Gli echi delle sofferte elezioni della scorsa settimana vanno infine affievolendosi per lasciare il posto alla normalità. Una normalità che per alcuni ha il sapore amaro della sconfitta, per altri l’esaltazione della vittoria.
Si continuerà a parlare di queste elezioni ancora per qualche tempo, ma intanto i cittadini stanno lentamente rientrando nei ranghi, occupandosi delle proprie quotidiane faccende; cercando di allontanare le ostilità politiche che ha diviso gli animi.
Ed ecco subito la “festa di maggio” che riporta un po’ di equilibrio in una comunità troppo manipolata dagli interessi politici, troppo sballottolata di qua e di là senza troppo rispetto: ciò che la politica divide e invelenisce, la festa unisce.
Dopo l’esperienza elettorale che li ha visti antagonisti ed avversari, i casanovesi si stringono ora intorno alla loro Madonna, ritrovando il piacere di essere una comunità unita, pacifica e collaborativa; mettendo definitivamente da parte le ostilità trasportate negli animi dai tanti signori della guerra che pur ci sono, e tanti!
Già da diversi giorni, mentre molti ancora discutevano sui risultati elettorali, moltissime persone si dedicavano alla raccolta del mirto e dei fiori e alla loro preparazione serale in diverse case.
La suggestiva fiaccolata notturna di venerdì verso la Chiesetta della Grangelsa ha contribuito grandemente ad infondere negli animi la pace perduta nei giorni scorsi, fino ad arrivare a sabato notte, clou della preparazione alla processione domenicale.
Come sempre, dopo la mezzanotte, si da inizio all’ Infiorata, lo stupendo tappeto floreale che si snoda lungo via Grangelsa. Tutti presenti; tutti e più ancora: Antonio, Palmina, Giovanni, Lucia, Maria, Antonetta, Giovanna, Giacomo, Mariano, Michele, Pasquale, Olga e tanti, tanti giovani.
Si bisbiglia, ci si organizza, ci si predispone per le varie mansioni, ci si piazza ai posti di “combattimento”, si inizia ad apparecchiare la strada…. Ed ecco che lentamente, ma incessabilmente il tappeto comincia prendere forma, a srotolarsi… Molti caffè accompagnano la nottata; molte battutine e prese in giro allietano la stanchezza e le lunghe ore di lavoro, ma lo spirito di aggregazione è più vivo che mai. La comunità è di nuovo coesa, unita, ben desta, pronta ricostruire ciò che molti vorrebbero distruggere: il proprio senso di appartenenza e la propria rispettabilità.
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