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domenica 12 giugno 2016

Politicanti 2.0


Le elezioni sono passate, Carinola ha un “nuovo” Sindaco. Dopo meschini colpi di scena e cambi di casacca, ci mancava solo la ciliegina sulla torta : 

la vergognosa dichiarazione del Presidente di circolo PD di Carinola apparsa su un famoso blog locale di un avvocato altrettanto famoso per la sua “parzialità”. Andate a leggerla, prima che la cancellino ( io l’ho già stampata), poi capirete perché “Carinola ha un problema”. Ma se di problemi si può parlare questi li hanno ,secondo me, alcuni iscritti al PD! Ma forse non sono problemi, è il loro semplice ma efficace modo di “fare” politica, la politica dell’ opportunismo. In sintesi si legge che il presidente di circolo del PD di Carinola – Lorenzo Razzino, di Nocelleto- dichiara pubblicamente di aver dato il proprio consenso alla lista antagonista, per questioni “ di amicizia”. Ma vi rendete conto? La domanda sorge spontanea: che ci fa ancora nel PD? Perché non viene cacciato un simile traditore? Perché ha voluto scrivere nero su bianco tutto ciò? Forse per essere più credibile alla “nuova” maggioranza? Qualcuno ha messo in dubbio (e come dargli torto) il suo voto? Cosa riceverà in cambio dalla sua cara amica?
Ma non è l’unico. Pochi mesi fa, una parte considerevole dell’attuale maggioranza entrante, dichiarava quanto segue:
Carinola.net del 30/03/16
“Al fine di spegnere definitivamente le fantasiose ricostruzioni artatamente messe in giro circa il nostro posizionamento in vista delle imminenti elezioni amministrative, giova precisare quanto segue:
"Siamo, senza sé e senza ma, assolutamente alternativi all'attuale Maggioranza ,reputando costoro responsabili dello spaventoso stato di degrado amministrativo in cui è sprofondato il Comune di Carinola; di conseguenza escludiamo la possibilità di prendere in esame, anche solo incidentalmente, la saldatura politico /amministrativa con un eventuale candidato a Sindaco designato dal Consigliere regionale Grimaldi.
Ciò non toglie, ovviamente, che siamo aperti al dialogo e che le proposte che dovessero pervenirci saranno vagliate e ponderate collegialmente nel rispetto della linea adottata e che intendiamo onorare con lealtà e coerenza. Firmato: Mattia Di Lorenzo, Francesco Giacca, La Vecchia Sergio.”
Sappiamo tutti com’ è andata a finire.
E poi ancora : dichiarazione del 22/01/16 del portavoce di Movimento Inverso ( assessore uscente)
"Riteniamo non praticabile la strada proposta delle larghe intese. Non capiamo come il nostro Movimento possa essere politicamente compatibile con alcune forze politiche che negli anni hanno arenato ogni speranza di rilancio del territorio carinolese governando Carinola senza programmazione, senza prospettiva e senza alcuna progettualità…….Saremo impegnati in un progetto innovativo e con uno sguardo particolare al ripopolamento dei nostri centri dove ogni giovane dovrà avere la possibilità di investire per il proprio futuro. Per tali motivazioni, pur ringraziando il Sindaco per il suo invito, saremo impegnati a costruire la nostra idea di Governo del Paese da mettere poi a disposizione delle forze politiche che si troveranno sulla nostra stessa lunghezza d'onda. Di certo saremo distanti da chi in questi anni, nonostante ruoli istituzionali di primo piano, non ha saputo interessarsi al bene del nostro martoriato territorio e dei suoi esasperati cittadini".
Sappiamo tutti cosa hanno fatto.
Addirittura il loro portavoce insieme ad alcuni sostenitori di questo movimento hanno accettato –questa volta sì- gli incarichi “offerti” loro dal sindaco uscente ( lo stesso che criticavano aspramente poche settimane prima) . Si giustificano dicendo che lo hanno fatto per il bene di Carinola. Voi ci credete? Io no. Se proprio si voleva fare del bene a Carinola, bisognava far affondare la passata amministrazione e far commissariare il Comune ( per pochi giorni). Solo così, gli elettori, si sarebbero accorti dei danni fatti. E invece no. Si è preferito “salvarla”. Perché? Stranamente, qualche giorno dopo il loro insediamento, sono comparsi dei cartelli promozionali ( molto discutibili) sulle vie del comune per ricordarci (non è a noi che dovete farlo sapere) che Carinola fa parte dei territori del vino Falerno ( ma i turisti tedeschi che soggiornano sul litorale domizio e/o nell’area pontina, e che tanto, ma proprio tanto, amano il vino rosso italiano, lo sanno? Non credo. Ma forse nemmeno voi sapete che i tedeschi adorano, da sempre, i vini rossi del sud. Altro che cinesi!
E poi ancora, carinola.net del 07/02/16 dichiarazione di Verrengia: “In ogni caso col "PD" è possibile che mi candido ma non con il "DB"!
Sappiamo tutti dove si è collocato.
L’elenco è lungo, ma se avete pazienza, rileggetevi le dichiarazioni di questi signori, sul blog dell’avvocato.
Ecco, queste sono le azioni, i fatti, dei maggiori attori politici del nostro comune. Non c’è da stupirsi se, puntualmente, ogni amministrazione, non riesce ad amministrare. Ma c’è una domanda che mi gira sempre nella testa. Ma allora perché si candidano? Misteri dei politicanti 2.0.


Juan Passannant

mercoledì 1 giugno 2016

Il voto a chi offre l’ultima birra

Questa noiosissima campagna elettorale per le elezioni amministrative è ormai alla fine. Lo scopo

voluto da Renzi di oscurarle ha avuto pieno successo e anche a Carinola è stata sottotono. La tregua firmata dai capobastone della politica carinolese ha tenuto a parte qualche piccolo inevitabile incidente. Entrambi le coalizioni con più probabilità di vittoria hanno evitato di attaccarsi rivelando segreti che il popolino non deve conoscere.
Nei confronti di Russo si è ricordato lo scioglimento del consiglio comunale di cui era sindaco per infiltrazione camorristica e lui ha risposto elencando gli affari milionari dei Di Biasio da allora fino ad oggi. Sembrano notizie scottanti invece sono state trite e ritrite da tutti i commentatori per anni e perciò note a tutti. L’unica che non ha rispettato i patti è stata Migliozzi di Nocelleto che ha elencato le innumerevoli prebende incassate da Galdiero sempre candidato e mai eletto. In generale la linea del volemose bene a tutti i costi è stata rispettata visto che non potevano fare diversamente.

I candidati in lizza sono sempre gli stessi da decenni che hanno sempre amministrato insieme per le tante cose cattive e per le pochissime buone. Ora si sono rimescolati tra le due liste e non conviene rivelare segreti la cui conoscenza sarebbe dannosa per tutti loro.

Saltato il concetto di destra e sinistra si è giunti a trattare apertamente sul cosa mi offri o su cosa posso ottenere. Questa nuova ideologia comporta cambiamenti di fronte continui determinati dall’aver ricevuto un favore o dalla promessa sicura. Nei mesi precedenti la presentazione delle liste queste che per opportunità si definiscono birre sono state offerte da una parte e dall’altra con conseguenti effetti di candidature inaspettate. Anche i cercatori di voto di professione si sono riposizionati sull’uno o sull’altro candidato. Questa dei cercatori di voto è una categoria di personaggi particolari che vendono ciò che non posseggono cioè il voto degli altri. Passano casa per casa portando le schede elettorali e quasi tutti dicono di sì accompagnandoli con un sorrisetto alla porta. Loro contano i sì ricevuti e promettono al loro referente un tot numero di preferenze, in cambio chiedono tanta birra. Di solito appoggiano candidati con un seguito che comunque conseguono un rilevante successo. Quello che non sanno che anche il candidato conosce bene il gioco pertanto quasi sempre a questi personaggi offre solo birra Peroni e non quella che vorrebbero. Sembra un ignobile mercimonio ma non è altro che l’applicazione degli insegnamenti proposti dal parlamento attuale. C’è una maggioranza al governo sorretta da centinaia di voltagabbana come mai successo prima nella storia repubblicana. Si và dalla solita sinistra comunista che fa opposizione per ottenere qualche regalino come Migliore da Casoria alla destra raffazzonata di Berlusconi. Tutti insieme fanno a gara a chi vota più fiducie per ottenere tante birre sotto forma di incarichi e posti di potere.
A Carinola hanno capito bene la lezione e la massa degli elettori l’ha messa in pratica dando il voto a chi offre la birra anche quella di bassa qualità. Come sempre ci sono quelli corretti e quelli che dopo aver bevuto birre per anni offerte da un candidato si schierano con chi gli offre la birra un giorno prima delle elezioni.

Mastro birraio

sabato 21 maggio 2016

L'abdicazione del Conte Biasox

Era una fredda giornata di pioggia che cadeva a scrosci sulla contea di Calenum. 

Il clima insolitamente freddo per il mese di maggio contribuiva ad aumentare la tristezza del conte Biasox  - ex signore di quelle terre. 

Cercava invano di rilassarsi sulla sua poltrona ricoperta di pelle umana tolta ai servi della gleba che non riuscivano a pagare le gabelle da lui imposte, pensando al giorno in cui la sua diletta figlia si sarebbe insediata nel palazzo della contea ... quanti nuovi nuovi affari avrebbe potuto concludere! Eliminato don Luis de Santa Cruz e rinchiuso il fratello in una casa di cura per malati di mente ormai bisognava solo attendere la data dell’insediamento. 

Ma nella notte che seguì, accadde un imprevisto. Il fratello di Biasox infatti riuscì a scappare grazie all’aiuto della moglie, la quale godeva di influenti amicizie tra i medici dei pazzi.  Dovete sapere che la moglie di Biasox II da sempre sognava di diventare contessa di Calenum e di certo non voleva perdere questa occasione. In gran segreto si era alleata con i signori delle terre confinanti: il duca Oliveira da Sant’Ofelio e il marchese Zanin di monte Petrinum. I due avevano attivato le loro cellule dormienti che da tempo dimoravano in Calenum. Questi insieme ai giannizzeri da loro prezzolati circondarono il palazzo di Biasox chiedendo a gran voce la nomina di conte per il suo germano al posto della figlia. 

Biasox cercò di resistere con tutte le forze a sua disposizione,  ma quando che anche notò in mezzo alla folla di bifolchi la presenza di molti suoi valvassini come Giano Trifonte e l’arruffapopolo Secco da Casal Cruz, dovette cedere e acconsentre. 

Come suo solito tuttavia, dalla vicenda cercò di trarre tutti i vantaggi possibili. In seduta segreta con il duca Oliveira ed il marchese Zanin firmò un accordo per la sua abdicazione in favore del germano Biasox II. In cambio avrebbe avuto la nomina a gran consigliera del regno di Maradonia per la figlia la contessina Jusi. Inoltre tutti i proventi dei cimiteri e delle sepolture dei servi della gleba, le tasse per le lampade pubbliche e per la raccolta del letame sarebbero state sue. Le spese per l’elezione di Biasox II sarebbero state sostenute dagli amici del suo germano. 

Soddisfatti dall’accordo, i nuovi alleati si misero subito all’opera distribuendo denaro (poco) e promesse di lavoro (tante) a tutti i servi che riuscivano a contattare. A sostenerli arrivò anche Pina la Palamidòne di Sidicinum della contea omonima. Questa per giorni percorse la contea di Calenum dispensando buoni inesigibili per ottanta forniture alimentari accompagnando il regalo con la sua risata isterica. Dovete ricordare che a quei tempi i servi della gleba di Calenum erano ridotti in un tale stato di ignoranza e disperazione che credevano perfino a Pina la Palamidòne, convinti che il suo soprannome fosse preso dal nome di una Dea greca. 

Con la sua abdicazione Biasox non fu più visto in pubblico ma continuò in privato a curare i suoi affari e ad accumulare ingenti ricchezze sulla pelle dei poveretti così che quelle terre rimasero nell’abbandono anche per i secoli futuri.

IL CONTE DEL GRILLO

mercoledì 4 maggio 2016

I MUR(L)I HANNO VINTO…PER ADESSO

Le diatribe elettorali  carinolesi sono ormai al capolinea vista la scadenza per la presentazione delle liste fissata alle ore dodici di sabato sette Maggio p.v. Sembra che con la loro testardaggine i due candidati delle due fazioni principali siano riusciti nell'intento di candidarsi per la carica di sindaco. Di fazioni si tratta e non di partiti perché a Carinola organizzazioni politiche vere di fatto non esistono. Ci sono gruppuscoli di persone che sostengono i  Dibiasio e gruppuscoli che sono contro. In questa tornata elettorale gli anti dibiasini sono capeggiati da  Antonio  Russo mentre i pro da Franco Dibiasio. La mancanza di partiti e relative ideologie, fa sì che Carinola resti sempre ferma nel tempo ed  i suoi abitanti  arretrino sempre  più economicamente e socialmente. La testardaggine dei due nel pretendere la propria candidatura, in altri luoghi sarebbe stato definito gesto di determinazione e fermezza. A Carinola invece è un gesto di arroganza e prepotenza assoluta perché fondato sulla convinzione di detenere un cospicuo consenso personale. Se per Russo il consenso è personale per Dibiasio è di clan in quanto coinvolge tutta la stirpe dai più vecchi ai neonati. La lotta adesso si sposta dai candidati sindaci ai candidati consiglieri. Nella prima stesura  delle liste c’è stato qualche sconfitto e qualche cocente delusione. Lo sconfitto principale è il sindaco uscente che non è stato candidato, ad oggi, da nessuna delle due liste più competitive nonostante capeggiasse un movimento molto attivo. Il più deluso è certamente il giovane Enzo che ha creduto che altri aderissero ai suoi progetti  di rinnovamento dell’amministrazione. Dispiace per lui, ma in politica bisogna conoscere bene gli avversari e ancora meglio gli alleati, in quanto si può dimenticare che il nemico è di fronte e perciò controllabile mentre i presunti amici ti stanno alle spalle e non si riesce a vedere le loro mosse. Così è successo al povero Enzo, che impegnato nell'intento di ridimensionare il potere dibiasiano non si è accorto che i suoi presunti alleati di giorno trattavano con lui e di notte si accordavano con Di biasio a sua insaputa. Peccato, i giovani dovrebbero sempre essere sostenuti e valorizzati specialmente quanto hanno idee e nobili ideali come Enzo e compagni, ma a Carinola purtroppo non è così. Questa è la situazione attuale anche se nessuno è pronto a giurare che resterà tale fino a Sabato pomeriggio, i colpi di scena sono sempre possibili e può anche accadere che qualche mulo si trasformi in aquila.

venerdì 15 aprile 2016

Un Sì che vale doppio

Domenica 17 p.v. si voterà per il cosiddetto referendum sulle trivelle. Non bisogna leggere il testo su cui si vota altrimenti si rischia di non capire il problema che invece è semplicissimo. Se si vota sì, le società che hanno avuto una concessione per l’estrazione degli idrocarburi devono smontare gli impianti alla data della scadenza della concessione. Se si vota no si concede alle società di usufruire della concessione fino ad esaurimento del giacimento. Viene spontaneo pensar male e quindi che facilmente il giacimento non si esaurirà mai, ma solo per non dover affrontare gli enormi costi dello smontaggio degli impianti. In tutto il mondo rispettare i termini di un contratto è qualcosa di ovvio, in Italia invece ci vuole un referendum. Quindi votare sì dovrebbe obbligare le società petrolifere a rispettare le scadenze e questo è il primo effetto. Il secondo non meno importante è che votando "SI"  si ha l’occasione per tirare una sberla al nostro governo amico dei petrolieri. Non bastavano  le intercettazioni che hanno svelato qualche intrallazzo dei nostri governati, ma addirittura invitano i cittadini a non recarsi a votare. Visto che danno questa possibilità, non bisogna lasciarsela scappare e tutti i cittadini normali cioè non invischiati con la politica dovrebbero votare. Sarebbe una bellissima giornata se lunedì mattina ci svegliassimo con un referendum che ha raggiunto il quorum e con la vittoria del sì. Avremmo il piacere per qualche giorno di sentire meno sproloqui da parte del nostro premier cazzone e fargli capire che gli italiani non sono tutti imbecilli come li considera lui. Forse si costringerebbe al silenzio anche il presidente emerito comunista che con i suoi nove anni di mandato ha ridotto l’Italia in recessione. Si manderebbe  a questa classe dirigente, servi dei poteri forti, un messaggio che sarebbe un'anticipazione dello sfratto che avranno, non appena daranno la possibilità di votare anche per il parlamento.
Sarà così? Votiamo ed aspettiamo.

domenica 10 aprile 2016

LA MOGLIE DI PILATO


Dai vangeli apocrifi cioè quelli non riconosciuti ufficialmente dalla chiesa si viene a conoscenza della moglie di Pilato. Si legge che il suo nome era Claudia Procula e viene menzionata come moglie devota al marito e molto intelligente. Si legge che cercò in tutti i modi di fare pressione su Pilato affinché salvasse la vita a Gesù. Gli raccontò di aver passato notti insonni pensando alla decisione che doveva prendere il marito e pertanto voleva aiutarlo con tutte le sue forze. La cronaca di questi giorni porta alla ribalta una strana coincidenza con la storia del Vangelo. Un’altra Claudia ed un altro Pilato nelle persone del consigliere regionale Grimaldi e di sua moglie. Anche questa è una donna intelligente e devota al marito. Anche lei dopo aver assistito a giorni e giorni di preoccupazioni del marito ha deciso di tentare di aiutarlo. Anche Grimaldi come Pilato deve decidere del destino di due persone o forse tre. Deve decidere chi designare a candidato sindaco di Carinola tra Antonio Russo e Rosa Di Maio o confermare il sindaco uscente Derisi.  Da bravo Pilato moderno ha pensato di aggirare la decisione proponendo un quarto nome così da tenerseli tutti buoni amici. Ormai è da qualche mese che fa trapelare questo suo pensiero e vorrebbe arrivare al più presto a lavarsene le mani. La moglie molto più intelligente del Pilato nostrano ha compreso il grave errore che sta per commettere il marito e prova a salvarlo accusando tutti gli amministratori della sindacatura in scadenza. Il suo nobile gesto anche se merita un plauso dal lato umano difficilmente riuscirà nello scopo che si prefigge.  Il consigliere Grimaldi è stato assente per cinque anni dalla vita amministrativa del comune di Carinola tranne in alcuni momenti poco felici. Ha caldeggiato la nomina del comandante dei vigili invece di assumere due o tre vigili giovani. Ha voluto la realizzazione del polo scolastico senza mai farlo funzionare. Ha interferito pesantemente sulla nomina dei tecnici comunali e sulle nomine di consulenti vari. Non ha mai sollecitato l’amministrazione a realizzare qualche opera pubblica tantomeno ha procurato qualche finanziamento da parte della regione dove lui era un attore primario. Non ha favorito in alcun modo il decoro del comune e la conseguente crescita morale e civile degli abitanti. Nulla di nulla in particolare nella frazione Casanova che è ridotta in uno stato pietoso. Nessuna moglie e nessuna tattica lo potrà salvare dalla figuraccia che si appresta a fare come non ci riuscì Claudia con Pilato così non riuscirà Alessandra con Grimaldi. Lui ha sempre pensato che un sorrisetto ed una pacca sulla spalla dei suoi concittadini una decina di giorni prima del voto gli avrebbero assicurato il consenso ancora per cinque anni ma questa volta non sarà così. In tantissimi stanno aspettando le elezioni comunali per dirgli con il loro voto contrario di tornare dove è stato per cinque anni senza mai ricordarsi di loro.

venerdì 25 marzo 2016

Lo chiamavano E.I.C.

Facilmente questa sigla è sconosciuta a quasi tutti, in quanto nessun organo di informazione ne ha parlato. Neanche Il Mattino, il giornale più diffuso al sud, ha dedicato un rigo a questa sigla, evidenziando che questo è il volere dei poteri forti che ne detengono la proprietà. Ebbene EIC è l’acronimo di Ente Idrico Campano, che assicurerà l’acqua ai cittadini campani nei prossimi anni. La legge che lo ha istituito è infarcita di belle parole come: rinnovamento, efficienza, economia, razionalizzazione delle sorgenti e della distribuzione ecc. ecc. Leggendo l’introduzione sembrerebbe che il nuovo capo della regione Campania abbia fatto approvare qualcosa di rivoluzionario nell'interesse dei cittadini, ma rileggendo la legge in modo più attento, si scopre che non è altro che l’ennesimo carrozzone dove lavoreranno, si fa per dire, gli amici degli amici e i loro figli. Infatti tale ente non è altro che la fotocopia dei vecchi consorzi idrici, alcuni dei quali, come quello di Caserta, oberati di debiti. Nessun riferimento al concetto di acqua pubblica per il quale hanno votato milioni di italiani, nessuna legge quadro per la distribuzione e fatto gravissimo, nessun riferimento alle tariffe. La legge dice che sarà un ente con personalità giuridica di diritto pubblico dotato di piena autonomia e di organismi amministrativi contabili. Tradotto in breve, sarà un altro ente che potrà riscuotere e spendere senza controllo. Sarà amministrato da un presidente e un consiglio di amministrazione, oltre che da un direttore generale e un consiglio distrettuale. Tutti questi personaggi potranno decidersi lo stipendio e anche la retribuzione accessoria per loro ed i dipendenti. Facilmente, come accade in tutti questi enti, saranno elargiti emolumenti a pioggia dal presidente fino all'ultimo dipendente. Tutti i comuni dovranno aderire forzosamente ed anche Carinola lo ha fatto nel silenzio generale della politica. Tutti a favore tranne il dott. Giacca che in questa occasione ha dimostrato di sapere, quando vuole, amministrare le risorse pubbliche come quelle personali. Si dirà che votare contro non sarebbe servito a nulla, ma non è così, in quanto se molti comuni avessero espresso il loro parere contrario, si sarebbe potuto anche migliorare il testo della legge o almeno fissare i limiti di spesa, mentre in questo modo tutto è demandato alla politica peggiore. Probabilmente avranno votato a favore per paura di non entrare un domani nel consiglio di amministrazione e chissà ricoprire un giorno la carica di presidente; forse addirittura anche di direttore generale, visto lo scarno curriculum richiesto dalla legge per ricoprire tale incarico. A Carinola si continua a discutere su chi dovrà ricoprire la carica di sindaco, ma nessuno accenna a questi problemi, le cui conseguenze ricadranno inevitabilmente sulla testa di tutti i cittadini. Le bollette dell’acqua saranno compilate con gli stessi criteri di quelli usati per quelle del gas e dell’elettricità, dove i balzelli sono il sessanta per cento del consumo di energia. Tutto questo a dispetto dell’acqua pubblica e della trasparenza ma soprattutto, aspetto non trascurabile, a dispetto delle tasche dei cittadini sempre più svuotate. 

giovedì 17 marzo 2016

Speriamo che almeno sia donna

Anche se non sembra c’è molto movimento politico a Carinola in previsione della prossima tornata elettorale per il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco. Le posizioni ed i nomi dei papabili sono noti a tutti, in verità più i nomi che le posizioni che sono abbastanza mutevoli. Tra cene elettorali e conventicole varie risultano al momento una decina di candidati sindaco. Eravamo a cinque o sei fino a qualche giorno fa ma dopo l’ultima cena (in ordine di tempo) Di Derisi se ne sono aggiunti altri cinque. Solito copione di ogni elezione con i soliti giochetti per stanare il concorrente cercando di portarlo sulle proprie posizioni. Intorno ai big, come sempre, circola una pletora di faccendieri alla ricerca del padrone di turno che spesso non è quello che hanno avuto per cinque anni. In questi giorni che precedono le elezioni ognuno si sente importante e molti cercano di vendere il proprio consenso al miglior offerente. Per adesso gli aspiranti sindaco che sembrerebbero avere più possibilità sono, Derisi, Russo, Di Maio, Franco Di Biasio, questo è il pronostico secondo la loro base elettorale. Poi ci sono gli aspiranti di serie b che tentano di intorbidire la situazione con la speranza di essere loro i prescelti. Primo tra questi Verrengia di Casale che ha resuscitato un po’ di socialisti aggregati a qualche soggetto di sinistra oltre a qualche ex piddino insoddisfatto. Nonostante l’impegno profuso se non sarà affiancato da qualche grosso calibro difficilmente riuscirà ad avere la sua rivincita sulla storia. Ci sono poi i finti sostenitori di Derisi come Pagano e Marrese interessati più a sostituirlo che a rafforzarlo, fanno finta di stargli a fianco per tentare di condizionare le scelte degli altri. Tanti nomi, tante congetture e tante strategie ma nessun programma. Come al solito nessuno che si candidi per realizzare qualche opera, tutti solo alla ricerca dell’appagamento del proprio ego. Ormai è certo su Carinola grava una maledizione che va avanti dalla notte dei tempi per cui non deve essere ben amministrata. Visto che ormai è certo che anche questa volta sarà così cercassero almeno una soluzione onorevole se conoscono il significato della parola onore. Si dividessero in due squadre una capeggiata da Rosa Di Maio e l’altra capeggiata da Giusy Di Biasio. Ognuno di loro dichiarasse a quale assessorato aspira o che vuole controllare e si andasse al voto che deciderà chi è la migliore. Si avrà sempre la solita amministrazione disastrata ma almeno ci si potrà vantare sui giornali di avere un sindaco donna. Non ci sarà (poi tutto è possibile)il rilancio di Carinola ma almeno all’apparenza si farà finta di essersi rinnovati. Lo faranno? Chissà ma tutto è possibile.

mercoledì 9 marzo 2016

Incredibile ma vero


Da qualche mese circolava la voce della realizzazione di un parcheggio all'interno della scuola elementare di Casanova. Visto il periodo elettorale sembrava una boutade di qualche antagonista dell'amministrazione in carica per screditarla agli occhi degli elettori.Da indiscrezione col passare dei giorni è diventata notizia di dominio pubblico. Non è stato difficile conoscere anche i particolari del progetto parlando con un componente della giunta. Il progetto prevederebbe la creazione di pochi posti auto dietro l'edificio scolastico. Per garantire l'incolumità dei bambini verrebbe eretto un muro divisorio all'ingresso del passo carrabile. Il muro renderebbe impossibile l'accesso al parcheggio dei bambini tranne se si calassero da qualche finestra.La spesa sarebbe supportata dai fondi per il decoro urbano già a disposizione dall'amministrazione. Per chi legge è qualcosa di incredibile pensare di adibire il piccolo spazio verde di una scuola a parcheggio invece è vero ed il progetto è ormai in stato avanzato di realizzazione.Non c'è bisogno di commentare un progetto che certamente è irricevibile e tutti si dovrebbero impegnare per impedirne la messa in pratica. Se si realizzasse oltre il danno si avrebbe anche la beffa perchè tante sono le priorità della frazione di Casanova abbandonata da decenni all'incuria totale.Senza voler ripetere tutte le necessità primarie, in primis la mancanza di acqua in alcuni rioni, basta guardare l'edificio scolastico della frazione. Già all'esterno sembra un bersaglio usato per il tiro a segno con l'intonaco rotto e la pittura quasi inesistente. All'interno porte scardinate e le stesse finestre  di quando fu edificata la struttura più di cinquantanni fà. Il riscaldamento è assicurato, si fà per dire, da una vecchissima caldaia a gasolio che oltre ad essere altamente inquinante è molto pericolosa a causa della sua vetustità. Problemi semplici e non insormontabili, normale manutenzione che ogni anno si dovrebbe fare. Invece di eseguire piccoli lavori dovuti per la decenza della scuola incredibilmente si pensa alla realizzazione di un progetto assurdo. Misteri carinolesi dalle finalità che pochissimi possono capire. Se le coscienze sopite da tempo dei casanovesi si sveglieranno e si batteranno insieme ai genitori dei bambini e al corpo docente difficilmente riusciranno a realizzare questo insensato progetto che potrebbe restare anche l'ennesima incompiuta.
Collaboratore scolastico

sabato 5 marzo 2016

Biasox il Caino

La primavera era ormai alle porte e le prime giornate di sole baciavano le ridenti contrade della contea di Calenum. Mancava qualche mese per il suffragio generale che avrebbe designato il nuovo conte per cinque anni. In quel tempo la contea era governata da Don Luis de Santa Cruz cerusico di corte del celeberrimo conte Biasox, signore di quelle terre per volontà di Dio e sua. Come si ricorderà il Conte era stato oggetto di una congiura da parte del suo cerusico che si era alleato con i suoi avversari e grazie a loro governava la contea. Per anni Biasox si era tenuto lontano dalla contea per il gravoso impegno che aveva al ministero delle acque dove era impegnatissimo nell’esigere cospicue regalìe per l’erogazione del prezioso liquido.
Comunque il suo pensiero era concentrato su Calenum e segretamente e instancabilmente tramava per impossessarsi del trono della contea. Nessuno lo aveva più visto da anni ma alcuni servi della gleba giuravano di averlo avvistato nel cuore della notte per le vie di Calenum. Non si sbagliavano: l’astuto Biasox tesseva la sua tela che si ingrandiva ogni giorno di più. Aveva contattato Giano Trifronte facendogli sottoscrivere anche un documento associativo ma dopo averlo abbracciato e baciato, conoscendo bene la sua doppiezza incaricò due suoi scagnozzi di tenerlo sempre sotto controllo. Aveva portato nella sua fazione anche Antimus Mutus, operazione molto più facile in quanto era bastato promettergli un appannaggio mensile perpetuo. L’operazione più importante era stata di riportare tra i suoi sostenitori anche don Luis de Santa Cruz, ormai appagato nel suo desiderio di pavoneggiarsi nelle vesti di conte.  Inoltre aveva ingaggiato come capo della sua sicurezza personale l'ex capo dei pretoriani della contea Marius Tigellino.
Tutto questo lavoro il vecchio conte non lo aveva fatto per sé, ormai troppo stanco e con i forzieri stracolmi di  monete d’oro da non avere più dove metterle. Il suo grande desiderio era di assicurare il trono della contea che considerava suo per sempre alla sua discendenza familiare. Aveva pensato di mettere sul trono sua figlia la duchessina Jusina de Biasox e pertanto riuniti tutti i familiari ed i suoi scherani aveva lanciato la proposta. Il vecchio conte ebbe però una brutta sorpresa: il germano Franciscus de Biasox avanzò il suo diritto al trono come legittimo erede secondo la legge salica di Calenum. Il vecchio conte istintivamente mise la mano sull’elsa della sua spada con l’intento di sgozzarlo ma si trattenne per opportunità politica e per mancanza di forza e pertanto fece finta di acconsentire. Biasox poteva anche accusare il fratello di ingratitudine in quanto era stato lui che lo aveva fatto assumere come stalliere della contea e grazie al potere del fratello aveva espletato sempre alti incarichi. Anche grazie alla sua avvenenza e al suo savoir faire per cui era soprannominato lo sciupapuelle di Calenum era riuscito perfino a diventare il vice del magistrato della contea.
Biasox usò contro di lui tutta la sua abilità diplomatica e facendo finta di assecondarlo organizzò il suo tranello invitandolo a trovarsi un gruppo di persone che lo affiancasse nel futuro governo.
Nottetempo sguinzagliò i suoi bravi a convincere tutti i possibili candidati con le buone ed anche con le cattive a non rendersi disponibili e così fu. Tutti gli amici di Franciscus erano anche clienti di Biasox, chi riceveva un obolo dalla contea, chi una promessa di lavoro presso il ministero delle acque, chi una carica onorifica. Tanti altri avevano ricevuto l'ultima invenzione di quei tempi: un lavatoio in pietra lavica e il permesso di usufruire della sorgente pubblica senza pagare la tassa prevista. Il povero Franciscus provò a contattare gli amici della sua cerchia di nobili ma tutti con qualche scusa rifiutarono. Si rivolse perfino a qualche servo della gleba ma anche quelli gli dissero di no. Dopo inutili tentativi di giorni e notti fu costretto ad abbandonare il suo proposito e colpito da un forte esaurimento fu ricoverato nel lazzaretto di famiglia e non si riprese più. Eliminato il temibile ostacolo Biasox presentò la figlia alla nobiltà di Calenum ed ai numerosi bifolchi e giurò a sé stesso e agli astanti che lei sarebbe stata la futura contessa di Calenum e dopo di lei i figli ed i figli dei figli.


Il marchese del grillo

sabato 27 febbraio 2016

Occasione persa



Ormai è certo la Santa Messa in diretta dal comune di Carinola si farà il 28 di Febbraio p.v. Precisamente sarà celebrata nella chiesa parrocchiale di Casale di Carinola. Come e perchè questa scelta nessuno lo sà e nulla è trapelato dalle alte sfere. Si parla di un prete consulente della rai che decide autonomamente sulle location della messa domenicale in diretta. Si dice che il vescovo di Sessa A. che celebrerà la messa non abbia contribuito alla decisione, tantomeno il sindaco di Carinola. L'evento è qualcosa di eccezionale perchè è la prima volta che si verifica nel comune di Carinola e doveva essere sfruttato meglio. La Messa domenicale trasmessa in diretta dalla rai ha diffusione in tutto il mondo, perciò è seguita da milioni di spettatori cattolici ed in particolare italiani residenti all'estero. Oltre all'aspetto religioso, dall'evento tutti cercano di ricavare un ritorno, mostrando le bellezze del territorio. Anche in questa occasione ci sarà come al solito un breve scorcio sulle bellezze paesaggistiche ed artitiche del comune ospitante, seppur certamente non sufficiente ad evidenziarle. Sarebbe stato meglio che la celebrazione avvenisse nella chiesa dell'Episcopio a Ventaroli o nella cattedrale di Carinola o nel convento di San Francesco di Casanova. Monumenti prestigiosi  che pochi conoscono ma che sono unici per l'arte che racchiudono tra le proprie mura. Sarebbe stato un biglietto da visita di Carinola eccezionale, che avrebbe potuto attrarre la curiosità di tanti appassionati di arte. Purtroppo la scelta è caduta su una chiesa come tante altre migliaia in Italia e nel meridione. Chiesa bellissima e tenuta benissimo, ma senza alcuna opera d'arte capace di far diventare una trasmissione televisiva occasione di ritorno economico. Si è preferito una chiesa anonima ad un tesoro artitisco come la chiesa dell'Episcopio di cui ne esiste solo un'altra, che è la basilica di Sant'Angelo in Formis. Gli affreschi del x secolo, o meglio quelli che restano, sono unici come pure i mestieri che raffigurano. Le colonne che portano direttamente alla magnifica abside affrescata, sembrano un percorso verso la redenzione. Assistere ad una funzione religiosa in quella chiesa è qualcosa di veramente emozionante in quanto ci si sente insieme a migliaia e migliaia di antenati, oltre che ai primi cristiani che vi hanno pregato. Unica nota positiva della vicenda, la solerzia con cui l'amministrazione carinolese ha reso praticable la strada per raggiungere la chiesa per permettere il transito ai camion della rai. Non è servito e sarà una occasione persa in quanto, invece di mostrare un tesoro di Carinola, mostremo la chiesa di Casale, facendo commuovere i casalesi lontani, diciamo che almeno, servirà a questo.