Ho preferito dare l’ultimo saluto a Padre Michele martedì pomeriggio, lontano dal clamore della folla. Mentre il treno mi portava a Roma in un pomeriggio piovoso, non potevo fare a meno di pensare a lui, parlare di lui con gli amici che mi accompagnavano, ricordarlo così come io l’ho conosciuto. Ben poco per la verità, e di questo me ne rammarico, ma quelle rare volte che ho parlato con lui mi sono sempre sentita molto a mio agio. Avevo di fronte l’amico ed il compaesano con cui era possibile fare battute e ridere, sentendosi liberi dai canoni dell’ufficialità, anche se, devo sottolineare, Padre Michele non perdeva mai, neppure nell’ufficialità più rigida, il suo modo di essere affabile e cordiale.
Quando sono arrivata a Roma, alla Delegazione di Terra Santa, mi ha fatto un certo effetto vedere la bara messa lì per terra e accanto, su un capitello, i suoi attrezzi di lavoro: la piccozza e la cazzuola che usava per i suoi scavi e che ora sono diventati cimeli da tenere in un teca di vetro. Le preghiere e i canti dei frati francescani presenti in sala penetravano nel più profondo degli animi e creavano un’emozione rara. Profondamente mistica. Era questo il mondo a cui Padre Michele apparteneva; non certo quello mondano che pur sapeva frequentare con il dovuto distacco.
Ho trovato là tanti compaesani che vivono a Roma e, come accoglienza, ho avuto il sincero e accorato pianto della sorella Maria.
Carinola perde una persona eccezionale che poteva dare ancora tanto al mondo intero e al suo territorio a cui è rimasto sempre molto legato. Da studioso qual era, conosceva benissimo l’importanza delle radici e ne andava fiero. Come non ricordare le belle partite a pallone che quasi ogni 25 Aprile faceva con i compaesani sulla piana di San Martino! Amico tra gli amici…
Non voglio celebrarne i meriti professionali, peraltro abbondantemente celebrati su tutti i mezzi d’informazione, preferisco ricordarne le doti umane che lo hanno portato ad essere quello che era diventato.
Persona schietta, coltissima e umile, Padre Michele ha portato nel mondo il vero modo di essere della sua terra: la semplicità di cui è fatta la vera grandezza. Quella grandezza l’aveva però raggiunta solo con i propri mezzi: la passione per il proprio lavoro, il sacrificio, l’impegno continuo, lo studio e la ricerca, ma soprattutto la fede che lo aveva spinto ad una scelta di vita fin da giovanissimo. Quella fede non è mai rimasta chiusa ed inattiva dentro di lui ma, sempre fruttuosa come i talenti della ben nota parabola evangelica, ha fatto di lui un uomo di pace, rispettato ed amato sia dagli ebrei che dai palestinesi, persone normali o grandi della terra, tra cui si muoveva con la massima libertà e sicurezza. E proprio come San Francesco, di cui aveva abbracciato il carisma, è riuscito a essere veicolo di pace là dove la pace sembra impossibile. Per quella fede che lo sosteneva, aveva cercato le verità in cui credeva attraverso uno studio meticoloso e continuo della Bibbia e che lo ha portato a fare numerose e sorprendenti scoperte archeologiche.
Personalmente, ho in comune con lui l’amore per la storia. Lui per la nobile storia della cristianità, io per la piccola storia del nostro Comune. Ancora di più, ci accomuna la certezza che il passato non può e non deve andare perduto, ma ricercato e riscoperto. Senza il passato in cui affondano le proprie radici non può esserci futuro per l’uomo.
Dopo sofferta decisione dei familiari, Padre Michele lascia definitivamente l’Italia per essere sepolto sul Monte Nebo, in Giordania, là dove ha operato per quarant’anni. Così lui desiderava, così forse è giusto che sia.
A noi carinolesi, insieme ai suoi familiari, lascia una stupenda quanto impegnativa eredità: quella di essere i custodi della sua memoria.
Di questa eredità dobbiamo esserne degni e saper tramandare alle generazioni future la figura e l’opera di questo nostro beneamato concittadino.
Clio
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Da http://lioneljourney.blogspot.com/2008/11/tribute.html (traduzione) (26.11.08)
Un Tributo
Per segnare la fine dei 30 giorni di lutto per Padre Michele Piccirillo e’ stata celebrata una messa ieri al monastero di San Salvatore.
La chiesa era gremita. Oltre ai numerosi religiosi, i preti e il Nunzio Apostolico, c’erano anche amici musulmani ed ebrei che hanno voluto unirsi a questo memoriale. Il Custode ha presieduto la messa ma e’ stato il Decano ad avere l’onore di pronunciare l’omelia. E’ stato un momento molto toccante – credo che nessun occhio sia rimasto asciutto tra la platea. Fra' Claudio Bottini ha ripercorso la vita di padre Michele Piccirillo, la sua infanzia, gli anni della sua formazione e del suo lavoro, la sua passione per l’arte, la letteratura e l’archeologia; i suoi successi e insuccessi; e la fede e la dignita’ durante gli ultimi giorni della sua vita.
La chiesa era gremita. Oltre ai numerosi religiosi, i preti e il Nunzio Apostolico, c’erano anche amici musulmani ed ebrei che hanno voluto unirsi a questo memoriale. Il Custode ha presieduto la messa ma e’ stato il Decano ad avere l’onore di pronunciare l’omelia. E’ stato un momento molto toccante – credo che nessun occhio sia rimasto asciutto tra la platea. Fra' Claudio Bottini ha ripercorso la vita di padre Michele Piccirillo, la sua infanzia, gli anni della sua formazione e del suo lavoro, la sua passione per l’arte, la letteratura e l’archeologia; i suoi successi e insuccessi; e la fede e la dignita’ durante gli ultimi giorni della sua vita.
Il Decano ha anche parlato della tempra di padre Michele Piccirillo e della sua apparente caparbietà, che a volte poteva fare male. Ma ha anche ricordato qualcosa che io penso sia da considerare un segno distintivo dei grandi personaggi: tale caparbietà, dopo tempo e di solito dopo la morte, viene riconosciuta come convinzione, passione, perseveranza e tenacita’ nel difendere cio’ che i grandi personaggi sanno essere la verita’. Cio’ e’ espressione della volonta’ di Dio. Tali personaggi sono cosi convinti e appassionati nei confronti del proprio lavoro/missione/sogno, che vi si attaccano con tenacia, combattendo ogni opposizione, perche’ sanno che Dio portera’ dei frutti ai loro sforzi. E il tempo da loro ragione, sempre.
Questo fa parte del formarsi di un eroe: ma la gente intorno vedra’ sempre il peggio, chiamandola ostinazione, mancanza di cooperazione, egoismo, caparbieta’. Tutto cio’ e’ dovuto al fatto che questi critici sono pieni di paura: paura dei fallimenti, paura di fare un passo nell’ignoto, paura di lasciare le cose comode e, soprattutto, paura di credere nella provvidenza di Dio, paura di avere delle convinzioni, paura di avere un ideale. Queste sono le persone tristi, che fanno della mediocrita’ una virtu’. Quanto spesso ho visto accadere lo stesso per Madre Teresa, Giovanni Paolo II, Padre Allegra, San Giovanni Bosco… ognuno di loro in un momento o un altro sono stati accusati per la loro “testardaggine” da gente senza colore e senza faccia. Solo piu’ tardi fiorirono alla santita’, attaverso la loro tenacia e perseveranza.
Dopo la messa siamo scesi tutti giu’ nella Sala dell’Immacolata, dove e’ stata proiettata l’anteprima di un documentario dove e’ presente Padre Michele Piccirillo. Il filmato e' stato girato dalla RAI e non e' ancora stato pubblicato. La Sala era piena fino alla massima capacita’. E’ stato strano guardare padre Michele parlare nel film: riconoscevamo la sua voce, il suo gesticolare, le sue battute… ma non e’ piu’ qui tra noi. Nell’oscurita’ della sala, potevi sentire la gente singhiozzare e asciugarsi gli occhi, mentre guardavano questo grande uomo che ha dato la sua vita alla causa della pace attraverso l’archeologia, mentre con passione spiegava le scoperte e il lavoro continuo sui mosaici ritrovati in Israele, Giordania, Siria ed Egitto. Oggi i suoi discepoli continuano a lavorare qui.
Ed io penso che il piu’ grande tributo che possiamo fargli e’ continuare a lavorare. Lavorare con tenacia e passione, con fiducia totale in Dio, con una tenacia che attirera’ le critiche di chi ha niente altro che la mediocrita’ come virtu’, la mediocrita’ come sogno e la comodita’ come ideale.
Lionel Goh
Con affetto ed ammirazione per questa persona stupenda, porgo le mie più sentite condoglianze a tutta la famiglia. Clio
RispondiEliminauna intervista di padre michele - video
RispondiEliminahttp://www.giovanipace.org/index.php?option=com_content&task=view&id=1999&Itemid=99999999
Addio Padre.
RispondiEliminaMi considero una persona fortunatissima perche' ho avuto la possibilita' di incontrare Padre Michele tante volte e di ascoltarlo, di andarlo a trovare nella sua "terra" d'adozione di cui conosceva ogni anfratto , di imbambolarmi ai suoi racconti di 40 anni in Terra Santa. La fortuna rara di camminare a Gerusalemme sotto la sua guida, e' qualcosa di irripetibile.
E a Gerusalemme ho potuto vedere quanto fosse importante il suo lavoro, quanto bene facesse alla Palestina e ai suoi ragazzi, quanto tutti gli volessero bene e lo rispettassero come un maestro.
Non dimentichero' mai la sua acuta ironia, la sua intelligenza sferzante, la sua mente aperta...
Mi associo al dolore della famiglia Piccirillo per la scomparsa di padre Michele e faccio le più sentite condoglianze. E'una grande perdita per noi e per tutto il mondo.
RispondiEliminaSono sempre i migliori a lasciarci troppo presto.
RispondiEliminaPadre Michele aveva ancora tanto da dare, ma evidentemente il Signore ha ritenuto che avesse dato abbastanza e l'ha chiamato a Sè. Noi che l'abbiamo conosciuto non lo dimenticheremo e terremo viva la sua memoria, per quel che ci sarà possibile e concesso. Ciao padre Miche'.
Sempre i migliori ci abbandonano, Casanova perde ancora uno dei suoi figli più importanti. Padre Michele Piccirillo è stato un personaggio notissimo nel campo dell'archeologia perchè con i suoi scavi ha contribuito alla scoperta di alcune meraviglie, oggi meta di pellegrinaggi di studio e turistici in Giordania.
RispondiEliminaDa qualche anno era anche diventato un personaggio romanzesco col nome di padre Matteo. È stato il giornalista e scrittore Franco Scaglia, ad utilizzarlo come protagonista di due suoi romanzi, «Il custode dell'acqua» e «Il gabbiano di sale». Autore di numerose opere sui reperti archeologici della Giordania, egli, sin dal 1973, ha diretto opere di scavo e progetti di restauro presso il Memoriale di Mosè sul MOnte Nebo, a Madaba e ad Umm al-Rasas. Con sincero cordoglio mi associo al dolore della famiglia Piccirillo porgendo le mie più sentite e sincere condoglianze.
"Padre Michele, tu hai fatto conoscere in tutto il mondo un paesino di nome Casanova e Casanova non ti dimenticherà mai!"
Ciao Padre Michele!!!!!
Per chi non lo sapesse informo che il libro "Il custode dell'acqua" di Franco Scaglia, il cui protagonista è il nostro padre Michele con il nome di Matteo, ha vinto il premio Campiello 2002. E' un libro molto bello e interessante che ci aiuta anche a capire la realtà sociale e politica in cui si muoveva il nostro frate. Invito tutti a leggerlo. E' un modo per avere ancora con noi padre Michele che sicuramente non dimenticheremo.
RispondiEliminaA perdite così gravi ogni commento può diventare banale mi associo alle sincere condoglianze .
RispondiEliminaRoberto
..era una grande persona.. condoglianze
RispondiEliminaIn questi giorni di grande intensità emotiva in memoria dei nostri defunti, non posso fare a meno di ricordare Padre Michele che ci ha appena lasciati. Spero che il suo ricordo rimanga sempre vivo in chi lo ha conosciuto e stimoli la curiosità a conoscerlo in chi non lo ha conosciuto. Conoscere la sua persona e la sua opera può farci solo bene. Spero che le amministrazioni comunali, di oggi e di domani, faranno in modo che la sua memoria rimanga sempre viva nella vita di questo comune. Una preghiera.
RispondiEliminaoggi e il primo novembre e voglio fare gli auguri a tutti voi del Quiquiri e per tutte le persone mie compaesane di casanova,in memoria dei nostri defunti va un ricordo da parte mia alla famiglia Pezulo che in questi giorni gli saro' vicino almeno con una preghiera.Angelo da Pordenone
RispondiEliminaqui di seguito il testo della bellissima omelia per i funerali di padre Michele a Livorno, dal vescovo di Livorno Simone Giusti:
RispondiEliminaEgli si è messo in ascolto della terra e dalla terra ha avuto risposte da Dio.
Egli ha giocato tutta la sua vita sulle parole dell’apostolo Giovanni: “Il Verbo si è fatto carne”, ed è andato alla ricerca di tutte le orme del verbo, di tutti i segni del passaggio di Dio nella storia dell’umanità’, e quanti ne ha trovati.
La sua vita è stata tutta dedicata a far parlare coloro che hanno voce, è stata un dare il diritto di parola a dei singolari poveri: le pietre, la polvere, la terra, il mare.
Pietre, polvere, terra, mare hanno gridato la verità; ed hanno fatto emergere dai dubbi della storia la verità della fede smentendo cosi chi voleva in nome della Storia smentire l’Alfa e l’Omega della storia di tutta l’umanità’.
I poveri, i dimenticati con padre Piccirillo hanno parlato.
Povere pietre dimenticare da secoli e secoli, hanno gridato facendo tacere i falsi sapienti di tante scuole di pseudo teologia o storiografia.
I poveri dimenticati da secoli, cercati, amorevolmente riportati alla luce, letti, capiti, ascoltati hanno innalzato il loro canto di lode al Signore e hanno iniziato a raccontare in maniera sempre più forte e chiara la storia di Dio che ha voluto camminare con un popolo, la storia del Figlio di Dio che ha voluto farsi carne ovvero materia, polvere, acqua, minerali ed oggi grazie a Padre Michele sono proprio essi polvere, acqua, pietre a parlarci di Lui.
Già S. Paolo implicitamente nella sua lettera ai Romani accennava all’Universo che svela i misteri di Dio.
Padre Piccirillo ha fatto ascoltare a tutti noi l’inno delle creature al loro Creatore e la sua opera non era ancora finita.
Quando l’ultima volta che l’ho incontrato, in ospedale, siamo stati in cordiale colloquio per più di mezz’ora, subito la nostra attenzione si è posta sui nuovi siti archeologici che stava studiando, in primis sul monte Nebo, vera nuova Enciclopedia del vecchio Israele e della Chiesa nascente.
E poi la sua passione per il Santo Sepolcro.
Con passione mi illustrava il rilievo architettonico del complesso al quale stava lavorando, necessaria premessa per degli ormai urgenti lavori di restauro.
La sua fine fisica è giunta molto prima della fine delle sue energie spirituali e dei suoi progetti.
La sua anima ora appartiene solo a Dio, i suoi progetti oggi debbono essere i nostri, la sua ansia per la Terra Santa deve essere la nostra, la sua civile passione per i cristiani di Terra Santa deve essere sempre di più la nostra.
Padre Michele, la polvere ti ha parlato, ora la polvere ti accolga e come incenso salga la tua anima al Creatore, al Signore che ami da sempre.
Grazie per aver fatto parlare le povere ed umili pietre e con esse hai zittito i dotti e i sapienti.
Che S. Francesco ti accolga in Paradiso.
Bellissima omelia! Degna di Padre Michele.
RispondiEliminaCon grande dolore abbiamo appreso della scomparsa di Padre Michele.Il suo lavoro ed il
RispondiEliminasuo amore per Gesu` e la Terra Santa saranno di
monito a tutti noi per formarci in una fede sincera e duratura. Ci uniamo al dolore della
famiglia Piccirillo a cui estendiamo le nostre
piu` sentite condoglianze.
L'attore Silvio Orlando ricorda padre Michele nel suo intervento al programma Che Tempo Che Fa
RispondiEliminahttp://www.chetempochefa.rai.it/TE_videoteca/1,10916,1093106,00.html
Anch'io ho visto la trasmissione Che tempo che fa e ho sentito l'attore Silvio Orlando che parlava del nostro p.Michele. Mi ha fatto un strano effetto sentir ricordare un mio compaesano con tanto rispetto ed affetto.
RispondiEliminaAbbiamo perso un grande carinolese e veramente dobbiamo cercare di essere degni di lui.
Tantissime condoglianze alla famiglia.
Avrei un paio di proposte da fare all'ammistrazione Comunale. La prima sarebbe quella di mettere una targa a memoria vicino la casa di Padre Michele così sta ai piedi di Vico Toppetta per don Bartolomeo Sciaudone. La seconda sarebbe quella di intitolargli una strada, ma una strada importante non un vicoletto. Per esempio, via Nazionale è troppo lunga e, dalla piazza in poi, potrebbe essere divisa in due parti: una parte intitolarla a padre Michele. Credo che il popolo di Casanova ne sarebbe molto contento
RispondiEliminagrande persona
RispondiEliminahttp://www.toscanaoggi.it/notizia_3.php?IDCategoria=205&IDNotizia=10412
RispondiEliminaUn ricordo di Padre Michele su Times
RispondiEliminahttp://www.timesonline.co.uk/tol/comment/obituaries/article5157712.ece
Sono di Casanova ho l'impressione che P Michele piccirillo sia conosciuto molto in Italia e in tutto il mondo ma poco a Casanova. Per chi volesse aggiornarsi sulle sue attività basta che clicchi P michele Piccirillo e se ne renderà conto.
RispondiEliminaNavigando nel web, ho trovato decine di articoli dedicati a p. Michele; in inglese, in francese, in tedesco oltre che in italiano. Tutti celebrano la memoria di una persona molto amata e molto rispettata nel mondo della cultura, e si dolgono della sua precoce scomparsa. Per me che sono suo compaesano e lo conoscevo bene, leggere di lui in questo modo, mi fa molto emozionare. Se la redazione li potesse tradurre e riportare tutti su questo blog,come ha fatto con quest'ultimo tributo, farebbe un'opera veramente meritoria. Troppo poco si sa nel Comune di quest'uomo che ha dato tanto alla cultura, alla pace e alla cristianità.
RispondiEliminaCarinola non può essere altro che fiera di questo suo figlio che è stato capace di farsi amare da tutto il mondo per il suo impegno,la sua disponibilità, ma soprattutto per la sua grande semplicità.
Navigando nel web ho letto che p Michele il 27/10/2oo8 è stato commemorato nel consiglio comunale di Monza, tenutosi in quella data. Non ho trovato analoga iniziativa da parte del consiglio comunale di Carinola.Pensandoci bene, mi sembra normale, la parola cultura a Carinola è interpretata in modo diverso rispetto agli altri comuni.
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