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lunedì 20 agosto 2012

Qualcosa bolle in pentola


Spero di non sbagliarmi, ma percepisco un sommovimento  clandestino, ma non troppo, che sembra appropriarsi  degli animi di molti carinolesi, quasi fossimo al tempo  dei carbonari. Che sia l’inizio di nuovi moti di liberazione? Non è affatto strano che in pieno 2012 e in un paese democratico ci si debba liberare di qualcuno, ma forse ci si deve liberare più da qualcosa che da qualcuno.
Ci si deve assolutamente liberare da un certo modo di fare politica, da quella politica oligarchica che ha penalizzato enormemente il territorio e i cittadini, favorendo solo il signore di turno e la sua corte. I frutti di questa politica li vediamo: territorio economicamente affossato, ambientalisticamente distrutto, culturalmente ottenebrato; centri cittadini sporchi e abbandonati a qualsiasi tipo di degrado, strade cittadine secondarie dissestate fini all’inverosimile, servizi sociali e civici assolutamente inesistenti, cittadini scontenti e trascurati. Niente si è fatto per la comunità! E allora, fino a quando si può essere complici di questa irresponsabile gestione della cosa pubblica? Perché, è bene dirlo chiaro e tondo, chi non si oppone è complice.

I signori di turno hanno sempre adottato una gestione amministrativa, diciamo, molto “disinvolta”, in cui i finanziamenti pubblici andavano a finire dappertutto, ma non dove dovevano andare. E così ci ritroviamo un Comune che fa solo pietà  nel suo avvilente abbandono, ma, in compenso, ci ritroviamo un ex sindaco particolarmente ricco e con la villa al mare, comprata con i soldi pubblici; che si è piazzato molto bene sulla scala lavorativa provinciale e altrettanto bene ha piazzato i suoi figli. La sua politica è stata così disinvolta che oggi, in Comune, ci ritroviamo sette (e dico sette!) capi-settori che mangiano più della metà dei soldi pubblici (i nostri, quelli delle nostre scandalose tasse!) per i loro grassi stipendi e indennità varie e che potrebbero essere spesi in altro modo. Per pagare la ESOGEST ad esempio, altra azienda senza macchia e senza paura,  che senza soldi non canta messe e ci lascia, in piena calura agostina, immersi nell’immondizia. Neanche al Comune di   Roma o di Milano ce ne sono  tanti di capi-settori! 

Ci ritroviamo la SACOM che è entrata di lenza e si è piazzata di chiatto e che non sappiamo come toglierci dal groppone. Il popolo di Carinola non finirà mai di ringraziare l’ intraprendente  ex sindaco per tutti i regali che ha fatto alla comunità. Ma spenta la sua stella, se n’è accesa subito un’altra di uguale splendore e che oggi brilla imperterrita tra Casale di Principe e Carinola, regalandoci tutto il meglio in appalti pubblici. Beh, ogni favore, si ripaga; è giusto che sia così. Solo che i favori personali dei signorotti locali li ripaga sempre e solo la cittadinanza. Consapevolmente o inconsapevolmente. E allora basta! Basta ai  padroni, basta ai sottopadroni, ai lecchini, ai cagnolini, ai topini,  alle zoccole e a chiunque usi la cosa pubblica per scopi personali. E’ ora che Carinola imbocchi la via  del riscatto  e si liberi da ogni traccia di asservimento. Ci riusciremo? Chissà! La battaglia si può vincere solo se si combatte. Con guerrieri valorosi.

giu.ma

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