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venerdì 5 agosto 2011

In attesa del Lunarte

Tra qualche giorno, il 12 e 13 agosto, ai Lorenzi e ai Carani, borghi di Casanova, ci sarà la quinta edizione del Lunarte Festival e molti già si chiedono: che cosa ci proporranno quest’anno i ragazzi?
Per ora li vediamo tutti impegnati a ripulire la sede dell’associazione CCC onlus in quel magnifico borgo cinquecentesco che sono Li Lorenzi, per poter accogliere le manifestazioni del 12 sera.
Intanto, a partire da quest’anno, il festival è stato istituzionalizzato dal Comune che l’ha inserito nel bilancio; questa è senz’altro una bella notizia che denota l’interesse che il Lunarte suscita nei cittadini carinolesi, e non solo, e quindi anche nell’Amministrazione Comunale.

Come ogni anno, il festival è accompagnato da momenti formativi: il laboratorio teatrale “Lunarte ragazzi” curato da Pasquale Passaretti e Luigi Morra, già in corso, ed il seminario di fotografia diretto da Camilla Barni, chiamato specificamente “Stanze delle Meraviglie” perchè vuole approfondire il concetto di meraviglia inteso come desiderio di concentrare in un piccolo spazio tutto il sapere circostante.
Quest’anno, oltre alle vecchie collaborazioni, la manifestazione ospiterà gli artisti campani che hanno partecipato al concorso nazionale MArteLive.

Le donne dei Carani sono già pronte per ospitare nei loro portoni artisti di strada, artigiani e musicisti che si esibiranno in loco, regalando agli spettatori la magia di questa manifestazione capace di trasportare gli animi oltre i confini del reale; come dice Pasquale Passaretti, presidente del CCC onlus: “La perdita dei confini è l’anima della V edizione di Lunarte. La sua struttura oltrepassa gli spazi abituali, entra nelle case, nei ricordi privati, prelevando e lasciando segni, innescando giochi per la comunità così che il pubblico diventa attore, parte fondante dell’ opera”.

Auguri a tutti questi ragazzi che portano la loro passione e la loro preparazione artistica tra la gente, dimostrando ancora una volta che la cultura non vive necessariamente in stanze chiuse, ma cammina per le strade insieme alla gente, lasciandosi avvicinare, assaggiare, gustare e, perché no?, amare.

pipin’ tom

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