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domenica 24 febbraio 2013

Mandiamoli a casa tutti


Il momento democratico più atteso cioè quello del voto finalmente è giunto. Il momento in cui noi cittadini decideremo a chi affidare il governo del paese. Finalmente potremo cacciare con un voto democratico il mercanti dal tempio. Con un semplice tratto di matita potremo liberarci da tutti i parassiti che albergano nel parlamento italiano. Tutti di qualunque partito che sono solo autoriferenziati ai loro biechi interessi e della loro banda organizzata che prende il nome di partito a cui appartengono. Unico loro interesse procurarsi incarichi e posti altamente remunerati a spese del cittadino indifeso. Finalmente la coscienza civile delle masse si è svegliata ed hanno deciso di cacciarli tutti per poter riformare tutta la macchina dello stato. Mandare in parlamento delegati dei cittadini che difendano i loro interessi e non li considerino solo plebe a cui spremere le tasse fino a farli morire. Parlamentari che siano consapevoli delle difficoltà economiche dei cittadini a causa della crisi e le dividano con loro. Cancellino i privilegi dei tanti Fini e dei tanti D'alema che tra scorte e stipendi costano ai cittadini più di centomila euro al giorno. Ricevano qualcosa in più non il superfluo mentre i cittadini muoiono di fame. Nessuno deve restare indietro nel nuovo concetto di stato, tutti devono avere un minimo di sostentamento. Non saranno mille euro saranno cinquecento ma non nulla mentre loro sperperano milioni di euro.  Dove prendere i fondi necessari? Semplice, dagli stipendi, dei politici, dei manager di stato, dai dipendenti della la camera, da dipendenti del senato, dalla corte costituzionale, dal presidenza della repubblica, dalle regioni, dalla cancellazione della province, dalle fondazioni inutili, dai consorzi inutili. dai doppi e tripli incarichi pubblici, dalle pensioni milionarie, ovunque ci sia lo spreco voluto dalla malapolitica. Una marea di soldi pubblici da strappare dalle fauci di questi parassiti affamati e distribuirli ai cittadini in difficoltà. Chi vorrà votare per la conservazione di questo sistema di ladrocinio è libero di farlo ma comprenda per chi vota e per cosa vota e si vergogni.

Fan Movimento 5 Stelle.

lunedì 18 febbraio 2013

Biasox batte un colpo



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Un giorno d'inverno la vita della tranquilla comunità della contea di Calenum  si animò di colpo. il motivo era delle  tante pergamene attaccate un pò ovunque. il contenuto anche per quelli che non sapevano leggere era chiaro, il conte Biasox chiamava a raccolta  i vassalli, valvassori e valvassini che gli erano rimasti fedeli. Inutile dire che quasi tutti gli abitanti della contea accolsero con gioia ed entusiasmo la notizia dell'arrivo del conte Biasox foriera del suo ritorno sul trono della contea. Le loro condizioni sotto il regno del cerusico don Luis de Santa Cruz erano peggiorate di molto ed ormai tutti desideravano che tornasse a dedicarsi esclusivamente alle sue pozioni mediche vista la sua completa incapacità politica.  Motivo della riunione indetta dal conte erano le imminenti consultazioni per nominare i rappresentanti del regno di Maradonia presso il consiglio dell' impero di Arraffonia di cui il regno era tributario. La riunione si tenne presso un turrito monastero situato in una zona isolata in modo da poter controllare minuziosamente gli intervenuti. La scelta era caduta su quel sito anche perché il guardiano del monastero era fra Giovanni da Sinuessa religioso potente che con la sua influenza garantiva la incolumità degli ospiti. 

Il conte Biasox al contrario delle sue abitudini arrivò prima di tutti con pochissimi fedelissimi in modo da poter occupare il posto centrale e da lì dare ordini anche sulla disposizione degli ospiti intorno la  tavola. Grande fu la sua gioia quando vide l'immensa sala del monastero riempirsi tanto che molti dovettero sostare nei corridoi. Tante tante dame risposero al suo richiamo così che i mille bouquet di rose che aveva fatto preparare dal suo giardiniere per omaggiarle non bastarono. Fu tanta la sua gioia che il suo discorso fu brevissimo, solo grazie, grazie, grazie. L'applauso che lo accolse fu tanto fragoroso che nel villaggio vicino quella sera pensarono ad una scossa di terremoto. Mentre ascoltavano i forbiti discorsi degli astanti la sala ad un tratto si ammutolì: era entrato il duca Giano Trifronte seguito da due scudieri che con passo di sfida si diresse verso il conte Biasox. Tutti trattennero il fiato pensando che volesse lanciargli un guanto di sfida conoscendo i profondi dissidi che esistevano da tempo fra di loro. Invece il duca arrivato nei pressi del conte Biasox si distese a faccia in giù sul pavimento e gli baciò il piede giurandogli di nuovo eterna fedeltà. 

Biasox fece finta di credere alla sincerità del suo giuramento e gli concesse l'alto onore di sedersi al suo fianco. Nel frattempo gli si era avvicinato il vecchio genitore di Michelino da San Donato che implorò il conte Biasox di riprendere il giovanetto sotto la sua protezione donandogli qualche investitura. Il conte acconsentì con il più benevolo dei suoi sorrisi ma giratosi verso Giano bisbigliò nel suo orecchio e disse:  "mi sembra Laerte che reclama la salma di Ettore", facendo un pò di confusione con Priamo. Quel messaggio gli servì per dimostrare a Giano la sua cultura ma anche per dirgli cosa pensasse della richiesta appena ricevuta. Conoscendo l'ambiguità e anche trianguità del suo interlocutore era sicuro che in serata avrebbe informato Michelino. Finiti i vari discorsi di convenienza invitò tutti nella mensa del monastero da cui erano stati allontanati i trecento monaci che vi dimoravano stabilmente. La cena che fu servita fu una di quelle memorabili che solo il conte Biasox sapeva offrire : montagne di lasagne, centinaia di fagiani un paio di cervi ed anche un toro intero di circa nove quintali. 

Mentre mangiavano li guardava e sorrideva conoscendoli tutti e sapendo che il loro appoggio era proporzionale a quanto li facesse mangiare. Comunque era felicissimo -  non erano i soldi che gli mancavano e lui aveva bisogno dell'appoggio di tutti per poter tornare a sedersi sul trono di Calenum. Tornato nel suo palazzo si addormentò e per tutta la notte sognò la cacciata di don Luis e del marchese Grimaldellis suo protettore pro tempore.

Il Conte del Grillo 

mercoledì 13 febbraio 2013

Benedetto XVI - cultura e religione


L'annuncio delle sue dimissioni irrevocabili da capo della chiesa cattolica ha suscitato scalpore e commenti in tutto il mondo. Appena diffusa la notizia tutti i capi di stato hanno espresso il loro pensiero e molti il loro dispiacere. Degno di nota il commento delle autorità politiche israeliane che hanno espresso un forte e sincero dispiacere per l'abbandono del papa confermandogli il loro rispetto. Quasi hanno voluto far capire che hanno apprezzato di più il franco discorso di questo papa alle scuse di maniera del suo predecessore. I giornalisti e pseudo opinionisti italiani hanno espresso i più bizzarri giudizi arrivando perfino ad ipotizare oscure congiure.Tra gli altri Saviano che ha parlato di strategia elettorale come se il papa fosse interessato alla politica italiana. L'altro commento da ricordare per l'ottusità è quello di Carlo Freccero che ha affermato che non si è comportato come rappresentante di Cristo in terra. La sua ignoranza non gli permette di sapere che il papa è l'erede di San Pietro.  Tutti i commentatori, con poche eccezioni, sono accomunati dall'ignoranza della statura del personaggio. Forsde fuorviati dal suo carattere mite e votato all'umiltà pensano di aver di fronte un personaggio di bassa caratura. Pensano che sia come quelli che sono abituati a frequentare nel parterre politico italiano. Ignorano che questo papa è uno dei più grandi filosofi e studiosi esistenti al mondo, esponente primario della cultura vera che loro non conoscono. Ignorano che egli  parla correttamente più di dieci lingue che usa per dialogare e per insegnare anche nelle università. Non sanno che lui è il più grande esperto del diritto canonico e di temi telogici del cristianesimo. Ignoranno che dietro quell'aspetto così dimesso si nasconda uno dei più grandi cervelli mondiali portatore di un bagaglio culturale immenso. Siccome ignorano le sueimmense virtù nelle loro discussioni e scambio di opinioni ne parlano come se fosse Monti o Napoitano. Siccome ignorano lo spessore culturale  di queso papa si sono dati a giudizi e congetture assurde quando invece le motivazioni sono molto semplici. Lui svolge la sua missione nell'interesse della chiesa e dei suoi fedeli pertanto nel momento che si è reso conto che le forze gli stanno per mancare ha rimesso il suo mandato. questi nobili intenti sono inconcepibili da parte di chi  ogni giorno è a contatto con persone attaccate alla poltrona fino alla morte per conseguire solo il proprio interesse e la propria ambizione. Invece questo grande studioso e grande religioso resosi conto che non ha più l'energia a causa dell'età avanzata per guida la chiesa universale ha pensato di ritirasi in preghiera per il bene della chiesa e di tutta la comunità cristiana.

p. Jorge

mercoledì 6 febbraio 2013

Carinola: tutti morosi



Da giorni  i carinolesi stanno ricevendo la cartella esattoriale per il pagamento della tassa sui rifiuti solidi urbani.Invece dela solita comunicazione bonaria a versare quanto imposto per l'efficientissimo  servizio di cui hanno usufruito hanno ricevuto una notifica di pagamento. L'invito bonario è dovuto per legge per dar modo al cittadino di verificare l'entità delle somme dovute ed in caso di errori poter procedere ad una richiesta di rettifica o sgravio rivolgendosi all'ente impositore. Questo passaggio è previsto dalla legge 241/90 che i funzionari comunali dovrebbero conoscere. Nel caso un cittadino non abbia provveduto al pagamento richiestogli o ad un eventuale ricorso scatta la notifica  che in effetti è una certificazione di morosità. Pertanto a Carinola tutti sono morosi per decisione dell'amministrazione comunale. Non bastava essere considerati sodali con la camorra grazie ad alcuni di loro adesso anche questo altro affronto. Al fatto morale bisogna aggiungerne quello pratico. La notifica di cui si sta trattando costa quasi sei euro se eseguita tramite il servizio postale come in questo caso. Questa spesa viene accollata al moroso per non aver ottemperato ai suoi obblighi nei termini previsti, Siccome hanno deciso che i carinolesi sono tutti morosi hanno proceduto ad aggiungere le spese di notifica alla tassa. Loro sicuramente fidano nella pazienza dei loro devoti cittadini che pecorecciamente pagheranno anche se non è certo. Potrebbe darsi che qualche forza di opposizione raccogliesse tutte le notifiche e le facesse impugnare da qualche avvocato rendendole nulle per vizio di forma. In quel caso il furbo montagnaro non dormirebbe sonni tranquilli dovendo accollarsi lui tutte le spese e forse rimborsarle visto che trattasi di malversazione. Può darsi anche che il colpo di genio gli vada bene e riesca ad entrare in possesso delle somme con qualche mese di anticipo. Non gli si può dare torto per la fretta in quanto deve pagare la prima rata del vantaggiosissimo contratto che ha firmato da qualche giorno. Sembra che la spesa per la raccolta dei rifiuti sia aumentata e contemporaneamente quasi la metà del personale addetto sia stato licenziato. Oltre le responsabilità morali nei confronti di sei famiglie a cui deve andare la solidarietà di tutti serve un'altra riflessione: se con quindici operatori si aveva una raccolta a singhiozzo con nove sarà mensile? Se accadrà i carinolesi non solo saranno morosi ma anche pieni di immondizia come  è da quando si è insediata questa amministrazione non tanto brillante.


Fiscalista


venerdì 1 febbraio 2013

Ecco perché un cittadino del Sud non può votare PDL


Carissimo cittadino del Sud, 
tra qualche giorno finirà questa assurda campagna elettorale con il riciclaggio politico più grande della storia italiana. Nemmeno al tempo dei Comuni c’era un si tanto divisionismo tra le parti, le quali, piuttosto che pensare al bene comune, pensano al proprio orticello e poltrona. 
Sicuramente sarai confuso su chi scegliere a rappresentarti, oppure sei tra quelli che ha già deciso, ma ti prego solamente di evitare due cose:
- il non andare a votare;
- il votare PDL.
Ti starai chiedendo “ma chi è costui che vuole dirmi cosa fare?”
Certo puoi fare quello che vuoi, ma se, leggerai attentamente, alla fine sarai d’accordo con me che
UN CITTADINO DEL SUD NON PUO’ VOTARE PDL!
Si, vota chi vuoi, eccetto PDL, perché si è alleato con la Lega Nord che ha come motto “PRIMA IL NORD”.
Non puoi mandare a governare un partito che si  allea con un partitino da 5% che sicuramente, visto il motto, non farà i tuoi interessi.
Non puoi vendere il futuro di tuo figlio e la tua terra solo per risparmiare qualche centinaio di euro di IMU.
Meglio pagare l’IMU su una casa che possiedi, che rischiare in futuro perdere la tua casa proprietà.
PENSACI BENE!
Starai pensando “ma chi è questo arrogante?”, “ma in fondo la Lega Nord vuole fare anche i miei interessi!”.
Ti assicuro che non sono un arrogante, ma tu non essere un illuso!
Sei mai stato ad un congresso della Lega o a qualche riunione che essi tengono nelle loro terre?
Io ci sono stato! Sai cosa dicono? 
Dicono che sei una cacca, che non vali niente e che sei la causa di tutti i loro mali. 
Dicono che non paghi le tasse, che sei un camorrista o mafioso, che rubi i loro soldi ed il loro lavoro. 
Dicono che sarebbe ora di metterti in un campo di concentramento per farti lavorare a vita fino a farti scoppiare.
Se sei campano, inoltre, identificato con Napoli, sei il peggiore di tutti.
Ti assicuro che vivendo da molti anni al Nord, per fortuna non tutti la pensano così, ma quella minoranza di seguaci della Lega Nord la pensa proprio così.  
ECCO PERCHÉ DEVI ASSOLUTAMENTE EVITARE DI VOTARE PDL!
Non si può scendere a patti con chi si allea con chi ti disprezza!
Il tuo onore ed il tuo futuro vale molto di più di una manciata di euro.
Ricordalo! E ricordalo ogni giorno fino a quando entrerai in cabina elettorale!
VOTA CHI VUOI, MA NON VOTARE PDL, 
poiché daresti ragione alle affermazione dei leghisti, a meno che tu non ti ci identifichi veramente.
Ricordalo sempre! In caso contrario, poi non dire che non ti ho informato!

Povera Patria