Chat

lunedì 16 aprile 2007

De Matrimonio


DE MATRIMONIO
Sono assolutamente favorevole al matrimonio tra cattolici, ritengo sia profondamente ingiusto cercare di impedirlo. Il cattolicesimo non è una malattia; i cattolici, per quanto a molti non piacciano e possano sembrare strani, sono persone normali e hanno gli stessi diritti degli altri esseri umani, alla stregua, che so, degli informatici e degli omosessuali. Mi rendo conto che alcuni comportamenti e tratti caratteriali dei cattolici, oltre all'atteggiamento malato con cui si avvicinano al tema della sessualità, potrebbero apparire strani ai più. So anche che ci sono questioni di ordine sanitario che giocano a sfavore della loro reputazione, basterebbe citare il loro nefasto e deliberato rifiuto all'uso del preservativo. So pure che molte delle loro tradizioni, come ad esempio l'esibizione pubblica di icone raffiguranti corpi torturati, rischiano di traumatizzare gli animi più sensibili. Ciò nondimeno, tutto ciò, oltre a concorrere a una loro immagine più mediatica che reale, trovo non sia sufficiente a impedire loro l'esercizio del matrimonio. Alcuni, è vero, potrebbero argomentare che quello tra cattolici non è un matrimonio vero, poiché rappresenta un rituale davanti al loro dio più che un'unione tra due persone. Mi rendo anche conto che, essendo i figli nati al di fuori del vincolo matrimoniale condannati dalla Chiesa, molti possono essere portati a credere che esso sia poco più che una convenienza atta a sopire i pettegolezzi e ad agevolare la semplice ricerca sessuale (proibita dalla loro religione al di fuori della vita matrimoniale), incrementando così la violenza domestica e il numero di famiglie disagiate. Ma dobbiamo ricordare che ciò non avviene solo nelle famiglie cattoliche e che non è moralmente corretto giudicare le motivazioni altrui. A chi, poi, dovesse obiettare che un matrimonio di convenienza non si può definire matrimonio al pari degli altri, rispondo che questo non è altro che un modo di confondere la discussione con questioni di tipo semantico che servono a ben poco: anche se tra cattolici , un matrimonio è pur sempre un matrimonio e una famiglia è pur sempre una famiglia. E con quest'ultimo riferimento alla famiglia introduco un altro tema scottante che spero non suoni troppo radicale: io sono anche favorevole al permettere l'adozione ai cattolici. Molti di voi si scandalizzeranno di fronte a un'affermazione del genere, è molto probabile che qualcuno reagisca esclamando? Bambini adottati dai cattolici? Questi bambini un giorno potrebbero diventare cattolici!? Prendo nota di tali critiche e vado a rispondere: anche se, è vero, i figli dei cattolici rischiano più degli altri di diventare cattolici a loro volta (contrariamente a quanto accade, che so, per gli informatici e gli omosessuali) ho già detto in precedenza che essi sono persone come tutte le altre. Lasciando da parte pregiudizi e calcolo delle probabilità, non ci sono prove certe che avallino la teoria secondo la quale tutti i padri cattolici siano impreparati a educare un figlio, né si può affermare che, in tutta evidenza, l'ambiente religioso rivesta un'influenza negativa sul bimbo. Inoltre, i tribunali per le adozioni giudicano ogni caso singolarmente e il loro lavoro consiste proprio nel determinare l'idoneità dei genitori. In conclusione, nonostante l'opinione espressa dalle frange più radicali, credo che sarebbe giusto consentire anche ai cattolici di adottare dei bambini. Esattamente come agli informatici e agli omosessuali.

DE MATRIMONIO

Barbara Monea


11 commenti:

  1. questo si che è un articolo,grande!

    RispondiElimina
  2. Spero siano finite le ricerche sul web riguardo questo articolo, se vi sentite presi in giro, se ho rovinato l'immagine del blog, porgo a tutti le mie scuse.

    RispondiElimina
  3. ADESSO BASTA!!!

    Ho ammesso di aver sbagliato, ho chiesto scusa pubblicamente, mi avete messo sotto torchio per quasi tre giorni per un fottutissimo articolo, adesso è ora di smetterla! GRAZIE.

    RispondiElimina
  4. Quanto siamo bravi tutti quanti a giudicare,vero? Godiamo quando qualcuno sbaglia, perché ci sentiamo infallibili....
    ....sia lodata l'umiltà...

    RispondiElimina
  5. mììììì.....che paura!!!!

    RispondiElimina
  6. Io penso che ognuno può esprimere ciò che vuole, che significa "Se non la smettete chiudo", non capisco. La libertà è l'unico dono di cui nessuno può privarci. se veniamo privati anche di quest'ultima utopia, a che serve esistere?

    RispondiElimina
  7. L'ho detto solo perche' qui si litiga sempre e questo non va bene...

    RispondiElimina
  8. Infatti non va bene. Come non va bene che ad ogni articolo che esce giunge puntuale un séguito di offese, banalità, brutte parole. Abbiamo talmente poco, perché rovinarlo inutilmente?

    RispondiElimina
  9. Povero.
    Hai una visione dei cattolici un po' tanto limitata.
    Non sai che ti perdi.
    Mi spiace proprio per te.
    Mario

    RispondiElimina

prego utilizzare un nickname