aridità compromessa, inserito originariamente da archifra.
Sono un tipo molto reattivo al mondo che mi circonda, ogni avvenimento che si verifica interagisce con la mia coscienza, con la mia sensibilità, con la mia cultura. E avviene allora che ti nascono idee in testa che devi necessariamente esprimere altrimenti ti tormentano quotidianamente. Alla domanda scherzosa: come si va da queste parti? La risposta è stata: peggio dello scorso anno. Così ho saputo che non abbiamo più un Sindaco, che la Giunta è caduta, ma nessuno mi ha saputo spiegare chiaramente il perché. Nè io ho insistito a saperne di più per il semplice motivo che io le cose del mondo le giudico in un modo tutto particolare. Resta il FATTO che la nostra comunità non ha un sindaco, pertanto è in qualche modo paralizzata. Mi chiedo a quale o quali statisti, (un Cavour,un Moro,un Berlinguer,un Craxi?) è dovuta questa operazione di alta ingegneria politica..Quando si fa un’azione, di nostra iniziativa o, come spesso accade in politica, piovuta dall’alto e subita pecorescamente, bisogna pensare quell’azione a quali conseguenze conduce.Quali vasti orizzonti amministrativi ha aperto questa crisi? Quali grandi prospettive per il futuro?Quali profonde idee rinnovatrici ha ispirato l’autore o gli autori di questa crisi? Noi cittadini vogliamo saperlo per ringraziare del grande interesse dimostrato nei nostri confronti. O dobbiamo credere, (per carità!) che lor signori sanno solo cincischiare tra loro e dei cittadini se ne infischiano altamente? Insomma, tirando le somme,quest’azione è un bene o un male per la comunità?
Ringrazio l’autore di quest’operazione perché ha fatto nascere in me una interessante idea. Io non faccio altro che andare a caccia di idee. L’idea che gratuitamente mi è stata offerta (sarei disposta a pagarla se conoscessi l’autore) è quella di scrivere un saggio di psicologia sociale dal titolo: SAGGIO DI ISTRUZIONE PUBBLICA RIVOLUZIONARIA.
La parola RIVOLUZIONARIA sta ad indicare niente di violento, ma trasformazione, scombussolamento, rigenerazione delle coscienze; sta ad indicare il tentativo di distruggere un modo di pensare stantio e rovinoso per creare un pensiero nuovo verso la società, la politica, la vita; sta ad indicare la demolizione di linguaggi blableggianti, vecchi, retorici, inconcludenti, per creare linguaggi nuovi, più incisivi e carichi di significato. Per linguaggio non intendo solo quello della parola, ma anche quello delle azioni,degli atteggiamenti, del modo di porsi di fronte alla realtà.
Malgrado i miei molti anni ho ancora la fortuna di “incazzarmi” e questa filosofia dell’incazzamento mi spinge prepotentemente ad agire, per come so e posso fare, nella realtà.
Incazzarsi nel modo giusto fa bene alla salute, mantiene giovane, illumina la coscienza. Molti non si sanno incazzare. Il loro incazzamento è finto, falso, ipocrita, sbraitante e fa male alla salute e alla società.
Questa è la premessa per giustificare eventuali espressioni troppo forti che potranno scaturire dalla mia penna. E’ che dentro di me sono molto incazzato.A farmi incazzare è il “politicume” degenerativo e prima ancora l’atteggiamento del popolo che da questo “politicume” si lascia pisciare in testa nella più assoluta indifferenza.
Il Politico, dice la più luminosa mente che è comparsa su questa terra-Aristotele-è colui che fa il bene della sua città e sa creare uomini dabbene. Proprio come sta scritto sulla fronte e nelle coscienze di gran parte dei nostri amministratori!
Vorrei che la lunga partita fosse finita. Partita giocata con carte truccate e da giocatori disponibilissimi a barare.
Bisogna cambiare mazzo di carte, prenderne uno intonso, vergine e distribuire le carte per una nuova partita facendo molta attenzione a chi si siede al tavolo.
SAGGIO DI ISTRUZIONE PUBBLICA RIVOLUZIONARIO
Ho preso finora alcuni appunti, sei per l’esattezza, per scrivere questo provocatorio saggio. Sono solo degli appunti,a cui non so se in seguito darò ordine e sistematicità.
Appunto 1
Qualche anno fa uscì un buon film tratto da un libro molto più bello del film, dal titolo NON E’ UN PAESE PER VECCHI.
Mi chiesi allora se il mio paese- il mio Comune- fosse o no un paese per vecchi. La risposta che mi diedi fu no. Mi chiesi poi se fosse un paese per bambini e mi dissi che non era nemmeno un paese per bambini fino ad accorgermi che non è nemmeno un paese per giovani e neppure per anziani.
Una comunità senza anima, senza carattere. Una comunità priva di ogni senso civico, senza nessuna energia spirituale, senza un barlume di educazione, senza nessuna apertura sanamente comunicativa.
Una comunità allo sbando, un paese che si è arreso, che si nutre solo di indifferenza ed egoismo. Un paese che non ha orgoglio se non quello, misero, strettamente legato alla propria persona. Niente, nemmeno una briciola per la comunità. Una comunità di miserabili piccinerie e particolarismi, dove la gioventù cattolica anziché generare energia spirituale aprendosi evangelicamente al prossimo fa casta a sé; dove giovani cattolici e non cattolici si abbandonano a mollezze quotidiane d’ogni genere senza sentire mai il bisogno di impegnare un briciolo della loro anima nel sociale. Intelligenze moralmente sprecate, coscienze vendute. Vite che non sanno cos’è la vita, il sapore pregnante della vita, quello che nutre di significato l’esistenza.Vite che non sanno provare un grammo di dolore o di indignazione per le cose che accadono nel mondo e pertanto non possono provare un grammo di vera felicità, quella che deriva proprio dalla soddisfazione spirituale per aver dato qualcosa di te al mondo.
Paese di “padreterni”, di presuntuosi, di gente che si crede e non è, dove tutti parlano parlano e non dicono niente:
“Quanta brava gente
parla e…non dice niente
quanta brava gente
te sta a sentì
e nun te sente”(M.Troisi).
Una comunità senza anima, senza carattere. Una comunità priva di ogni senso civico, senza nessuna energia spirituale, senza un barlume di educazione, senza nessuna apertura sanamente comunicativa.
Una comunità allo sbando, un paese che si è arreso, che si nutre solo di indifferenza ed egoismo. Un paese che non ha orgoglio se non quello, misero, strettamente legato alla propria persona. Niente, nemmeno una briciola per la comunità. Una comunità di miserabili piccinerie e particolarismi, dove la gioventù cattolica anziché generare energia spirituale aprendosi evangelicamente al prossimo fa casta a sé; dove giovani cattolici e non cattolici si abbandonano a mollezze quotidiane d’ogni genere senza sentire mai il bisogno di impegnare un briciolo della loro anima nel sociale. Intelligenze moralmente sprecate, coscienze vendute. Vite che non sanno cos’è la vita, il sapore pregnante della vita, quello che nutre di significato l’esistenza.Vite che non sanno provare un grammo di dolore o di indignazione per le cose che accadono nel mondo e pertanto non possono provare un grammo di vera felicità, quella che deriva proprio dalla soddisfazione spirituale per aver dato qualcosa di te al mondo.
Paese di “padreterni”, di presuntuosi, di gente che si crede e non è, dove tutti parlano parlano e non dicono niente:
“Quanta brava gente
parla e…non dice niente
quanta brava gente
te sta a sentì
e nun te sente”(M.Troisi).
Gente che dà sempre la colpa agli altri e mai a se stessa, che non è mai sfiorata da una crisi di coscienza, da un dubbio, ha solo certezze, ignorando che è il dubbio, da quando esiste il mondo, a creare Civiltà.Le certezze sono degli imbecilli, i dubbi sono di coloro che fanno la Storia, piccola o grande.
Gente che politicamente sa solo “sgarrupare” e mai costruire.
Mi auguro che ci sia qualcuno in grado di confutare ciò che con molta amarezza ho affermato. Naturalmente io so che c’è anche una percentuale che non entra in nessuna delle categorie che ho descritto. E a costoro indirizzo le mie parole, realisticamente consapevole, che non cadranno nel vuoto. Non cadranno nel vuoto perché in molti c’è la nostalgia di ascoltare un timbro di voce diverso, c’è la nostalgia di un vento nuovo, forte, che possa spazzare via ogni genere di sudiciume, fisico e mentale.
Mi rivolgo a costoro, giovani per lo più ed anche agli anziani che non hanno il cuore catramato di indifferentismo e di egoismo.Ce ne sono e molti di più di quanto si immagini.
Ecco.Questo primo appunto non è altro che un sasso gettato nello stagno.
Per il popolo di Internet e per tutti coloro disposti ad ascoltare.
Ho pronto un mazzo di carte nuovo.Ve lo offro. E’ giunta l’ora di iniziare una nuova partita.Seria. Al tavolo sono ammessi solo giocatori onesti e capaci di dare energia a questo territorio i cui abitanti mi pare siano ben definiti dalle parole di un mio amico artista, ospite di questa terra alcune estati fa: Da nessuna parte ho visto intelligenze vive come qui e da nessuna parte ho visto uno spreco di intelligenza come qui.
Sprecare o sfruttare male la propria intelligenza è peccato mortale!
Ma via tutto questo. Inizia una nuova partita.Chi comincia a dare le carte?
Amorevolmente
EL COYOTE
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