Il diciannove di questo mese a Casanova
si terrà la prima sagra del cinghiale. Evento organizzato dai
cacciatori di cui, anche se non si può dire, la maggior parte di
essi sono dei bracconieri. Sì, il bracconaggio da anni sembra quasi
diventato cosa normale, cosa che non stupisce o indigna. Sia chiaro
che non sono contro la caccia a patto che venga fatta secondo le
regole, le quali sul piano teorico salvaguardano fauna e flora senza
intaccare il “divertimento” dei cacciatori. Ma le regole sulle
nostre colline non vengo mai rispettate. Lacci a tutto spiano ovvero
la barbara tecnica che blocca i cinghiali tra fili di ferro nascosti
nella vegetazione. Pallottole e armi non convenzionali, battute
fuori stagione e dove non è permesso, boschi pieni di bossoli. Per
non parlare di scrofe gravide uccise, cani sacrificati e tante
illegalità che sul monte Massico sono normale amministrazione. Sono
consapevole degli insulti che riceverà questo pezzo ma credo che
bisognerebbe essere il meno ipocriti possibili il 19 quando
assaggeremo del buon cinghiale. Sicuramente le delizie proposte alla
sagra non saranno il frutto di battute di caccia fuori legge ma, per
quanto mi riguarda, credo sia doveroso evidenziare che ciò che
succede sulle nostre colline è lontano km dal concetto di caccia
etica.
Personalmente ( non me ne vogliano gli
ambientalisti) credo che il CACCIATORE vero è più ambientalista di
un ambientalista, in quanto per preservare la sua passione preserva
l’ambiente naturale. Il cacciatore vero spara ciò che si può
sparare e non fa stragi solo per fare il tronfio verso gli amici,
purtroppo però sul Massico ci sono pochi cacciatori e moltissimi
bracconieri, tutti lo sanno ma non importa a nessuno.
La lobby dei bracconieri, dalle nostre
parti, è più forte delle lobby delle banche, pensiamo infatti alla
mobilitazione contro la proposto di trasformare le nostre colline in
aree protette, possibilità subito cestinata in quanto tutte le forze
politiche avrebbero perso voti e credibilità da tutte quelle persone
vicine alla lobby della scoppetta.
Il 19 tutti a
mangiare cinghiale a Casanova e chi se ne frega degli sfregi
eternati dai soliti noti perché, diciamocela tutta, i bracconieri
dalle nostre parte sono delle star, tutti conoscono le loro identità
ma non si può dire, denunciare altrimenti pare brutto ed è proprio
tale concetto, al limite della camurria, che distrugge tutto. Ora,
non fraintendetemi, non sto assolutamente dicendo che il male del
nostro territorio sono i cacciatori anzi i bracconieri ma il fingere
di non sapere e/o di non vedere, questo sì che è un male mortale.
E’ sempre così, tutti sanno ma non
si può dire perché pare brutto e quindi chi se ne frega dei
cinghiali, dei boschi che prendono fuoco, degli incivili che
inquinano le campagne e così via, tanto il 19 mangeremo cinghiale e
tutto sarà perdonato a tutti.
Una sola cosa chiedo a chi legge questo
pezzo, di farsi una piccola domanda mentre inforchettiamo una
squisita pappardella: cosa danno i cacciatori/bracconieri al nostro
territorio?
Avete mai visto o saputo di un
cacciatore che un giorno ha lasciato a casa il proprio fucile per
dedicarsi, per esempio, alla raccolta dei bossoli o dei rifiuti
lasciati in collina?
Avete mai visto o saputo di un
cacciatore che abbia provato a cacciare un piromane?
Io no ma spero di sbagliarmi.
Buon cinghiale a tutti