Il breve pezzo del lettore che si è firmato “emigrante per orgoglio” ha stuzzicato non poco la mia curiosità. Emigrante lamentava lo stato di incuria del Cimitero Centrale di Carinola, affermando che non gli era stato possibile mettere un fiore sulla tomba di sua sorella morta anni fa, nel lontano 1969.
“Cavoli, che esagerazione!” - ho pensato tra me e me- “per quanto ci possano essere delle erbacce come è possibile non poter mettere un fiore su una tomba?!”
E così, visto che anch’ io ho i miei nonni e i miei zii che riposano in quel luogo, ho preso la digitale e sono andato al Cimitero Centrale a salutare i miei cari.
Già sul cancello principale ho potuto notare lo stato di trascuratezza e degrado che regna in quel luogo: erba non tagliata da mesi, bottiglie e vasetti di plastica vuoti gettati qua e là tra le tombe e che nessuno ha mai raccolto, lumini consumati che il vento e la pioggia hanno spazzato via.
Più mi addentravo tra i vialetti e più potevo constatare il grande senso di abbandono che impera nel luogo dove riposano persone care di tutte le famiglie del Comune. Ma il non plus ultra l’ ho trovato tra le sepolture inumate nel terreno. Sepolture?...se cosi si possono chiamare! In una foresta vergine di erbacce alte due metri, e dico due metri, a malapena si intravedevano decine e decine di lapidi. Allora, come un lampo, mi sono venute in mente le parole di De Andrè “dormi sepolto in un campo di grano, non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi, ma sono mille papaveri rossi”.
Ironia della sorte! Anche i nostri defunti dormono ben all’ombra, ma non dei papaveri rossi che almeno sono bellissimi a vedersi, bensì di erbacce infestanti che denotano solo l’inciviltà e la negligenza di chi è tenuto alla cura e al decoro del cimitero. Forse era questo lo spazio a cui si riferiva Emigrante.
Qualche privato cercava di ripulire alla meglio davanti alle tombe dei propri cari, ma era un’impresa molto difficoltosa e che comunque non spetta a loro.
Sono andato via da quel luogo molto amareggiato. Ho avuto vergogna, si, vergogna, perché era come se i nostri cari fossero stati gettati in una discarica e dimenticati.
Ma la vergogna non può essere la mia, né di Emigrante o di qualsiasi altro cittadino; la vergogna deve essere di chi è delegato alla cura dei luoghi santi, ma non rispetta la dignità dei defunti, permettendo che riposino in simili penose condizioni!
Se il Comune si trova in ristrettezze tali da non potersi permettere di far ripulire i cimiteri, lo dica chiaramente. Una squadra di cittadini di buona volontà si trova sempre. E gratis.
Caron Dimonio
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