immediatamente e, poco dopo,  cominciarono ad arrivare ad uno ad uno tutti i Santi protettori di Carinola: San Bernardo, San Sisto, San Donato e Sant’Agnello, San Filippo e Giacomo, San Giovanni e San Paolo, San Francesco, l’ascetico San Martino, persino il silenzioso San Bartolomeo ed infine, di corsa e trafelato, ecco San Pietro.
Non appena il buon Dio lo vide, cominciò a ridere e gli disse:
- Oi Pie’!  hannu sparatu chella bbotta ri paesani tuoi! -
- Solo un anticipo di festa, mio Signore… ma tu sai chi è stato! -  Il buon Dio rise e non rispose, ma Pietro continuò, mormorando a se stesso:
- Lo so anch’ io! Ma qua l’aspetto! Vogliu vere’ si è capace ‘e trasì cca rentu!-
Si sedettero intorno al trono di Dio e guardavano con molta attenzione ciò che succedeva a Carinola, cercando di rimanere distaccati come la loro santità richiedeva. Ma come si fa a rimanere impassibili di fronte alle sciocchezze che si  sentono, alle manovre che si vedono, agli stratagemmi che si intuiscono?

Il primo a perdere la santa impassibilità fu proprio San Pietro che, con l’impulsività che lo ha sempre caratterizzato, si rivolse al suo successore San Sisto ed esclamò
- Sisto, tieni certi campioni tu! Ma senti quel Grimaldi come chiacchiera? Promette, regala, elargisce. Ma dove li prende tanti soldi? Dove li troverà in Campania tutti quei posti che promette? -
- Pie’, eppure prima di essere santo sei stato uomo, e pure nu pocu 'mbruglione! I soldi glieli dà la Regione, e qualche posto glielo daranno i suoi amici aversani, almeno per qualche mese. Ti sembra strano? E poi, i campioni non li tengo tutti io. Anche tu hai i tuoi  e tre li hanno presi in prestito proprio da te! E dove lo metti Mannillo? E dove lo metti Di Lorenzo?  Che in fatto di chiacchiera supera pure San Paolo. –
- Forte Mattia! Me fa addecria' quando parla – rispose  San Pietro
- Pure se dice stupidaggini?-
- Pure! -
- Non sei santamente corretto, Pietro! –
- Nessuno se ne accorgerà, Sisto. Neppure De Risi!  -
- De Risi è persona seria, Pietro! –
- Si, tanto seria che sta trasformando i carinolesi in un popolo di mangioni e di beoni, Sisto! –
- Si sta preparando i pazienti. Se perde, avrà almeno quelli - intervenne ironico San Bartolomeo.
- I migliori sono i miei protetti: semplici e puliti. Bisogna dargli credito – disse subito San Donato.
- Lascia perde, Dona’, aspetta qualche anno e te li ritroverai tutti come Mancini  - disse San Filippo che, non avendo candidati tra i suoi protetti, era quello che più si sentiva  imparziale. Invece la botta arrivò pure per lui.
- o come il tuo avvocato azzeccagarbugli! -
- Io invece ho una curiosità - disse San Paolo con solennità-  Queste, mi sembrano le elezioni più documentate della storia di Carinola: Gennaro parla con documenti alla mano; Micillo parla con documenti alla mano; Mancini parla con documenti alla mano; Galdieri gira con una cartellina piena di documenti che non caccia mai. Neh, ma in questi documenti che c’è scritto? Quante verità esistono?

- La verità è una sola, Paolo…- rispose sorridendo il buon Dio. Poi rivolgendosi a San Bernardo che se n’era stato silenzioso tutto il tempo gli disse;
- Berna’, e tu non hai niente da dire sui tuoi protetti? -
- Sto meditando le tue parole Padre Buono… Tu mi hai affidato dei figli molto difficili da gestire, ma non me ne lamento.  Nonostante i molti aiuti che mi hai dato - indica con gesto circolare della mano gli altri santi - i carinolesi non progrediscono più di tanto sulla retta via: sono sempre creduloni, propensi a farsi raggirare dal più furbo e poco coraggiosi nell’ affrontare il nuovo per migliorare e migliorarsi. Preferiscono affidarsi alle vecchie mani di chi li soffoca invece di affidarsi alle mani di chi li spinge in avanti… Non sanno sfruttare le occasioni che la Storia gli riserva per crearsi un futuro migliore….
Dimmi la verità Padre Buono e permettimi una parola molto umana: questo popolo che tu mi hai affidato, questi carinolesi sono troppo ingenui o so’ troppu… strunzi? –
Il buon Dio sorrise sornione e rispose al suo fedele San Bernardo:
- Perché lo vuoi sapere in anticipo? La risposta l’avrai tra qualche giorno, Bernardo. E sarà anche la verità che Paolo aspetta.-

Talìa

giovedì 12 maggio 2011

La lista di Troia

Grimaldennone e Derisao alla conquista di Carinola


In passato, la guerra era infuriata violenta a Carinola. Si era combattuta la battaglia delle Cave che decise le sorti dello Stato carinolese e in particolare di Casanova, una delle sue città.
Grande fu il clamore di gioia sprigionato dalla popolazione di Casanova, dinanzi alla tanto attesa vittoria. A seguito della vittoria, salì un nuovo regnante con i suoi consiglieri, ma quest’ultimo fu colpito da macchinazioni segrete e di conseguenza deposto.
Lo Stato, privo di un re, rimase sotto il dominio di un commissario, che si limitò a chiudere le porte del suo palazzo e lasciò il regno abbandonato a se stesso.
Il gioco era compiuto. Il terreno pronto. Il frutto maturo.
Re Grimaldennone, conosciuto come “l’Innominato” e il suo tira piedi Derisao detto “Gingerino”, decisero che era finalmente giunto il momento di sferrare un attacco decisivo che gli avrebbe garantito la conquista dello Stato.

“E’ il momento di prenderci ciò che è nostro” disse Grimaldennone mettendo una mano sulla spalla di Derisao . “E tu sarai il re dello Stato di Carinola”.
“Whoof!” rispose Derisao.

“Ho già inviato emissari ad annunciare allo Stato di Carinola di sottomettersi … oppure cadranno”, disse Grimaldennone con un sorriso maligno.

Gli emissari portarono la notizia in quel di Carinola; quest’ultima reagì in malo modo, schierando molti guerrieri sul campo di battaglia. Così il Fato vide due potenze contrapposte pronte ad affrontarsi fino all’ultimo guerriero.

Da un‘ altra direzione, si avvicinava al campo un manipolo di giovani ribelli, anch’essi pronti a non cedere Carinola nelle mani di Grimaldennone e Derisao. Ma le loro armi non erano sufficienti ad affrontare la feroce battaglia, anche se erano pieni di ideali e buone intenzioni. Entrati in gioco anch’ essi, vennero subito decimati dal feroce esercito di Grimaldennone e Derisao.

Nel salone della guerra di Grimaldennone :
“Hai visto caro mio? Saliremo senza problemi” - disse Grimaldennone sorridendo.
“E come la mettiamo con Casanova?... Sire … I casanovesi sanno”- disse Derisao perplesso.
“Non preoccuparti, carissimo. Ho un asso nella manica”.
Gli occhi di Grimaldennone si fecero feroci. “Useremo la lista di TROIA!” - esclamò.
“Whoof?” - chiese Derisao.

“Bevi il tuo crodino e ascolta … farò credere a quattro guerrieri di Casanova che li voglio nel mio esercito per le loro qualità, in questo modo, combatteranno per me e sottrarranno molti alleati all’esercito di Casanova, ma non abbastanza da essere una minaccia per noi”- disse Grimaldonne, scoppiando in una sonora risata.

“E’ fantastico!” – esclamò Derisao.
“Lo so … mio scudiero”.

Nonostante la lista di TROIA, l’esercito di Casanova e i ribelli di Carinola non si diedero per vinti. Continuarono la loro guerra, battaglia dopo battaglia, scontro dopo scontro, colpo dopo colpo, fino a giungere agli ultimi giorni di guerra, in cui le due potenze, si prepararono per lo scontro finale …

e che DIO ci aiuti!!!

MELKOR

martedì 10 maggio 2011

Chi è stato?


Alcune sere fa, nella piazza di Casanova è esploso un grosso petardo durante l'intervento dello sponsor della lista Derisi, Massimo Grimaldi. Sembra si trattasse di un grosso petardo non di dinamite. Si era pensato a qualcosa di molto più pericoloso a causa del forte boato al momento dello scoppio. La paura di danni alle persone per un momento è stata forte, visto il gran numero di ascoltatori presenti nella piazza. 
I commenti all'episodio sono stati tanti e diversificati, tutti concordi su un solo punto, ossia è stata una bravata. Bravata di qualche sconsiderato che non ha calcolato il danno che avrebbe potuto arrecare al malcapitato che fosse stato investito dall'esplosione. Le accuse reciproche tra nocelletesi e casanovesi si sprecano. I primi sostengono che qualche casanovese non gradisce la presenza di Grimaldi a Casanova perchè reo del defenestramento del sindaco precedente. Per questo motivo hanno esploso il petardo a scopo intimidatorio. I secondi, cioè i casanovesi, sostengono che simili azioni sono lontano dal loro modo di pensare e di vivere che non li porterebbe mai a compiere simili azioni. Inutile aggiungere che il cattivo di turno abbia affermato che i nocelletesi sono più adusi a queste azioni. L'opinione di tutti si è compattata sul pensiero che a compiere il gesto criminale sia stato un ammiratore di Grimaldi e non un suo nemico. Questi, forse intendeva festeggiare il dicorso del suo beniamino, come fanno i napoletani quando entra la squadra in campo. 
Tutte congetture ma tutti d'accordo su di un punto: simili atti non si devono più ripetere, in particolare a Casanova, una frazione con una lunga storia di civiltà alle spalle. Per evitare incidenti simili nei prossimi comizi tutti sono tenuti a vigilare affinchè l'eventuale sconsiderato di turno sia fermato in tempo.

Dicos

lunedì 9 maggio 2011

Il Gingerino

Attenzione:  il gingerino è una bevanda altamente alcoolica da assumere con moderazione. 

Solo lui poteva rinnovare il modo di fare politica, rendere il vecchio comizio un momento di divertimento, una gioia per l’elettorato che con il sorriso stampato sulla faccia applaude ad ogni battuta. Di chi stiamo parlando? Ma ovvio, di Giggino De Risi anzi, da oggi, del Gingerino De Risi grazie alla sua fantastica idea dell’aperitivo politico. Una formula innovativa che già sta determinando moda e  imitazioni su tutto il territorio nazionale. Infatti oggi anche Berlusconi, prima della seduta in tribunale, ha offerto Campari e Crodino a tutti ma ovviamente senza ricavarne il grande successo che il Gingerino carinolese ha ottenuto con la sua geniale, inimitabile idea.
Il Gingerino dice che l’aperitivo è un modo semplice, diretto per comunicare con gli elettori, spiegando il programma chiaramente a tu per tu, evitando la pesantezza del politichese che caratterizza il comizio dai balconi. 


Semplicemente giusto. 


Ma come si svolge l’aperitivo politico? Facile. Prima di ogni comizio il Gingerino de Risi offre stuzzichini e aperitivi a tutti i suoi fans e quando il grado alcolico aumenta ecco che parte con il programma, sparando cazzate a destra e a  sinistra in maniera, appunto, semplice e diretta senza il politichese ma con tanto paraculismo. Tutti bevono e magnano, bevono e magnano e il Gingerino parla, promette, fa il simpatico, il figo con tutti. Figuratevi che dopo il 5° Campari bevuto dai presenti, il Gingerino ha promesso di portare la maratona di New York a Carinola, di trasferire Disneyland a S. Donato e perfino di eliminare la TARSU (bhè su questo argomento anche i più ubriachi sono rimasti perplessi). 
Poi, dopo l’aperitivo politico, Gingerino e i suoi, un po’ traballanti, salgono sul palco  con non poche difficoltà e iniziano a leggere il discorso.  Ma l’aperitivo politico  ha delle controindicazioni: purtroppo non tutti i candidati di Impegno Il Comune reggono l’alcool, pensiamo infatti a Nardelli, che a Nocelleto non riusciva nemmeno a leggere, non perché non sia capace di leggere i pensierini scritti dal Grimaldone (anche se i maligni sostengono che fosse lucido e che invece è proprio ciuccio) ma perché non ha fatto come il Gingerino che beve solo Crodino. Si, proprio così, Gingerino quando espone le sue idee è lucido non è ubriaco. Anche se i suoi concetti sembrano assurdi e fuori dal tempo vi assicuro che il Gingerino beve solo Crodino e  l’alcool  lo lascia ai suoi elettori che mezzi stonati non capiscono e applaudono. 
Ovviamente c’è sempre chi esagera: infatti l’altro giorno, a Casanova, un seguace del Gingerino dopo aver tracannato qualche aperitivo di troppo, ha creduto che le elezioni fossero finite e che il comune fosse finalmente impegnato. Preso dall’entusiasmo ha iniziato con il lancio dei fuochi d’artificio per festeggiare. Il gingerino senza scomporsi ha guardato il suo pubblico e ha detto: “Tranquilli non è successo niente, tutti al Bar offro io!!” e tutti, applaudendo, sono andati a bere. 


Grazie Gingerino per averci dimostrato ancora una volta che sei inimitabile. Dopo la filosofia del “faccio il cazzo che mi pare” hai donato a Carinola un nuovo modo di fare politica e appena diventerai sindaco siamo sicuri che vedremo sempre il consiglio comunale pieno di gente sbronza che approva delibere pur non capendoci una minchia accompagnati da festosi applausi dai tuoi poco sobri sostenitori.

So Ele Assim

domenica 8 maggio 2011

La paura fa novanta

Quando dalle promesse si comincia a passare alle minacce, vuol dire  che è entrato in gioco l’elemento “paura”. Paura chiaramente di non farcela perché si comincia a realizzare che gli avversari politici sono migliori e più agguerrirti di quel che si pensava e  che la gente è meno stupida di quel che si pensava.
La lista Impegno in Comune, capeggiata dal dott. De Risi e manovrata dal consigliere regionale Massimo Grimaldi, sta attraversando un momento di grande paura. A nulla  sembra valere la strategia del silenzio e della correttezza politica adottata; la gente sa benissimo che dietro questa tattica che vuole presentare i candidati come i migliori agnellini che il Comune abbia  mai partorito, si nascondono lupi pronti a sbranare. 
E lo sa a proprie spese: i lupi non riescono a fare gli agnelli a lungo.

Sono cominciate le minacce alle persone che dimostrano attenzione per la lista Galdieri e per la lista Zannini. Forse l’onorevole pensava di avere di fronte degli sprovveduti o, superbamente, contava troppo sulle proprie forze. Invece, quando si è reso conto che Galdieri, da quel signore che è, ha moltissimi sostenitori e che Zannini, dal giovane determinato che si è rivelato, ha tantissimi consensi tra i giovani carinolesi, ha cominciato a cagarsi sotto. E visto che le promesse non bastano più, è passato alla strategia appresa dai suoi amici casalesi: le minacce.

Ieri sera, il comizio di Galdieri a Nocelleto doveva essere presentato da un capace giovane locale che all’ultimo momento ha dato forfait perché era stato pesantemente minacciato. Soffiata sicura, ma nessuno dei candidati della Lista ha approfittato della cosa per inveire contro i nemici politici. Hanno ovviato facendo tutto da soli,  trattando ampiamente il proprio programma e rispettando il volere dell'altra lista che aveva chiesto di abbassare i toni. Lo stesso dicasi di Michele Zannini che si è rivelato un giovane di grande responsabilità. 
I toni sono stati abbassati, ma a che serve se poi, chi chiede più dolcezza, dietro la schiena nasconde il coltello?
Ahi, ahi, ahi… gli avversari sono molto tosti, onorevole. Per chi vuole vincere a tutti i costi non è una bella cosa da accettare. Cosa farà se neppure le minacce riusciranno a portare il suo candidato in Comune?...
Lo possiamo solo immaginare.

Voliamo Alto

sabato 7 maggio 2011

Vergognosa sceneggiata

Vergognosa sceneggiata al Comune di Francolise tra il sindaco Lanna, il vice-sindaco Russo e il consigliere regionale Grimaldi.

Caro quiqui sono un cittadino di Francolise; voglio scusarmi con i cittadini di Carinola per la sceneggiata napoletana che ieri mattina si è consumata al comune di Francolise. Mercoledi mattina una cooperativa dal nome in codice Cales ha presentato un progetto per un mercato ortofrutticolo, naturalmente senza finanziamento. L'amministrazione Lanna, con a capo il sindaco Lanna e il vice-sindaco Andrea Russo, hanno comunicato che, per voler di Dio, questo progetto sarà finanziato; promessa di chi?... A pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale carinolese spunta Grimaldi che promette il finanziamento. In cambio si deve diffondere, a mezzo stampa e a voce a più non posso, che è lui il promotore di questa iniziativa e, sentite un pò, che  la cooperativa Cales è formata da carinolesi. In più nel Comune di Carinola sarà lanciata un' iniziativa sull'agricoltura con l'assessore regionale. Tutto questo sotto le elezioni carinolesi!!! Tutto una farsa naturalmente il progetto, che è senza finanziamento,  e che passate le elezioni, andrà a puttane!!! Ma come è possibile che un' amministrazione come quella di Francolise si presti a questa sceneggiata vergognosa? Spero che dai balconi diffonderete questa pagliacciata.....Purtroppo l'Amministrazione Lanna è senza idee e guida politica....
Addà passà a nuttat!!! Stringete i denti contro questi avventurieri, popolo carinolese!!!!

La verità!!!!

venerdì 6 maggio 2011

Un'ora di aria pulita


Il comizio dei giovani nella piazza di Casanova è durato poco più di un'ora. Più che un comizio è stato un incontro colloquiale. Sono stati lanciati dei messaggi nobili in contrasto con le solite pappine elettorali.
Discorsi puliti e di una certa levatura, a dimostrazione che non è vero che studiare non serve. Hanno fatto respirare un'ora di aria pulita scavando un solco profondo tra chi ha cultura e chi ha solo potere. Palesemente differente dall'aria che si respira quando si ascoltano i dinosauri innestati a draghi che alitano solo fumo nauseabondo. Al contrario di loro, questi giovani hanno saputo far vivere per un momento la vera politica, trsportando gli ascoltatori al di sopra degli interessi personali che imprigionano gli attuali cosiddetti big della politica carinolese.
Si è levato alto e fermo il grido di Bertone di non saper fare politica, inteso nei modi e forme insegnate e praticate negli ultimi venti anni nel nostro comune. Dolce, suadente e chiara è stata la relazione di Provitola, che ha suggerito le vere cose da fare per rilanciare questo comune, ammesso che ce ne sia la volontà. Sicuro e brillante è stato Rotunno nell'esposizione del progetto per risollevare l'economia depressa di questa zona. Altrettanto incisivi sono stati gli interventi di Nuvolone e del candidato sindaco Zannini, senza dimenticare la brilllante e sicura verve del presentatore di turno Rino Di Cresce. Un apprezzamento particolare per la figura e l'intervento del signor Aurilio, che con le sue parole, ha mostrato a tutti come è possibile restare giovani indipendentemente dalla propria carta d'identità.

Anche Mancini ha diritto ad una menzione particolare, al contrario del suo solito, ha mostrato una sicurezza e prontezza di linguaggio mai sentite prima da lui. Forse, spinto dalle proprie buone ragioni, ha sferrato un duro attaco al trasformismo politico di Mannillo, accusandolo di essere la causa principale della destabilizzazione del quadro politico carinolese. Ha colpito molto gli astanti la rivelazione di un commento del Mannillo appena approvata la delibera dell'affare Sacom. Ha riferito che il Mannillo disse che quella delibera era un grande traguardo, finalmente la popolazione sarebbe stata liberata dall'egemonia delle congreghe sui cimiteri. La sicurezza con cui ha esposto le sue dichiarazioni ha convinto tutti che stesse dicendo il vero. Anche quell'intervento è stato opportuno, un pò di pepe non guasta mai. I commenti dei vari trichechi sono stati quelli soliti, affermare che non sono i bei discorsi o i bei progetti a conquistare l'elettorato.
Forse è vero, la macchina della promessa e della speranza, soprattutto di un lavoro, è in movimento da tempo, ma se è servito per guadagnare un solo consenso non è stato inutile. L'importante che sia passato il principio che esiste anche la politica pulita, lontana dagli intrallazzi e dagli intrighi. La politica sana che fa sentire bene chi la pratica e chi la segue. Forse non tutti gli ascoltatori voteranno quei ragazzi coraggiosi ,ma sicuramente tutti quelli che li hanno ascoltati ieri sera hanno respirato per un'ora tanta aria pulita, sotto forma di idee e progetti seri ed onesti.




si ringrazia Enzo Ceraldi per aver girato il video del comizio.




 Passante

Tiro Mancino