...li darò in pasto ai maiali se solo osano di nuovo pronunciare il mio nome. Non voglio nemmeno pensare cosa farò se scriveranno ancora contro il conte De Bià!
Ma padrone – obiettò calmo un domestico- non può essere cosi’ drastico con i giornali, il popolo che cosa penserebbe? Che certamente nasconde qualcosa, che magari c’è dietro qualche imbroglio che non vuole far scoprire..
Sta’ zitto stupido verme- urlò il barone Lo Mann- e piuttosto prepara qualcosa per cena che ho una fame da lupo...subito padrone, corro in cucina- annui il domestico e come promesso scomparve nell’ombra di una scala che portava nelle cucine. Il barone Lo Mann passava un periodo assai turbolento, non solo per la guerra che conduceva in seno al suo partito che da quasi un anno non aveva né vinti né vincitori, ma per i travagli che già si preannunciavano riguardo alla sua candidatura a primo feudatario della contea di Canrinol , ancora sotto il governo dello spietato conte De Bià. Nessuno però sapeva che in quel tempo i due erano stretti da una forte alleanza, scaturita da anni di governo insieme e dalla complicità in diverse operazioni. In ogni modo, il problema che sembrava ancora preoccupare i due generali era il rapporto con i Giornali, i quali dopotutto erano innocui, ingenui, ma evidentemente già davano grane, cosi’ si pensò cosa opportuna fargli capire subito chi comanda. Ma a quanto pare non funzionò. Un messaggio in lingua sibillina ( ma fin troppo chiaro) pervenne ad un giovane, senza camicia, che loro credevano vicino ai Giornali in una calda sera di primavera. Quello che si dissero nel corso della cena , non è riuscito a trapelare interamente, in quanto la conversazione si abbassava improvvisamente di tono. Ma come era chiaro al giovane, alla fine arrivò la stangata: senza però accorgersene, il barone ed il domestico, avevano fatto quello che alla fine voleva il Giornale: far tremare il potere guasto, che della Satira ne sarà il pasto...
Ma padrone – obiettò calmo un domestico- non può essere cosi’ drastico con i giornali, il popolo che cosa penserebbe? Che certamente nasconde qualcosa, che magari c’è dietro qualche imbroglio che non vuole far scoprire..
Sta’ zitto stupido verme- urlò il barone Lo Mann- e piuttosto prepara qualcosa per cena che ho una fame da lupo...subito padrone, corro in cucina- annui il domestico e come promesso scomparve nell’ombra di una scala che portava nelle cucine. Il barone Lo Mann passava un periodo assai turbolento, non solo per la guerra che conduceva in seno al suo partito che da quasi un anno non aveva né vinti né vincitori, ma per i travagli che già si preannunciavano riguardo alla sua candidatura a primo feudatario della contea di Canrinol , ancora sotto il governo dello spietato conte De Bià. Nessuno però sapeva che in quel tempo i due erano stretti da una forte alleanza, scaturita da anni di governo insieme e dalla complicità in diverse operazioni. In ogni modo, il problema che sembrava ancora preoccupare i due generali era il rapporto con i Giornali, i quali dopotutto erano innocui, ingenui, ma evidentemente già davano grane, cosi’ si pensò cosa opportuna fargli capire subito chi comanda. Ma a quanto pare non funzionò. Un messaggio in lingua sibillina ( ma fin troppo chiaro) pervenne ad un giovane, senza camicia, che loro credevano vicino ai Giornali in una calda sera di primavera. Quello che si dissero nel corso della cena , non è riuscito a trapelare interamente, in quanto la conversazione si abbassava improvvisamente di tono. Ma come era chiaro al giovane, alla fine arrivò la stangata: senza però accorgersene, il barone ed il domestico, avevano fatto quello che alla fine voleva il Giornale: far tremare il potere guasto, che della Satira ne sarà il pasto...
Micco De’ Carani
grande Micco!!!
RispondiEliminaBella Micco!!!Sono con te!!!
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